Dai telefoni intelligenti alle vetture intelligenti, enti pubblici e privati devono considerare le esigenze degli anziani, per aiutarli a ottimizzare l'uso delle nuove tecnologie, secondo una serie di articoli presenti nell'ultimo numero di Public Policy & Report Aging (PP & AR), dal titolo «Invecchiamento e Tecnologia: La promessa e il paradosso».
Si tratta di 8 articoli in totale, tutti di autori affiliati con il Massachusetts Institute of Technology AgeLab.
"Intorno a noi ci sono notevoli progressi tecnologici, e i leader delle comunità aziendali e scientifiche sono ben consapevoli dell'invecchiamento della popolaizone e del potenziale dei loro sforzi in questo campo per migliorare, generando utilità", afferma il redattore di PP&AR, Robert B. Hudson, PhD.
L'autore Joseph Coughlin, PhD, parla sia alla promessa che delle carenze prevalenti del collegamento tra dispositivi ad alta tecnologia con i bisogni e gli interessi degli americani anziani. Come dimostra il suo, ed gli altri articoli, ci sono novità interessanti che escono dai laboratori di tutto il mondo, ma c'è ancora una carenza di soluzioni pronte per i consumatori. Coughlin auspica la formazione di una nuova generazione di specialisti competenti nel campo sia della tecnologia che dell'invecchiamento. "Attività economiche, governo e organizzazioni non profit devono collaborare per stimolare e accelerare lo sviluppo di una nuova generazione di forza lavoro per gli anziani, competente nella tecnologia", scrive Coughlin.
Chaiwoo Lee, MS, discute alcune delle sfide che stanno di fronte sia ai progettisti di tecnologia intelligente, che agli anziani come utenti effettivi o potenziali di tale tecnologia. Lei indica che è in atto un mix di fattori tecnologici, individuali e sociali. Quindi la potenziale utilità di un dispositivo non è sufficiente a garantirne il successo, come dimostra il lento adattamento dell'allarme di emergenza personale, nonostante la presunta garanzia che potrebbe fornire sia agli anziani che alle famiglie, e l'infinita pubblicità fino a tarda notte. La Lee enumera una serie di fattori che ne rendono problematica l'adozione, come l'usabilità, il costo, l'accessibilità, la fiducia, l'indipendenza, la compatibilità, l'affidabilità e la fiducia.
L'uso della tecnologia in sicurezza è l'argomento di Bryan Reimer, PhD, che affronta la crescente sofisticazione delle tecnologie che assistono i conducenti, che si muovono verso veicoli altamente automatizzati. Egli scrive che è fondamentale riconoscere che una maggiore automazione in auto richiede di più educazione stradale, non di meno. "Anche se le tecnologie dei veicoli automatici potranno in definitiva salvare vite umane, ci possono essere problemi inevitabili, e anche la perdita di vite, sulla strada della completa automazione", afferma Reimer. "È essenziale iniziare ad inquadrare la questione dell'automazione come un investimento a lungo termine per un futuro più sicuro e più comodo che rivoluzionerà, in particolare, l'esperienza della vecchiaia".
Fonte: The Gerontological Society of America (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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