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L'epidemia di demenza richiede di allocare meglio i fondi di ricerca

Ministri della Sanità, sostenitori della salute pubblica, scienziati e dirigenti dell'industria farmaceutica del Gruppo delle Otto principali economie (G8) hanno tenuto un summit speciale a Londra la scorsa settimana per elaborare una strategia che affronti ciò che equivale a una epidemia globale di demenza.


La demenza, la cui forma più comune è l'Alzheimer, attualmente colpisce 44 milioni di persone in tutto il mondo e si prevede che ne affliggerà il triplo entro il 2050. Non ci sono trattamenti farmacologici efficaci per l'Alzheimer, e la comprensione degli scienziati sulla fisiopatologia della malattia è, ad essere caritatevoli, incompleta.


Com'era prevedibile, e giustamente, molti degli oratori hanno citato la necessità di intensificare la ricerca e lo sviluppo di farmaci di base. La Dichiarazione del Vertice, che è stata firmata da tutti i ministri della sanità del G8, chiede, tra le altre cose, un "aumento complessivo e significativo dell'importo del finanziamento per la ricerca sulla demenza" al fine di "identificare una cura o una terapia malattia-modificante per la demenza entro il 2025".


Ma con l'austerità fiscale in voga nella maggior parte, se non tutti, i paesi del G8, il finanziamento della ricerca è sotto pressione ed è in gran parte uguale a zero, o anche negativo. Bruce Alberts, direttore della rivista Science ed ex presidente della US National Academy of Sciences, ha lamentato di recente l'annuncio della National Science Foundation che "può concedere nel 2013 un numero di borse di ricerca inferiore di circa 1000 di quelle del 2012".


Allora, dove si trovano le nuove risorse necessarie? Il piccolo sporco segreto che sta sotto l'attuale livello di finanziamenti alla ricerca del governo degli Stati Uniti è che viene sprecata una grande quantità di denaro. Troppo di ciò che viene erogato è rendita di posizione, si sovrappone al lavoro che altrimenti sarebbe eseguito nel settore privato, o supporta esperimenti mal concepiti o banali. In realtà, ci sono molte risorse che potrebbero essere proficuamente reindirizzate, se solo i legislatori ed i responsabili politici avessero il coraggio di prendere decisioni difficili.


Il finanziamento pubblico per le indagini scientifiche deve essere limitato in gran parte alla ricerca o ad esperimenti prova-di-principio che possono essere giustificati da motivi che sono per il bene pubblico. La ricerca federale dovrebbe inoltre seguire metodologie sperimentali riconosciute e concentrarsi su questioni o problemi non banali. Purtroppo, questi criteri apparentemente ovvi sono spesso sacrificati sull'altare di mode scientifiche e della correttezza politica.


La National Science Foundation è un esempio. Come attore importante della scienza americana con un bilancio annuale di oltre 7 miliardi di dollari, la NSF sovvenziona circa un quinto di tutta la ricerca di base federale nei college e nelle università americane e il 60% di tutta la ricerca non-biomedica di scienze della vita. Eppure un rapporto del 2011 ("NSF sotto il microscopio"), pubblicato dal senatore e medico Tom Coburn (Repubblicano dell'Oklahoma), identifica i progetti che dovrebbero scioccare molti americani, scienziati e non.


Questi studi includono: come andare in bicicletta, quando i cani sono diventati i migliori amici dell'uomo, se le opinioni politiche sono geneticamente predeterminati, le tendenze dei nomi scelti per i bambini, e perché le stesse squadre sembrano sempre dominare il torneo di basket NCAA. Studi più recenti finanziati dalla NSF includono "come il potere influenza l'empatia" e una valutazione del "ruolo di ottimismo e pessimismo nel plasmare le convinzioni e i comportamenti dei politici americani".


La maggior parte di questi progetti sconsiderati sono finanziati dal Social, Behavioral and Economics Directorate della fondazione scientifica. Le sovvenzioni per le scienze sociali erano valutate con più rigore quando erano organizzativamente all'interno della Direzione Biologia della NSF. Quando queste sovvenzioni sono state scisse, il rigore scientifico ha lasciato il posto al clientelismo e all'auto-referenzialità narcisistica. Un ex alto funzionario della NSF caratterizza la situazione attuale come "ricoverati che gestiscono il manicomio". Il risultato è revisione dei pari sconvolta.


