Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Due nuovi progetti italiani per studiare l'asse microbiota-intestino-cervello

Laboratorio politecnico milanoSi chiamano DIANA e PEGASO, nomi mitologici entrambi “figli” di MINERVA (ERC 2016), i due nuovi progetti finanziati rispettivamente dal recente bando Proof-of-Concept dell’ERC (European Research Council) e dal bando italiano MIUR FARE, dedicato ai vincitori di progetti ERC.


I due progetti permetteranno a Carmen Giordano, professore associato presso il Politecnico di Milano, di approfondire ulteriormente l’insieme di connessioni che legano la flora batterica (microbiota) intestinale ed il funzionamento del nostro cervello, e di sviluppare un innovativo dispositivo tecnologico multiorgano che studierà nuove strategie terapeutiche per patologie a carico del cervello, consentendo lo sviluppo di nuovi farmaci in modo più mirato.


Nei prossimi decenni si prevede un notevole incremento nel numero di pazienti affetti da patologie cerebrali come la malattia di Alzheimer o il morbo di Parkinson. Un punto critico è che lo sviluppo di nuovi farmaci richiede un processo che dura globalmente 10-15 anni ed investimenti pari a circa 1-3 miliardi di euro a fronte di un altissimo tasso di fallimento, che è oltre il 95% per la sola malattia di Alzheimer.


I modelli disponibili, per effettuare la validazione biologica, non sono adeguatamente predittivi del reale comportamento del nuovo farmaco quando somministrato ai pazienti. È per lavorare in questa direzione che la ricercatrice Carmen Giordano ha ricevuto due ulteriori finanziamenti, pari ad un valore totale di 280.000 €, per due progetti che sono l’evoluzione applicativa del loro predecessore MINERVA.


DIANA (Organ-on-a-chip Drug screenIng device to tArget braiN diseAse) realizzerà e validerà in ambito industriale Chip4D Brain, una piattaforma organ-on-a-chip d’avanguardia che integra in un unico sistema in vitro la barriera emato-encefalica ed il cervello. E’ costituita da due dispositivi tecnologici miniaturizzati, progettati con una tecnologia d’avanguardia nota appunto come “organ-on-a-chip” che consente di riprodurre funzionalità complesse di organi su sistemi della dimensione di un vetrino da microscopio.


Grazie a questa tecnologia sarà possibile simulare in DIANA la barriera ematoencefalica che protegge il nostro cervello da aggressione di molecole ed agenti esterni ed il cervello. Ogni sistema ospita modelli cellulari complessi che cercano di riprodurre alcune delle caratteristiche fondamentali dei sistemi di riferimento come ad esempio la tridimensionalità e la presenza contemporanea di diversi tipi di cellule.


La missione di DIANA è ampia: con il suo dispositivo vuole essere la base per lo sviluppo di nuova generazione di dispositivi innovativi multiorgano nell’ambito dello studio di nuove strategie terapeutiche per patologie a carico del cervello. “Questa è una sfida importante quanto necessaria” afferma Carmen Giordano, “poiché nel caso di patologie a carico del cervello, la presenza della barriera emato-encefalica, che protegge naturalmente il nostro cervello dall’ingresso non controllato di molecole ed agenti biologici, associata alla complessità del tessuto cerebrale stesso, rende gli attuali modelli in vitro scarsamente predittivi del reale comportamento del farmaco una volta nell’organismo”.


E’ una missione non semplice da realizzare e per la quale è necessario mettere in campo molte competenze: per tale motivo è stato strutturato ex novo un consorzio e un team ad hoc tra il Politecnico di Milano, che è l’istituto ospitante del progetto, e Neuro-Zone srl, un partner industriale specializzato in ricerca e sviluppo per farmaci nell’ambito delle malattie del cervello.


Il progetto PEGASO mira a sviluppare la prima piattaforma personalizzata body-on-chip per raccogliere dati utili per la selezione del profilo genetico dei pazienti più idonei per le sperimentazioni cliniche di nuovi farmaci, migliorare l’efficacia, ridurre gli effetti collaterali, diminuire la percentuale di insuccesso durante i test clinici, con un notevole impatto benefico sociale ed economico.


Analogamente al progetto MINERVA, la piattaforma è costituita da dispositivi tecnologici di tipo “organ-on-a-chip”, ma si arricchisce di un dispositivo che simula il fegato, essenziale nel metabolismo dei farmaci ed ospiterà esclusivamente modelli cellulari ottenuti dallo stesso paziente, cosi da riprodurne le caratteristiche metaboliche e genetiche specifiche, generando una piattaforma definibile come “patient-on-a-chip”.


Il progetto amplia così il potenziale applicativo di MINERVA al settore della medicina personalizzata. Nasce infatti dall’assunto che il background genetico di ciascun individuo può influenzare la risposta individuale al farmaco e modulare effetti collaterali indesiderati. Una singola variazione in un gene chiave coinvolto nel metabolismo del farmaco può influenzarne l’efficacia, col rischio di gravi effetti collaterali per particolari gruppi di pazienti.


L’obiettivo finale sarà la validazione preliminare della piattaforma PEGASO con un farmaco per la malattia di Alzheimer, in due scenari clinicamente rilevanti di pazienti con e senza variazioni genetiche note per influenzare la reale efficacia del farmaco in vivo.


Per entrambi i progetti è fondamentale la consolidata collaborazione con Diego Albani, neuroscienziato dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano, per le conoscenze specifiche nella farmacologia delle malattie neurodegenerative già valorizzate in MINERVA.

 

 

 


Fonte: Politecnico di Milano

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.