Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Benefici dell'Intelligenza Artificiale per la diagnosi e la gestione dell'Alzheimer

L'intelligenza artificiale (AI) potrebbe aiutare a diagnosticare il morbo di Alzheimer (MA) più velocemente e migliorare la prognosi del paziente, secondo un nuovo studio eseguito all'Università di Sheffield. La nuova ricerca ha esaminato come l'uso di routine dell'AI nel settore sanitario può aiutare ad limitare i tempi e l'impatto economico delle malattie neurodegenerative comuni, come il MA e il Parkinson, sul sistema sanitario.


Il fattore di rischio principale di molte malattie neurologiche è l'età, e con le popolazioni di tutto il mondo che vivono più a lungo rispetto al passato, si prevede che il numero di persone con una malattia neurodegenerativa potrà arrivare a livelli senza precedenti. Solo il numero di persone con MA dovrebbe triplicare arrivando a 115 milioni entro il 2050, una vera e propria sfida per ogni sistema sanitario.


Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature Reviews Neurology, mette in evidenza come le tecnologie di AI, come gli algoritmi ad apprendimento automatico, sono in grado di rilevare patologie neurodegenerative (che provocano la morte di una parte del cervello) prima che peggiorino i sintomi progressivi. Questo può migliorare le possibilità dei pazienti di beneficiare di un trattamento modificante la malattia.


L'autrice senior dello studio, la dott.ssa Laura Ferraiuolo dell'Università di Sheffield, ha detto:

“La maggior parte delle malattie neurodegenerative non ha ancora una cura e in molti casi sono diagnosticate in ritardo a causa della loro complessità molecolare.

“L'implementazione diffusa di tecnologie di AI può aiutare, ad esempio, a prevedere quali, tra i pazienti che mostrano lieve decadimento cognitivo, passeranno al MA, o la gravità del calo delle loro capacità motorie nel corso del tempo.

“Le tecnologie alimentate dall'AI possono essere usati anche per aiutare i pazienti a comunicare i loro sintomi da remoto e nella privacy della propria casa, un enorme beneficio per i pazienti con problemi di mobilità”.


Gli algoritmi di apprendimento automatico possono essere addestrati a riconoscere i cambiamenti causati dalle malattie rilevabili da immagini di scansione, da informazioni sui movimenti del paziente, da registrazioni vocali o filmati che mostrano il comportamento del paziente, rendendo l'AI un ausilio diagnostico prezioso. Ad esempio, possono essere usati da professionisti qualificati nei reparti di radiologia per analizzare le immagini in modo più rapido ed evidenziare i risultati critici per decidere immediatamente il seguito.


Gli algoritmi possono anche ascoltare il parlato dei pazienti e analizzare il loro vocabolario e altre caratteristiche semantiche per valutare la funzione cognitiva. L'apprendimento automatico può anche usare le informazioni contenute all'interno di cartelle cliniche elettroniche o nei profili genetici per suggerire i migliori trattamenti per i singoli pazienti.


Lo studio è il risultato di una collaborazione a lungo termine tra l'azienda biotech BenevolentAI e un team di ricercatori dell'Università di Sheffield: Monika Myszczynska, il dott. Richard Mead e il dott. Guillaume Hautbergue. La prima autrice della ricerca, Monika Myszczynska ha detto:

“L'uso dell'AI in ambito clinico può portare a risparmi nel sistema sanitario nazionale, riducendo la necessità di recarsi in clinica per i pazienti affetti da malattie debilitanti, come la malattia del motoneurone, un beneficio ancora più rilevante durante la pandemia corrente, e il tempo che i pazienti e i medici trascorrono in clinica.

“È troppo presto per parlare di risultati in termini di trattamenti, ma, in questo studio, abbiamo esaminato come possiamo usare i metodi di apprendimento automatico per identificare la migliore linea di trattamento per i pazienti, in base alla progressione della loro malattia o come potrebbero essere usati per identificare nuovi bersagli terapeutici e farmaci.

“Ulteriori ricerche dovranno ora concentrarsi sul miglioramento delle tecnologie diagnostiche attuali, così come sulla generazione di nuovi algoritmi per rendere reale l'uso dell'AI nella previsione della prognosi e nella scoperta di nuovi farmaci. Alimentare l'AI di dati, e quindi generare consorzi e collaborazioni internazionali, sono obiettivi cruciali per questi sforzi futuri”.

 

 

 


Fonte: University of Sheffield (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Monika Myszczynska, Poojitha Ojamies, Alix Lacoste, Daniel Neil, Amir Saffari, Richard Mead, Guillaume Hautbergue, Joanna Holbrook, Laura Ferraiuolo. Applications of machine learning to diagnosis and treatment of neurodegenerative diseases. Nature Reviews Neurology, 15 July 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.