Se volete sapere cosa si può fare per aiutare a prevenire l'Alzheimer, non siete soli. Qui ci sono 8 suggerimenti che includono le più recenti ricerche e i risultati dedli studi sui modi per combattere questa malattia devastante.
Cominciamo con il suggerimento più recente, che arriva da un team guidato da Carole Dufouil, direttrice della ricerca di neuroepidemiologia all'Istituto Nazionale Francese della Sanità e della Ricerca Medica (INSERM). I risultati, presentati oggi 22 Luglio alla Conferenza dell'Alzheimer's Association di Boston, suggeriscono che ritardare il pensionamento è un modo per ridurre il rischio di demenza.
Da notare che i risultati sono preliminari e mostrano un'associazione tra un pensionamento più ritardato e un tasso più basso di demenza, ma non un rapporto di causa-effetto. Tuttavia, i risultati supportano la precedente ricerca che indica che è saggio l'approccio "use it or lose it" [=usa il cervello o lo perdi] per aiutare a prevenire la demenza.
Nel complesso, lo studio ha trovato che il rischio di sviluppare successivamente l'Alzheimer è ridotto del 3,2 per cento per ogni anno (dopo i 60) in cui qualcuno va in pensione. Chi si ritira a 65 anni ha un rischio minore di quasi il 15 per cento di sviluppare la demenza rispetto a una persona che si ritira a 60 anni.
Altri modi per ridurre il rischio di Alzheimer
Posticipare il pensionamento è un modo che contribuisce a mantenere il cervello attivo, ma ci sono molti altri modi. Che altro si può cominciare a fare adesso per ridurre il rischio di Alzheimer?
- Use it or lose it: Assicurarsi di sfidare le capacità mentali quotidianamente, imparando nuovi compiti e competenze, fare le parole crociate, leggere, scrivere, impegnarsi in gruppi di discussione, e socializzare.
- Integratori alimentari: Diversi studi hanno indicato che un integratore alimentare chiamato Souvenaid, che contiene colina, acidi grassi DHA omega-3, uridina, vitamine B, fosfolipidi e antiossidanti, può essere efficace per aiutare le persone con Alzheimer lieve. Uno studio del Massachusetts Institute of Technology (MIT), per esempio, ha scoperto che il 40 per cento dei malati di Alzheimer che hanno ricevuto l'integratore ha dimostrato un miglioramento della memoria verbale, rispetto al 24 per cento di coloro che hanno ricevuto un placebo.
- Vitamina D: Alcune ricerche indicano che le donne con un apporto più basso di vitamina D (50 microgrammi per settimana) hanno un rischio maggiore di sviluppare l'Alzheimer rispetto a quelle che consumano 59 microgrammi settimanali. La vitamina D può avere un effetto protettivo sull'ippocampo, che è il centro della memoria nel cervello. L'RDA (apporto giornaliero raccomandato) di vitamina D per gli adulti è di 600 Unità Internazionali (UI, o 15 microgrammi) e 800 UI (20 mcg) per gli adulti di oltre 70 anni.
- Meditazione: Uno studio della University of Pennsylvania ha esaminato l'impatto della meditazione su persone che avevano problemi di memoria. I ricercatori hanno scoperto che i soggetti che hanno partecipato a un tipo di meditazione chiamata Kirtin Kriya, che fa parte della tradizione dello yoga Kundalini, hanno sperimentato un aumento del flusso sanguigno in aree del cervello coinvolte nel recupero dei ricordi.
- Caffè: Nel mese di Giugno 2012, uno studio pubblicato da un esperto della University of South Florida ha dichiarato c'è la "prova diretta" che bere caffè potrebbe proteggere dal decadimento cognitivo lieve ed dalla ulteriore progressione all'Alzheimer. La ricerca suggerisce che caffè e caffeina aiutano a sopprimere l'aumento di placche amiloidi nel cervello e l'infiammazione, entrambe caratteristiche dell'Alzheimer. Tre tazze di caffè al giorno sono ritenute il numero "magico" che contribuisce a scongiurare la demenza, in questo studio.
- Dieta mediterranea: Numerosi studi hanno indicato che seguire una dieta mediterranea aiuta a ridurre il rischio di Alzheimer. Ad esempio, uno studio del Medical Center della Columbia University riferisce che le persone che seguono una dieta mediterranea e fanno molto esercizio fisico hanno un rischio di sviluppare la demenza ridotto fal 35 al 44 per cento.
- Esercizio fisico regolare: Partecipare a un regolare esercizio fisico ha molti vantaggi, e l'allontanamento della demenza sembra uno di essi. Uno studio del 2012 della University of California di Irvine, per esempio, ha riferito che tra gli anziani di oltre 90 anni, c'è una forte correlazione tra scarse capacità fisiche e la demenza, in questa fascia di età. Le attività come il tai chi hanno dimostrato di contribuire ad aumentare il volume del cervello e ridurne il restringimento, entrambi strumentali nella demenza.
L'Alzheimer è una malattia devastante che non ha cura e continua ad essere fonte di ricerche intense. Fino a quando gli esperti non riusciranno a scoprire come battere questa demenza, tutti dovrebbero adottare le misure che aiutano a prevenire la malattia, per quanto possibile.
Pubblicato da Deborah Mitchell in eMaxHealth (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |