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Alzheimer e demenza attraverso spazio e tempo

Illustration of Ancient Conception of the MindIllustrazione di antica concezione della MenteSettembre è il mese Mondiale dell'Alzheimer, ricordandoci che non sono solo gli americani a dover fare i conti con le devastazioni dell'Alzheimer e le altre demenze correlate all'età.

La demenza non conosce confini.Persone in tutto il mondo soffrono di demenza, così come le persone di tutti i tempi.

Storia della demenza

Fin dai tempi antichi, la gente ha sperimentato disturbi della memoria da demenza lagata all'età. Secondo un articolo di F. Boller e MM. Forbes apparso in giugno 1998 nel Journal of Neurological Science "La storia di demenza è probabilmente antica quanto il genere umano". Un articolo di gennaio 2006 dalla stessa rivista, dal titolo La demenza nel mondo greco-romano scritto da Axel Karenberg e Hans Forstl, accredita gli antichi Greci come i primi a riconoscere e descrivere la demenza


Circa 2.400 anni fa, Platone descriveva una malattia che "dà origine a tutte le declinazioni della dimenticanza così come alla stupidità". L'articolo "Demenza nel mondo greco-romano" cita anche il poeta romano Giovenale (quello di Mens sana in corpore sano) che quasi 2000 anni fa ha caratterizzato un fenomeno che è facilmente riconoscibile come demenza: “Malattie di tutti i tipi danzano attorno al vecchio in una truppa. Ma peggio di qualsiasi perdita del corpo è la mente declinante che dimentica i nomi degli schiavi, e non può riconoscere il volto del vecchio amico che ha cenato con lui ieri sera, né quelli dei figli che ha generato e fatto cresciere".


Esiste pure la prova della demenza nell'Antico Egitto. Un documento del Dr. Deborah Sweeney della Tel Aviv University, cita Ptahhotep, egiziano del 25° secolo AC, che descrive in geroglifici una persona che, invecchiando, "ogni notte diventa sempre più infantile". Questo, infatti, potrebbe essere il primo scritto esistente a descrivere la demenza.


Durante il Medioevo, il progresso nella comprensione della demenza si fermò bruscamente. Non c'è dubbio che la demenza ha continuato ad affliggere le persone nei tempi tra antichità e l'Illuminismo, ma nulla è stato scritto. Secondo un articolo di Berchtold e Cotman in Neurobiology of Aging nel 1998, il successivo salto degno di nota nella comprensione della demenza dopo i tempi antichi è stato agli inizi del 1600, del filosofo inglese Francis Bacon, che ha scritto un'opera intitolata Metodi per Prevenire la Comparsa della Senilità. Bacone potrebbe essere stato il primo a riconoscere la demenza come malattia del cervello, notando che "nella parte posteriore del cervello si verifica l'oblio, a proposito del detto che la vecchiaia è 'la casa di oblio' ".


Anche le opere Amleto e Re Lear di Shakespeare utilizzano la demenza come dispositivo drammatico. E' anche ampiamente riconosciuto dagli storici, compresi Berchtold e Cotman, che molte delle vittime dei processi alle streghe bruciate sul rogo nel 17° secolo in Europa e negli Stati Uniti, potrebbero essere state semplicemente affette da demenza.


La comprensione pubblica della demenza non è entrata nell'età moderna fino al 1910, quando Alois Alzheimer, psichiatra tedesco, ha descritto il primo caso di quello che noi oggi conosciamo come il morbo di Alzheimer, classificandolo come un sottotipo di "demenza senile".

Un problema globale

Le persone vivono più a lungo che mai. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità la vita media mondiale era appena di 31 anni nel 1900. Oggi la media mondiale è di 70 anni. Questa tendenza significa che la demenza senile è diventata un problema importante a livello mondiale. In un rapporto innovativo, l'Alzheimer's Disease International stima che a partire dal 2010 c'erano 35,6 milioni di persone nel mondo affette da demenza e che i costi globali della demenza sono più di 300 miliardi di dollari.


Secondo il rapporto, la demenza è più diffusa nei Caraibi, dove l'8,12% delle persone oltre i 60 hanno una demenza. La regione del mondo con il più basso tasso di demenza è la regione dell'Africa Occidentale Sub-Sahariana (Nigeria e paesi vicini), dove solo il 2,07% di quelli oltre i 60 anni sono segnalati con la malattia. Ma le differenze in tutto il mondo nella prevalenza della demenza stimata possono effettivamente avere a che fare con il nostro modo di diagnosticarla (o non riuscire a diagnosticarla). Uno studio del National Institute of Health, gli apparentemente bassi tassi di demenza in Africa possono essere dovuti all'abitudine di "nascondere i casi da parte dei parenti a causa dello stigma, della riluttanza a cercare assistenza medica, allo scarso accesso alle cure mediche, e alle tecniche difettose di individuazione dei casi". Queste stesse barriere alla diagnosi potrebbero esistere in qualsiasi altra area del mondo in via di sviluppo.

Cura della memoria nel mondo

Qualunque siano i tassi reali di demenza nelle diverse parti del mondo, è chiaro che tutte le nazioni (in particolare quelle con una grande popolazione che invecchia) hanno di fronte un onere difficile per prendersi cura di persone con demenza. Un recente articolo del New York Times descrive come comunità di assistenza alla memoria di stile americano stanno cominciando a germogliare in Cina. L'articolo cita un funzionario di Shanghai che dice: "Stiamo progettando di costruire almeno una casa di cura che si prende cura di pazienti con demenza in ogni distretto. Ogni anno, avremo bisogno di almeno 5.000 posti letto aggiuntivi". Ma a differenza dell'America, dove le case di cura della memoria hanno nomi come "Whispering Creek Manor" o "Sunny Brooke Estate", la nuova casa di cura della memoria descritta nell'articolo del New York Times si chiama semplicemente (nel classico stile comunista): "Casa per Anziani Shanghai No. 3".


Anche se la "Casa per Anziani Shanghai No. 3" può non avere il nome col massimo della creatività, la sua assistenza è all'avanguardia: "Lui dice che la nuova struttura dispone di una sala multimediale in grado di visualizzare le immagini delle strade di Shanghai, e anche le immagini che sembrano mostrare i quartieri dei pazienti. Questo dovrebbe farli sentire come a casa. Molti pazienti indossare anche bracciali GPS che aiutano il personale a monitorare la loro posizione".


In Europa sono ora in fase di costruzione interi villaggi per le persone con demenza. I residenti sono portati a credere di essere in un normale paese europeo, ma in realtà essi vengono accuratamente controllati e curati. Il primo di questi villaggi soprannominato Dementiaville è stato costruito in Olanda 20 anni fa. Al momento di scrivere, un secondo "Dementiaville" è in costruzione in Svizzera ad un costo di più di 30 milioni di dollari.

Possiamo eliminare la demenza?

La demenza è così onnipresente che si potrebbe includere una storia da ciascuno dei paesi del mondo, ma è già chiaro che essa colpisce le persone in tutto il mondo, ed è un elemento di base dell'umanità fin dai suoi albori. Abbiamo recentemente riferito che il Dipartimento di Salute e Servizi Umani degli USA ha stabilito l'obiettivo di curare l'Alzheimer entro il 2025, destinando fondi aggiuntivi dedicati alla ricerca e al supporto dei caregiver. L'obiettivo può essere ritenuto da molti eccessivamente ottimistico, ma un approccio che definisce gli obiettivi è probabilmente migliore della compiacenza di accettare la demenza come una parte della vita.

 

 

 

 

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Pubblicato da Jeffery Anderson in APlaceForMom.com il 13 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

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