Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Mappe stradali' del cervello rivelano le regioni vulnerabili all'Alzheimer

Spreading Model Mouse Brain RoadsModello di diffusione della malattia (Fonte: Michael Henderson | Van Andel Institute)

Proprio come un camion di rifornimenti che attraversa la campagna, le proteine mal ripiegate che danneggiano i neuroni nel morbo di Alzheimer (MA) percorrono le 'strade' del cervello, a volte fermandosi e talvolta deviando per evitare i blocchi stradali, secondo uno studio pubblicato in Science Advances da ricercatori del Van Andel Institute e dell'Università della Pennsylvania.


I risultati hanno fatto luce su come si muovono nel cervello le proteine ​tau, che formano i ciuffi aggrovigliati che danneggiano le cellule cerebrali nel MA. Lo studio fornisce anche nuove informazioni sul motivo per cui alcune aree del cervello sono più vulnerabili ai danni rispetto ad altre.


"Mentre la struttura interconnessa del cervello è essenziale per la sua funzione, queste proteine ​​mal ripiegate si impossessano di quella struttura per muoversi nel cervello e causare una degenerazione progressiva", ha detto Michael Henderson PhD, assistente professore del Van Andel Institute e autore senior dello studio. "Comprendendo come queste proteine ​​viaggiano nel cervello e cosa induce alcuni neuroni ad essere a rischio di danni, possiamo sviluppare nuove terapie che puntano il posto giusto al momento giusto per avere l'impatto massimo sulla progressione della malattia".


Usando modelli di MA, il team ha mappato le proteine ​​tau mal ripiegate mentre progredivano attraverso il cervello. Hanno scoperto che la patologia tau si spostava da una regione all'altra lungo le reti neurali del cervello, che sono come autostrade biologiche, ma che non raggiungevano ogni regione collegata. Per scoprire perché alcune aree del cervello sembravano resistere alla diffusione delle proteine, la squadra ha analizzato i modelli di espressione genica.


Hanno identificato alcuni geni che erano più espressi nelle regioni che avevano più patologia tau di quanto previsto dalla diffusione della proteina da sola. Comprendendo i fattori genetici che controllano l'accumulo di proteine ​​nel cervello, il team spera di identificare i modi per interferire con il movimento delle proteine mal ripiegate e rallentare o fermare la progressione del MA e delle malattie neurodegenerative simili.


"Abbiamo usato questi modelli di rete per testare la nostra ipotesi che la tau si diffonde sia in avanti che all'indietro lungo le connessioni tra regioni del cervello", ha dichiarato Eli Cornblath PhD, dottorando dell'Università della Pennsylvania e primo autore dello studio. "Dopo aver utilizzato i nostri modelli per tenere conto di questo processo di diffusione a due vie, abbiamo trovato diversi geni che potrebbero aiutare a informare nuovi obiettivi molecolari per eliminare questi aggregati proteici o prevenine la formazione".

 

 

 


Fonte: Van Andel Research Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Eli Cornblath, Howard Li, Lakshmi Changolkar, Bin Zhang, Hannah Brown, Ronald Gathagan, Modupe Olufemi, John Trojanowski, Danielle Bassett, Virginia Lee, Michael Henderson. Computational modeling of tau pathology spread reveals patterns of regional vulnerability and the impact of a genetic risk factor. Science Advances, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)