Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Anticorpi sperimentali per l'Alzheimer possono causare un'infiammazione dannosa

inflammation from antibody drugs

Una squadra guidata da scienziati di Scripps Research ha fatto una scoperta che suggerisce che le terapie anticorpi sperimentali per il morbo di Parkinson (MP) e di Alzheimer (MA) producono un evento avverso non voluto (infiammazione cerebrale), che potrebbe dover essere contrastato per far funzionare questi trattamenti come previsto.


I trattamenti sperimentali con anticorpi per il MP, puntano i ciuffi anormali di proteina alfa-sinucleina, mentre i trattamenti anticorpi sperimentali per il MA puntano i ciuffi anormali di proteina amiloide-beta (Aβ). Nonostante i risultati promettenti nei topi, questi potenziali trattamenti non hanno visto alcun successo nelle prove cliniche.


"I nostri risultati offrono una possibile spiegazione del motivo per cui i trattamenti con anticorpi continuano a fallire nelle malattie neurodegenerative", afferma l'autore senior dello studio Stuart Lipton MD/PhD, docente del Dipartimento di Medicina Molecolare e condirettore fondatore del Neurodegeneration New Medicines Center di Scripps Research.


Lipton, che è anche neurologo clinico, afferma che lo studio, pubblicato dal 29 marzo su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, segna la prima volta che i ricercatori hanno esaminato l'infiammazione cerebrale indotta da un anticorpo in un contesto umano. La precedente ricerca è stata condotta sul cervello di topo, mentre lo studio attuale ha usato le cellule cerebrali umane.

 

Un approccio che potrebbe aver bisogno di aggiustamenti

Le malattie neurodegenerative come MA e MP affliggono più di 6 milioni di americani. Queste malattie generalmente presentano la diffusione di grumi proteici anomali nel cervello, con diversi mix di proteine ​​predominanti nei diversi disturbi.


Una strategia di trattamento ovvia, che le aziende farmaceutiche hanno iniziato a perseguire negli anni '90, è l'iniezione nei pazienti di anticorpi che puntano specificamente ed eliminano questi grumi proteici, chiamati anche aggregati.


Gli aggregati non includono solo i grandi grumi che i patologi osservano nel cervello dei pazienti all'autopsia, ma anche i grumi molto più piccoli e più difficili da individuare chiamati oligomeri che ora sono ampiamente considerati più dannosi per il cervello.


Il modo in cui questi grumi proteici danneggino esattamente le cellule cerebrali è un'area di indagine attiva, ma l'infiammazione è un probabile fattore che contribuisce. Nel MA, per esempio, gli oligomeri di Aβ sono noti per portare le cellule immunitarie del cervello chiamate microglia in uno stato infiammatorio in cui possono danneggiare o uccidere i neuroni sani nelle vicinanze.

 

Scoperta sorprendente

Lipton e colleghi stavano studiando la capacità degli oligomeri dell'alfa-sinucleina di innescare questo stato infiammatorio quando hanno fatto una scoperta sorprendente: mentre gli oligomeri innescavano essi stessi l'infiammazione nelle microglia derivate da cellule staminali umane, l'aggiunta di anticorpi terapeutici ha peggiorato, non migliorato, questa infiammazione.


La squadra ha rintracciato questo effetto non negli anticorpi di per sé, ma nei complessi formati con anticorpi e i loro obiettivi di alfa-sinucleina. Gli aggregati di Aβ spesso coesistono con gli aggregati di alfa-sinucleina presenti nel cervello di MP, proprio come l'alfa-sinucleina spesso coesiste con l'Aβ nel cervello di MA.


Nello studio, i ricercatori hanno aggiunto oligomeri di Aβ al loro mix, imitando ciò che accadrebbe in un caso clinico e hanno scoperto che l'infiammazione peggiorava. L'aggiunta di anticorpi anti-Aβ l'ha peggiorata ulteriormente. Hanno scoperto che sia gli anticorpi per l'alfa-sinucleina che gli anticorpi per l'Aβ hanno peggiorato l'infiammazione quando hanno colpito con successo i loro obiettivi oligomerici.


Lipton rileva che praticamente tutti gli studi precedenti sugli effetti dei trattamenti sperimentali con anticorpi sono stati effettuati con le microglia di topo, mentre gli esperimenti chiave in questo studio sono stati fatti con le microglia derivate dall'uomo, sia in colture cellulari che in quelle trapiantate nel cervello di topo il cui sistema immunitario era stato progettato per ospitare le microglia umane.


"Vediamo questa infiammazione nelle microglia umane, ma non nelle microglia di topo, e quindi questo enorme effetto infiammatorio potrebbe essere stato trascurato in passato", dice Lipton.


L'infiammazione microgliale del tipo osservato nello studio, aggiunge, potrebbe plausibilmente invertire qualsiasi beneficio del trattamento anticorpale in un paziente, senza essere clinicamente evidente.


Lipton afferma che lui e i suoi colleghi hanno recentemente sviluppato un farmaco sperimentale che potrebbe essere in grado di contrastare questa infiammazione e restituire quindi qualsiasi beneficio del trattamento anticorpale nel cervello umano. Ora stanno lavorando attivamente su questo.

 

 

 


Fonte: Scripps Research Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Dorit Trudler, Kristopher Nazor, Yvonne Eisele, Titas Grabauskas, Nima Dolatabadi, James Parker, Abdullah Sultan, Zhenyu Zhong, Marshal Goodwin, Yona Levites, Todd Golde, Jeffery Kelly, Michael Sierks, Nicholas Schork, Michael Karin, Rajesh Ambasudhan, Stuart Lipton. Soluble α-synuclein/antibody complexes activate the NLRP3 inflammasome in hiPSC-derived microglia. PNAS, 2021, (DOI n/d)

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.