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[Domenico Praticò] L'importanza della barriera emato-encefalica per la salute del cervello

Lo sapevate che il cervello è un organo 'assetato'? Secondo alcuni calcoli, i vasi sanguigni del cervello si estendono per circa 600 chilometri e ogni singola cellula nervosa (ce ne sono circa 80 miliardi) ha il proprio capillare. All'interno di questo intricato sistema di vasi sanguigni, il cervello ha sviluppato una struttura altamente specializzata che chiamiamo barriera emato-encefalica.

Blood Brain BarrierImmagine: MIT

La barriera emato-encefalica è composta da uno strato strettamente unito di cellule diverse (ad esempio cellule endoteliali, periciti, ecc.) che formano una membrana semipermeabile altamente selettiva che separa il sangue dal cervello e dal liquido cerebrospinale.

 

Quale è la funzione della barriera emato-encefalica?

Come suggerisce il nome, è una 'barriera' che agisce come un guardiano del cervello. In generale, è una struttura che tiene fuori dal cervello le cose dannose e trattenere quelle 'buone'. Controlla anche il modo in cui varie molecole chimiche (inclusi composti/medicine di cui abbiamo bisogno, o sostanze come gli ormoni che produciamo noi stessi) entrano ed escono dal cervello. Essa ha due funzioni principali:

  1. Protezione: protegge il cervello da tossine, agenti patogeni (batteri e virus) e altre sostanze nocive.
  2. Omeostasi: mantiene un ambiente chimico stabile nel cervello, fondamentale per il suo corretto funzionamento.

 

Cosa può passare attraverso la barriera emato-encefalica?

In alcuni casi, dipende dalle dimensioni della 'particella'. Alcune sostanze riescono a superare la barriera emato-encefalica se sufficientemente piccole, come l'ossigeno e l'anidride carbonica. Altre possono farlo perché sono liposolubili. Al contrario, le molecole più grandi o idrosolubili non riescono a superare la barriera emato-encefalica da sole. L'unico modo per questi composti di attraversarla è tramite un sistema di trasporto attivo (detto anche trasportatore o canale) che li aiuti ad attraversarla. Ecco alcuni esempi di farmaci che possono passare attraverso la barriera emato-encefalica:

  • Alcol
  • Anestetici
  • Ansiolitici (farmaci contro l'ansia).
  • Ipnotici sedativi (come barbiturici, benzodiazepine e farmaci simili).

 

Cosa non passa attraverso la barriera emato-encefalica?

In generale, batteri, virus e molte sostanze tossiche non riescono ad attraversare la barriera emato-encefalica. Tuttavia, purtroppo, la barriera può anche bloccare farmaci per trattare disturbi cerebrali. Per questo motivo, gli scienziati stanno esplorando modi per aprire temporaneamente e in sicurezza la per far arrivare al cervello i farmaci necessari per curare le sue malattie.

 

Quali sono alcune condizioni comuni che colpiscono la barriera emato-encefalica?

Sebbene normalmente la barriera emato-encefalica sia altamente sicura, in alcuni casi può essere indebolita e meno efficace, consentendo a sostanze nocive di raggiungere il cervello. Diversi fattori possono compromettere l'integrità della barriera emato-encefalica. Possono essere divise in due gruppi: malattie acute e croniche. Ecco alcuni esempi.

  • Condizioni acute
    • Infezioni cerebrali (encefalite e meningite)
    • Commozione cerebrale e trauma cranico
    • Ictus
  • Condizioni croniche
    • Malattia di Alzheimer
    • Pressione alta (ipertensione)
    • Glicemia alta (iperglicemia)

 

Quali sono i sintomi più comuni di un'alterazione della barriera emato-encefalica?

Non ci sono sintomi specifici per identificare problemi con la barriera emato-encefalica. Alcuni esami di laboratorio possono essere in grado di suggerire indirettamente problemi alla barriera emato-encefalica, in particolare gli esami del liquido cerebrospinale. Studi recenti hanno dimostrato che utilizzando gli ultrasuoni focalizzati guidati dalla risonanza magnetica è possibile individuare un malfunzionamento della barriera emato-encefalica.

 

Esistono trattamenti mirati alla BBB?

Non esistono trattamenti che agiscono direttamente sulla barriera emato-encefalica. Tuttavia, terapie che agiscono indirettamente sulle condizioni che la danneggiano possono favorire il suo recupero funzionale. Alcuni esempi includono farmaci per l'ipertensione o per il diabete mellito.

 

Cosa si può fare per mantenere la barriera emato-encefalica in salute?

L'approccio migliore è evitare le condizioni che potrebbero comprometterne l'integrità. Ecco un breve elenco di misure che si possono adottare:

  • Seguire una dieta equilibrata e mantenere un peso sano. Le condizioni che influenzano la salute cardiovascolare, in particolare l'ictus, possono compromettere la barriera emato-encefalica.
  • Trattare le infezioni tempestivamente. Le infezioni agli occhi e alle orecchie possono diffondersi e causare un'infiammazione e danni alla barriera emato-encefalica.
  • Indossare dispositivi di sicurezza. Le lesioni alla testa possono causare danni alla barriera emato-encefalica. Pertanto, usiamo sempre caschi e cinture di sicurezza.
  • Gestire le condizioni di salute. Patologie croniche come il diabete di tipo 2 e l'ipertensione possono danneggiare la barriera emato-encefalica. Gestire queste patologie, con farmaci o altri trattamenti, è un passo importante per proteggerla.

 

In sintesi, avere una barriera emato-encefalica sana è importante per proteggere il nostro cervello dagli 'insulti' provenienti dall'esterno e facilitare l'«uscita» di sostanze indesiderate dal cervello. Entrambe queste attività contribuiscono a mantenere le funzioni cerebrali al massimo delle loro potenzialità. Una barriera emato-encefalica sana è sinonimo di un cervello sano!

 

 

 


Fonte: Domenico Praticò in Pratico Lab

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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