Un altro esempio è il National Center for Complementary and Alternative Medicine del National Institutes of Health, che è afflitto da un mandato incrinato e dallo sconvolgimento della revisione dei pari efficace. La missione del NCCAM è "definire, attraverso un'indagine scientifica rigorosa, l'utilità e la sicurezza degli interventi di medicina complementare e alternativa e il loro ruolo nel miglioramento della salute e dell'assistenza sanitaria". Ma come ha scritto lo specialista di malattie infettive Dr. Paul Offit, "Non c'è una cosa come la medicina alternativa. C'è solo la medicina che funziona e quella che non funziona".


Pochi, se ce ne sono, progetti del centro sono all'avanguardia della medicina. Ad esempio, uno studio finanziato dal NCCAM e pubblicato nel 2011 ha scoperto che il cocktail con succo di mirtillo non va meglio del placebo nel prevenire le infezioni ricorrenti del tratto urinario. Altri studi comprendono "Effetti metabolici e immunologici della meditazione", "Terapia a Lungo Termine della Camomilla per il Disturbo d'Ansia Generalizzato", e "Yoga Rinvigorente per la terapia della Sindrome Metabolica".


Gran parte della ricerca finanziata dal NCCAM, per la somma di 130 milioni di dollari l'anno, è un affronto agli investigatori finanziati dal NIH, che sono leader in discipline come la biologia cellulare e molecolare, l'immunologia e le malattie infettive, ma che stanno avendo sempre più difficoltà a ottenere finanziamenti federali anche per gli studi con evidente merito scientifico.


Ancora un altro spreco di ricerca federale è il programma dell'USDA di molti milioni all'anno per la valutazione dei rischi degli "organismi geneticamente modificati", gestito dall'Istituto Nazionale di Alimentazione e Agricoltura. Guidata (si spera) da innumerevoli analisi del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell'Accademia Nazionale di Scienze, da accademici e altri, negli Stati Uniti e all'estero, la USDA ha avuto decenni per capire che gli "organismi geneticamente modificati" non rappresentano una categoria significativa suscettibile di analisi del rischio (o che merita una sorveglianza regolamentare discriminatoria o eccessiva, che è un'altra storia).


Non c'è alcuna giustificazione scientifica per separare la ricerca dedicata alla valutazione dei rischi su questa pseudo-categoria di organismi. E' come fare la valutazione dei rischi di tutti gli oggetti che hanno le porte. Eppure, di recente, la scorsa settimana, la NIFA dell'USDA ha pubblicato una richiesta di proposta di finanziamento riguardante "gli effetti dell'introduzione nell'ambiente di organismi geneticamente modificati". Questo è sia uno spreco che una vergogna.


Poiché il denaro è fungibile - e in questi giorni scarseggia - le agenzie federali stanno, in effetti, finanziando ricerca sui nomi dei bambini e sulla terapia meditativa a scapito della scienza sulla Prossima Grande Cosa. Le organizzazioni all'interno di importanti agenzie di finanziamento della ricerca si sono dimostrate sistematicamente incapaci di discernere quali progetti sono potenzialmente importanti e quali sono banali. Se vogliamo veramente fare ricerca scientifica di più e meglio sui problemi medici critici di una popolazione che invecchia, come la demenza, il cancro e gli agenti patogeni resistenti agli antibiotici, dobbiamo essere più esigenti.


Il Congresso dovrebbe togliere alle organizzazioni federali indegne la capacità di erogare fondi per la ricerca. Parafrasando il vecchio spot televisivo Smith Barney del 1970, le sovvenzioni di ricerca dovrebbero essere assegnate alla vecchia maniera: i ricercatori hanno bisogno di guadagnarsele - proponendo progetti meritevoli, non banali, che verranno eseguiti con metodi giudiziosi.


Tuttavia, i legislatori sono costantemente importunati per ottenere aumenti piatti, uguali per tutti, dei finanziamenti, cosa che è improbabile possa avvenire. Quello che è sicuro, tuttavia, è che vedremo costi sanitari salire alle stelle perchè sempre più pazienti affetti da demenza hanno bisogno di assistenza - e di riceverla nell'ambito dei programmi a validità federale.

 

 

 

 

 


Pubblicato da Henry I. Miller in Forbes.com (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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