Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'arte può cambiare il tuo mondo, dicono gli esperti

Ricercatori dell'Università di Newcastle hanno dimostrato che non è mai troppo tardi per cambiare idea.

Man mano che invecchiamo, è sempre più probabile che siamo considerati 'fissati così', ma i ricercatori hanno scoperto che l'arte può in effetti cambiare radicalmente la percezione di chi siamo.


Per il progetto iniziale, hanno portato gruppi di anziani ad importanti mostre nel Nord Est dell'Inghilterra per scoprire come rispondevano all'arte visiva contemporanea e se questi effetti duravano oltre il primo incontro.


"La convinzione diffusa che gli anziani sono bloccati come sono, non è per niente confermata dai nostri risultati"
, spiega Andrew Newman, il ricercatore principale.  "Tre visite in una galleria sono nulla, eppure abbiamo visto un rapido cambiamento nelle opinioni. Non era insolito per i partecipanti passare dall'incertezza iniziale al parlare con cognizione dell'arte durante la visita finale".


Per molti partecipanti era la prima esperienza di arte visiva contemporanea e sono stati inizialmente in grado di comprendere le opere d'arte in termini di ciò che l'artista intende comunicare. Tuttavia, ben presto hanno iniziato ad utilizzare le proprie storie di vita - come i ricordi d'infanzia e delle feste - per dare un senso a se stessi, assicurando un senso di continuità tra allora e adesso.


Ad esempio, una di 79 anni aveva rinunciato a lavorare a maglia dopo un ictus e si è trasferita in una struttura protetta. Ha ripreso in mano di nuovo gli aghi alla fiera Knitted Lives della Shipley Art Gallery di Gateshead ed riesce ancora a lavorare bene a maglia, ristabilendo i legami con la sua vita precedente. Ha anche un effetto positivo sul presente, poichè continua a contribuire alla creazione di un gruppo di lavoro a maglia nella struttura protetta.


Newman e la collega Anna Goulding, dell'International Centre for Cultural and Heritage Studies, andranno al Museum of Modern Art di New York questo mese (Aprile) per condividere la loro ricerca su come la vita delle persone anziane può essere migliorata attraverso l'impegno nell'arte visiva contemporanea.


Nell'ambito della ricerca, hanno prodotto un cortometraggio che mostra un modo più creativo di lavorare nelle gallerie d'arte. "A differenza di molti progetti in questo settore, non si tratta di reminiscenza, si tratta di usare l'immaginazione per creare qualcosa di nuovo", dichiara la Goulding. "L'arte può portarci fuori dalla nostra vita normale e ci permette di cambiare il nostro modo di pensare, e influenzare profondamente il modo in cui ci relazioniamo con il mondo intorno a noi".


Il programma New Dynamics of Ageing ha finanziato la ricerca e un successivo progetto per lo sviluppo di una politica delle arti informata e per orientare un intervento che potrebbe avere implicazioni significative per i musei e le gallerie. "Queste istituzioni potrebbero avere un ruolo più importante da svolgere in una società che invecchia", scrive Newman. "Le visite possono essere personalmente e collettivamente vantaggiose per i visitatori più anziani e aiutarli ad avere un senso positivo di sé, che è cruciale per un buon invecchiamento e per mantenere l'autostima".


Ora stanno usando questo lavoro in un progetto di ricerca AHRC Communities, Cultures, Health and Wellbeing da £ 1.5m, guidato dalla Bangor University. Vedranno come le arti visive possono arricchire la vita delle persone anziane con demenza per ricollegarle alla loro comunità.


"Molte persone credono che serva un evento importante di vita per cambiare la traiettoria su cui siamo, specialmente quando invecchiamo, ma abbiamo scoperto che l'arte può realmente avere un effetto simile in un brevissimo lasso di tempo", secondo Newman. "Ci ha sorpreso scoprire che il nostro senso dell'arte è abbastanza fondamentale per il nostro carattere".

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 

 


Fonte: Newcastle University.

Pubblicato in Science Daily il 10 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.