Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Caregiver: il "secondo paziente" dell'Alzheimer

Alcuni anni dopo che Stephen Sonnone ha iniziato a prendersi cura ogni giorno di sua madre, la cui mente stava inesorabilmente scemando a causa dell'Alzheimer, ha sofferto di pancreatite. Egli lo attribuisce al suo ruolo di caregiver primario di sua madre.


"Senza dubbio è stata la tensione", dice Stephen, di South Windsor. "La mia vita come caregiver è cambiata completamente. L'ho vista tutti i giorni fino a gennaio o febbraio. Purtroppo, tra stress e l'impegno di tempo, ho finito per ammalarmi ed essere ricovererato in ospedale per 5 giorni".


Un certo numero di studi e indagini dimostrano che prendersi cura di una persona cara con Alzheimer o demenza spesso esige un tributo fisico e psicologico. Diversi [studi] mostrano che i caregiver di Alzheimer hanno un rischio maggiore rispetto alla popolazione generale di [trovarsi con un] alto livello di ormoni dello stress, l'immunità compromessa, e una maggiore incidenza di ipertensione e malattie coronariche.


Prendersi cura di un membro della famiglia con Alzheimer è particolarmente irto di difficoltà per chiunque abbia una predisposizione verso la depressione, dice Todd Richardson, amministratore di conformità nell'ufficio di integrità della ricerca alla School of Social Work di St. Louis. "In questo ruolo di caregiver lo stress può essere molto grave - e di solito peggiora - e portare ad una diagnosi di depressione conclamata", ha detto. Il tipo di assistenza che richiede il malato di Alzheimer lascia poco tempo ai caregiver per rilassarsi e fare le cose che controllano il loro stress. Richardson dice che altri studi hanno dimostrato che le persone che si occupano per i propri cari con Alzheimer passano più tempo in questo compito dei caregiver familiari di pazienti con altre malattie.


Ma Richardson dice che non vuole scoraggiare i famigliari dal prendersi cura dei loro cari, in quanto ci sono molte cose buone che ne vengono. Piuttosto, dice, i medici dovrebbero prestare più attenzione alla salute dei familiari dei loro pazienti. "Il figlio del caregiver, il marito o il coniuge, è un paziente secondario", ha detto. "Il medico deve preoccuparsi della loro salute. Prendersi cura del caregiver ha un esito positivo per il paziente. Può rallentare il tempo di muovere la persona ad una casa di cura, e può influenzare i risultati nella casa di cura".


E i caregiver dovrebbero fare in modo di mantenere una vita separata, raccomanda Richardson. Non sentirsi in colpa di andare a vedere un film con gli amici, dice; a lungo andare, fare cose come queste renderà migliore il caregiver.


Il Dr. David C. Steffens, presidente del dipartimento di psichiatria dell'Università del Connecticut, ha detto che non è solo la quantità di assistenza che i malati di Alzheimer richiedono, ma la natura della malattia stessa che porta tanto stress ai caregiver. "Diciamolo chiaro - è deprimente vedere qualcuno che conosci da 40 o 50 anni perdere le facoltà", ha detto Steffens. "E' demoralizzante e scoraggiante per i caregiver". Steffens faceva parte di un team di autori il cui studio ha trovato che le persone che si occupano di coniugi con demenza avevano una probabilità sei volte maggiore di sviluppare la demenza loro stessi. Gli autori sospettano che sia "lo stress cronico e spesso grave associato all'assistenza della demenza" che provoca l'incidenza maggiore di demenza tra i caregiver.


Sonnone dice che prendersi cura di sua madre lo ha svuotato mentalmente e fisicamente. Raramente aveva tempo per prendersi cura di se stesso. "Non mangiavo bene. Mangiavo fast food", ammette. Aveva anche un lavoro a tempo pieno vendendo benefits per dipendenti. Non c'era tempo per acquistare generi alimentari o per fare il bucato. "Poi arrivavo a casa e trovavo una pila di bollette che dovevo pagare".


C'era anche lo stress emotivo di essere vicino a un genitore che non solo non lo riconosceva sempre, ma che a volte si scagliava contro di lui. "Quando era nella struttura di vita assistita, è diventata un po' offensiva", dice. "E' una cosa spaventosa. Questa è la persona che conoscevo da tutta la vita, ma non è più mia madre".

 

 

 

 

 


Pubblicato da William Weir in The Courant (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.