I pazienti di Alzheimer hanno talvolta cambiamenti di personalità che possono essere estremamente negativi. Persone che prima erano gentili possono diventare polemiche e anche offensive verbalmente, emotivamente o fisicamente.
Parlo per esperienza personale. Le cose sono diventate così brutte quanod volevo concludere il mio rapporto con Ed, la mia anima gemella rumena da 25 anni. Era diventato impossibile essergli accanto. Era incredibilmente irritabile, arrabbiato, volgare ed emotivamente offensivo. Ancora di più, faceva scenate in pubblico regolarmente, cosa immensamente imbarazzante.
![]() Ed, il belligerante. |
Amavo Ed, ma pensavo di non farcela più a tollerarlo. Però non potevo neanche interrompere il nostro rapporto. First, because I loved him so much. Primo perché lo amavo così tanto. Secondo, sarebbe stato moralmente riprovevole: non sarebbe riuscito a stare da solo neanche per un giorno.
E era spesso molto confuso. Un Sabato sera ha effettivamente chiamato il New York Times urlando contro di loro perché non aveva ancora "rr-ricevuto il suo giornale della Domenica". Quando gli ricordai che era Sabato si è arrabbiato. Si arrabbiava per cose minime. Prima eravamo stati in grado di discutere su cose pur non essendo d'accordo, ma ora diventava ostile se esprimevo un parere contrario.
In un ultimo disperato tentativo di salvare il rapporto ho chiamato una mia amica che lavorava in geriatria sociale e ho chiesto il suo consiglio su cosa fare con questo antagonista rumeno arrabbiato e aggressivo. La prima cosa che mi disse era che pensava potesse avere demenza. "Demenza?" ho ripetuto, respingendo subito l'idea."Beh, non mi importa quello che è. Io non so per quanto tempo lo posso sopportare".
Non volevo sentire o pensare alla demenza. Poi mi ha detto una cosa scioccante. "Hai la possibilità di porre fine alla relazione. Lo sai, vero?". Ciò mi ha fatto scattare sull'attenti. "Non posso farlo", dissi, come se fosse la cosa più stupida che avessi mai sentito. "Io lo amo. Inoltre, ti ho detto, lui non potrebbe sopravvivere senza di me. Come potrei mai abbandonarlo?". Mi ha detto che conosceva donne che erano sposate da 50 anni che, in situazioni analoghe, hanno divorziato dai loro mariti. Per un attimo ho fantasticato su come sarebbe stato bello non dover sopportare i suoi sfoghi violenti, ma ho subito respinto l'idea di lasciarlo. Non l'avrei mai lasciarlo. Mai.
Lei ha poi detto che se dovessi stare con lui, avrebbe potuto darmi qualche consiglio. Ecco cosa mi ha detto:
1. Non sollevare argomenti che pensi possa turbarlo o portare a un disaccordo.
2. Se comincia ad agitarsi, cambia bruscamente argomento.
3. Non discutere con lui. Concorda con tutto quello che dice, non importa quant'è assurdo.
Ha detto che non poteva promettere che seguire tali norme avrebbe smesso tutte le battaglie, ma lei ha detto che avrebbe aiutato. Lei mi ha consigliato di provare per un po' e vedere cosa succedeva. Ho protestato, dicendo che non sono d'accordo con lui quando dice cose stupide. "Quando ciò accade", disse, "chiediti solo: 'Voglio avere ragione o voglio vivere in pace?' ". Era una domanda difficile. Se seguivo il suo consiglio voleva dire che il mio rapporto con Ed cambiava radicalmente. Non saremmo più stati in grado di parlare di ciò che volevamo, o di argomenti che sorgevano naturalmente. E -la cosa che temevo di più- non sarei stata più in grado di essere sincera. Anche se non ero d'accordo con lui, avrei dovuto fingere di essere d'accordo. Il nostro rapporto sarebbe diventato superficiale, disonesto e irreale.
Inoltre, non solo ho trovato molto difficili alcuni di questi approcci, continuavo a dimenticarli. Tuttavia, quando ho finalmente imparato tutte e tre le strategie, i risultati sono stati drastici. Il numero di argomenti sgradevoli è diminuito in modo significativo e la nostra vicinanza è tornata al suo stato precedente, una benedizione dopo tanti mesi di costante battibecco insopportabile. Durante lo stesso periodo ho osservato alcuni di altri suoi cari che interagivano con lui, e non usavano queste tecniche. Il risultato era che si arrabbiava con loro come in precedenza era stato con me. Ho cercato di spiegare le "nuove regole" a queste persone, ma si sono rifiutati di seguirle. Hanno pagato un prezzo elevato.
Quindi la prossima volta che ti ritrovi pronto a discutere con la persona amata con Alzheimer, chiediti: "Voglio avere ragione o voglio stare in pace?".
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***********************Scritto da Marie Marley, autrice di "Come Back Early Today: A Memoir of Love, Alzheimer's and Joy"
Pubblicato in The Huffington Post il 18 Giugno 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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