Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La casa di riposo che sta reinventando l'assistenza alla demenza

Con il suo soggiorno che imita gli anni '50 e il modello a grandezza naturale di una strada commerciale del passato, la Abbeyfield House è una casa di cura ingegnosa che mantiene mentalmente impegnati i suoi ospiti.

"Hai notato che non ci sono specchi?" mi chiede Alastair Mulvie, al termine di un pomeriggio trascorso tra i malati di demenza e i loro caregiver. Come presunta osservatrice allenata, mi vergogno di ammettere che non avevo notato l'assenza di specchi. A mia parziale scusante, ero stata impeganta a perlustrare tutto il salotto in stile anni '50, arredato con poltrone, una delle prime TV e un telefono di bachelite, dove gli ospiti potevano scivolare comodamente indietro in quella parte della loro vita che ricordano meglio. Quante ispirazioni. Anche la carta da parati botanica era giusta.


Avevo ammirato la cabina telefonica rossa nella sala, lo sportello postale e il "negozio" con vetrina ad arco pieno di prodotti noti agli anziani dai loro giorni attivi: detersivo Spic-e-Span, lievito degli Angeli, fiocchi d'avena. La Abbeyfield è una casa di reminiscenze e diversivi. Ci sono troppe cose per notare quello che manca.


La musica si sente dolcemente in sottofondo in tutta la struttura, sui tavoli sono lasciati aperti dei libri illustrati. Una radio sta mormorando dolcemente sui pianerottoli e un uccello in gabbia che cinguetta da qualche parte al piano superiore lascia il posto ad una sensazione di leggerezza inaspettata. Due o tre persone sono chinate sulle pagine dei loro libri «Storia di vita», una raccolta di foto e parole per ricordare a loro - e ai loro caregiver - chi e che cosa erano. Le immagini provocano un flusso di ricordi e semplici argomenti di conversazione. Una cosa facile da apprezzare.


Ma che dire degli specchi, o della loro mancanza? Lentamente comincio a rendermi conto. Quanto è terribile svegliarsi e scoprire di avere 50 anni, di non riconoscere le mani sulle coperte come le proprie mani. Passare davanti ad uno specchio nel corridoio e vedere un estraneo riflesso è inutilmente sconvolgente. La Mulvie spiega: "Alcune persone nella loro mente tornano ad avere 20 o 25 anni. Può essere allarmante non riconoscere sè stessi ora. Cerchiamo di togliere quest'ansia".


In un luogo di larghe vedute come la Abbeyfield House di New Malden nel Surrey (Gran Bretagna), non ha messo radici lo stereotipo temuto della casa di riposo noiosa, ordinata e istituzionale in cui file di persone fragili e sommesse sono allineate, assenti, di fronte a un televisore. La stimolazione è la parola d'ordine, insieme con sollecitudine per le esigenze individuali e per il passato individuale. E' significativo che tra i 36 anziani ospiti, tutti in una fase moderata o avanzata di demenza e che hanno bisogno di cure specialistiche, solo tre prendono attualmente farmaci antipsicotici, e pure al dosaggio più basso possibile.


"Molte case di riposo hanno ospiti con dipendenza da farmaci, e questo potrebbe essere il risultato della carenza di stimoli", dice la Mulvie, responsabile della raccolta fondi della Abbeyfield Society. "Abbiamo capito che dare alle persone degli interessi e aiutandole a impegnarsi con quello che sta attorno aiuta a tenerli lontani dai farmaci, riducendo al minimo l'ansia che spesso accompagna la demenza. Poichè per loro il tempo corre all'indietro e i ricordi recenti tendono a scomparire, cerchiamo di aiutarli a riconquistare un livello di memoria".


Siamo in un soggiorno luminoso al piano terra, in cinque, e Mulvie sta parlando sommessamente per rispetto verso le persone che vivono qui: "Siamo nella loro casa. Non ci hanno proprio invitati". Uno degli slogan della casa di cura è: "Tu non sei il nostro ospite, noi lo siamo di te".


La Abbeyfield è un ente di beneficenza con sede a Hertfordshire, con 500 strutture in tutto il paese. L'82 per cento sono dedicate alla Vita Sostenuta (gli anziani vivono in modo indipendente, ma con un gestore della casa), il 2 per cento fornisce Vita Independente con Assistenza (per esempio aiuto a vestirsi) e il restante 16 per cento sono case di cura come la New Malden, specializzate nella demenza, una malattia terminale spesso erroneamente considerata parte naturale del processo di invecchiamento.

[...]

Una delle stanze più toccanti della struttura è un piccolo nido crepuscolare con peluche, bambole, una culla vecchio stile e una sedia in legno curvato a dondolo. Qui, le donne che credono ancora di avere un figlio, o alle quali manca un figlio, possono esprimere routine materne consolanti, prendendosi cura di se stesse in sicurezza, senza la necessità di farmaci anti-psicotici.

[...]

La Abbeyfield finanzia la ricerca accademica e le campagne per migliorare la vita delle persone anziane. Attualmente sta lavorando ad un prototipo per una forma benigna di marcatura che impedisca agli anziani confusi di entrare nella camera da letto sbagliata e di prendere i beni degli altri ospiti, una fonte comune di disagio nelle case di cura. C'è già un sistema elettronico per avvisare il personale di cura quando un ospite, che è a rischio di cadere, tenta di camminare senza supervisione. Le cadute sono una delle cause più comuni di morte prematura.


Il manager della struttura conosce simpatie e antipatie di tutti gli ospiti, le loro paure e debolezze e le loro esigenze personali e mediche. Usando i loro nomi di battesimo e camminando spesso con loro sottobraccio, dialoga gentilmente con loro, senza fretta e con attenzione. La loro salute fisica e mentale è costantemente valutata, le famiglie informate. Una persona con demenza può dimenticare come mangiare e può non riconoscere nemmeno il cibo, perché la parte del cervello che regola i sensi e l'odore potrebbe essere danneggiata. "L'abilità è nel conoscere gli ospiti, di che cosa hanno bisogno e come soddisfare tali esigenze", dice. "Una volta che hanno avuto un posto qui, ci prendiamo cura di loro fino alla fine".


Al cuore della Abbeyfield Society c'è un esercito di oltre 4.000 volontari, dedicati come il personale a fornire il calore, l'amicizia e la dignità nelle prove della vecchiaia. Per molti parenti, la Abbeyfield è diventata familiare, creando legami che sono più forti di quelli con la comunità esterna. E' una testimonianza straordinaria che il coniuge che resta dopo la morte di un partner possa anche decidere di vivere nella struttura, pur non essendo affetto da demenza.


La Abbeyfield conta sulla generosità dei donatori e sulla raccolta di fondi per garantire il suo futuro. La maggior parte dei costi servono per gli stipendi del personale specializzato, ma sono necessari costanti miglioramenti favorevoli alla demenza per gli edifici e l'ambiente. La Abbeyfield House di New Malden ha programmi per un giardino interno, un gazebo per tutto l'anno circondato da un giardino sensoriale, e di sostituire ogni porta anonima delle camere da letto con una porta che sembra la porta d'ingresso di una casa.

 

 

 

 

 


Fonte:  Elizabeth Grice in The Telegraph  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.