Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cambiamenti negli occhi possono dare un avviso precoce di Alzheimer

OCTA images of retinal capillariesImmagini OCTA dei capillari nella retina di pazienti con Alzheimer familiare. Ricercatori hanno dimostrato un flusso sanguigno anormalmente alto (associato a temperature più calde, come dalla scala a destra) negli occhi delle persone nelle prime fasi della malattia. (Fonte: Amir Kashani/Johns Hopkins)

Alcuni dicono che gli occhi sono la finestra dell'anima, ma nuove scoperte di ricercatori del Wilmer Eye Institute della Johns Hopkins University suggeriscono che possono offrire anche intuizioni sulla mente. Il loro nuovo studio prova-di-principio mostra che una tecnica di scansione che misura il flusso sanguigno nella parte posteriore interna dell'occhio può costituire un modo non invasivo per rilevare il morbo di Alzheimer (MA) a insorgenza precoce.


I risultati del piccolo studio sono pubblicati come articolo di copertina nell'edizione del 4 marzo 2021 della rivista Alzheimer’s & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoringe.


"Abbiamo deciso di indagare sull'idea che i cambiamenti nei capillari retinici sul retro dell'occhio possono rivelare i cambiamenti nel cervello, che sono altrimenti non rilevabili, e che sono presenti prima che la malattia sia diagnosticata", afferma l'autore senior dello studio Amir Kashani MD/PhD, professore associato di oftalmologia alla Johns Hopkins University.


Lo studio ha coinvolto 13 persone con una forma rara e geneticamente ereditata di MA a insorgenza precoce, contrassegnata da mutazioni identificate in tre geni. Questa forma familiare della malattia colpisce circa l'1% di tutti i pazienti con la condizione.


Attraverso una tecnologia di scansione chiamata angiografia con tomografia ottica a coerenza di fase (OCTA, optical coherence tomography angiography), i ricercatori hanno acquisito immagini dei vasi sanguigni nella parte posteriore degli occhi dei partecipanti allo studio, che erano con e senza la mutazione che porta alla forma familiare del MA. Hanno anche catalogato la fase della malattia per le persone con MA e le capacità cognitive di entrambi i gruppi.


Kashani e il suo team hanno scoperto che il flusso sanguigno anormale che attraversa i vasi capillari più piccoli sul retro dell'occhio si correla con lo stato delle mutazioni dei soggetti a rischio per la forma familiare del MA.


I pazienti con le mutazioni che causano il MA senza segni di malattia avevano un flusso sanguigno anormalmente alto ed eterogeneo nei capillari retinici. I ricercatori ritengono che questo possa essere un segno dei primi cambiamenti infiammatori coinvolti nella patogenesi della malattia.


I ricercatori dicono che questi dati supportano la convinzione che i cambiamenti negli occhi possono mostrare i primi segni della malattia cerebrale prima che siano presenti sintomi. Con ulteriori evidenze da studi più grandi futuri, ritengono che il metodo possa offrire ai medici uno strumento per la diagnosi precoce e consentire interventi per rallentare il declino cognitivo dei pazienti.

 

 

 


Fonte: Johns Hopkins University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Maxwell Singer, John Ringman, Zhongdi Chu, Xiao Zhou, Xuejuan Jiang, Anoush Shahidzadeh, Ruikang Wang, Amir Kashani. Abnormal retinal capillary blood flow in autosomal dominant Alzheimer's disease. Alzheimer’s & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring, 4 Mar 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.