Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sempre più giovani si prendono cura di un familiare con demenza, pagando un tributo unico

young caregiver helping elder neighbour Image by Freepik

La demenza è un problema di salute in crescita, che colpisce oltre 55 milioni di persone in tutto il mondo e consiste in disturbi cerebrali che non sono una parte normale dell'invecchiamento. Questi disturbi, tra cui il morbo di Alzheimer, causano un declino della funzione cognitiva e cambiamenti nell'umore, nella memoria, nel pensiero e nel comportamento. Alla fine influiscono sulla capacità di una persona di svolgere compiti quotidiani.


In Australia, circa il 75% delle 433.300 persone con demenza vive a casa. Mentre la cura della demenza a casa è stata tradizionalmente associata a coniugi anziani o figli di mezza età, sembra che un numero crescente di giovani adulti tra i 20 e i 30 anni, e persino adolescenti, stiano entrando in questo ruolo per prendersi cura di nonni, genitori o altri cari.


In Australia, 3 milioni di persone (11,9% della popolazione) sono caregiver. Ciò include 391.300 persone sotto i 25 anni, un forte aumento dai 235.300 nel 2018. Non è chiaro quanti caregiver giovani si prendono cura di una persona cara con demenza, abbiamo bisogno di più dati. I giovani caregiver di demenza rimangono in gran parte invisibili, con minimo riconoscimento o supporto.

 

Sfide uniche e onere della responsabilità

A differenza dei caregiver più anziani, che possono avere più stabilità finanziaria e tempo libero, quelli giovani spesso devono bilanciare la cura con l'università, la pressione dell'inizio carriera e lo sviluppo personale, che include mantenere relazioni sociali, perseguire hobby e dare la priorità al benessere mentale.


In Australia, dove il 51% degli uomini e il 43% delle donne tra 20 e 24 anni vivono ancora con i genitori, molti caregiver giovani avranno un'esperienza limitata a gestire una famiglia in modo indipendente. Spesso devono prendersi responsabilità complesse come cucinare, fare lavori domestici, gestire il bilancio familiare, coordinare gli appuntamenti medici e gestire i farmaci.


Oltre a ciò, potrebbero aver bisogno di fornire cure fisiche come sollevare o aiutare la persona cara a muoversi e cure personali come vestirsi, lavarsi e andare al bagno. Tutto ciò può far sentire i giovani caregiver impreparati, sopraffatti e isolati.


Sebbene esistano gruppi di supporto generale per i caregiver di demenza e per quelli giovani i in modo più ampio, pochi soddisfano in particolare i giovani adulti che si prendono cura di qualcuno con demenza. Questa mancanza di supporto mirato probabilmente aumenterà i sentimenti di isolamento, poiché gli amici del giovane lottano per relazionarsi con gli oneri emotivi e pratici che hanno di fronte i caregiver giovani.


La natura impegnativa del caregiving, combinata con la difficoltà di condividere queste esperienze con i coetanei, significa che i giovani caregiver per la demenza possono disconnettersi socialmente.

 

Il tributo psicologico

Queste sfide richiedono un profondo tributo psicologico ai caregiver giovani. La ricerca mostra che hanno il 35% in più di probabilità di segnalare problemi di salute mentale rispetto ai loro coetanei non caregiver, e possono includere depressione, ansia e burnout (esaurimento psico-fisico).


Ancora una volta, non abbiamo dati sugli esiti di salute mentale tra i caregiver giovani di demenza in modo specifico. Ma in Australia, il 75% dei caregiver di demenza ha riferito di essere influenzato fisicamente o emotivamente dal ruolo di cura. Circa il 41% si sentiva stanco o privo di energia e il 31% si sentiva preoccupato o depresso.


Inoltre, ci sono gli stereotipi negativi sull'invecchiamento: che le persone diventano smemorate, fragili e hanno bisogno di cure costanti. Per i caregiver giovani i cui cari hanno la demenza, questi stereotipi possono essere rafforzati dalla loro esperienza. Ciò potrebbe modellare le percezioni dei giovani caregiver della propria salute e benessere futuri e aumentare l'ansia per l'invecchiamento.


Il caregiving può anche influire sulla salute fisica. La ricerca suggerisce che i caregiver spesso sacrificano abitudini sane come l'esercizio e una dieta equilibrata. Inoltre, i caregiver riferiscono sintomi come sonno scarso, affaticamento, mal di testa e mal di schiena a causa delle esigenze fisiche del caregiving.

 

Prendersi cura di un genitore: un'inversione di ruolo

Questo onere emotivo è particolarmente acuto per coloro che si occupano di un genitore. È probabile che questi caregiver giovani sperimentino la progressiva perdita del sostegno dei genitori, assumendo contemporaneamente il ruolo impegnativo del caregiver.


Una parte significativa di caregiver giovani di demenza supporta genitori con demenza ad esordio precoce, una forma di demenza diagnosticata prima dei 65 anni. Questi caregiver giovani affrontano lo shock di una diagnosi che sfida le aspettative tipiche dell'invecchiamento. L'onere può essere aggravato dalle paure dell'eredità genetica. La demenza a insorgenza precoce ha spesso una componente ereditaria.


Ciò significa che i caregiver giovani possono avere loro stessi un rischio più elevato di sviluppare la condizione: una preoccupazione che i caregiver coniugi non hanno. Questa paura può alimentare l'ansia per la salute, alterare la pianificazione della vita e creare un senso pervasivo di vulnerabilità.

 

Come possiamo sostenere meglio i caregiver giovani di demenza

Nonostante i numeri in crescita, i caregiver giovani di demenza rimangono in gran parte trascurati nella ricerca, nella politica e nei servizi di supporto. Ciò è in parte dovuto alle sfide nel coinvolgere questo gruppo demografico nella ricerca, poiché questi giovani si destreggiano in una vita impegnata, per bilanciare il caregiving con la scuola e il lavoro.


Molti caregiver giovani non si identificano nemmeno come caregiver, ostacolando il loro accesso al supporto e alle risorse. Ciò potrebbe essere dovuto al marchio stigmatizzante o alla sensazione che non stanno facendo abbastanza per qualificarsi come caregiver. Potrebbe anche essere a causa di norme culturali che possono inquadrare la cura come obbligo familiare, piuttosto che un ruolo distinto.


Tuttavia, i caregiver giovani di demenza richiedono un supporto mirato, oltre le risorse generiche del caregiving. Questo supporto potrebbe includere reti specializzate di pari, programmi educativi e formazione delle competenze pratiche. I programmi e le risorse su misura dovrebbero idealmente essere progettati insieme a caregiver giovani di demenza per assicurarsi che soddisfino le loro esigenze e preferenze uniche.


Con la previsione dell'aumento dei casi di demenza in Australia e altrove, la domanda di caregiver informali - compresi i giovani adulti - continuerà a crescere. Senza intervento, questi caregiver giovani rischiano il burnout, l'isolamento sociale e conseguenze sulla salute a lungo termine. Dobbiamo garantire un supporto flessibile e adatto all'età per questo gruppo spesso invisibile. Investire nei caregiver giovani di demenza non è solo un imperativo morale: è un passo cruciale verso un sistema di cure sostenibili e compassionevoli per il futuro.

 

 

 


Fonte: Katya Numbers (ricercatrice e docente alla UNSW Sydney) e Serena Sabatini (docente di psicologia all'Università del Surrey)

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)