Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio non collega l'Alzheimer al diabete tipo 2 o alla pressione alta

atherosclerosis shutterstock

Se vuoi ridurre il rischio di contrarre il morbo di Alzheimer (MA), non c'è fine ai consigli su Internet che ti dicono come farlo: tieni sotto controllo la pressione sanguigna e la glicemia, dimagrisci, fai più esercizio fisico, evita il diabete di tipo 2. Naturalmente, fare queste cose fa bene alla salute generale, ma il nostro ultimo studio mostra che probabilmente non fanno nulla per ridurre il rischio di contrarre il MA.


Circa 50 milioni di persone nel mondo soffrono di demenza e questo numero dovrebbe triplicare nei prossimi trent'anni. La forma più comune di demenza è il MA. Le persone con questa malattia hanno un accumulo di due proteine ​​nel cervello (amiloide-beta e tau), ma non sappiamo se queste proteine ​​siano una causa o una conseguenza della malattia. Quello che sappiamo è che questa proliferazione di proteine ​​aggrovigliate impedisce alle cellule cerebrali di funzionare correttamente, e quindi ecco i sintomi tipici della demenza: perdita di memoria, confusione, difficoltà nell'eseguire compiti quotidiani, cambiamenti di comportamento, allucinazioni.


Nell'ultimo decennio, si è posto l'accento sul ruolo delle malattie cardiovascolari e del diabete nello sviluppo della demenza. Da tempo i ricercatori sanno che queste cose sono associate alla demenza vascolare, che insorge a causa dei danni ai vasi sanguigni, come l'aterosclerosi, che aumentano il rischio di sanguinamenti pericolosi o coaguli di sangue nel cervello. Questi ultimi impediscono all'ossigeno di raggiungere parti del cervello, portando alla morte di quelle cellule cerebrali.


L'ipertensione e il diabete aumentano il rischio di aterosclerosi e quindi influenzano il rilascio di ossigeno al cervello. Alcuni sostengono che la conseguenza di queste malattie aumenta i cambiamenti osservati nel cervello nel MA, quindi ritengono che l'ipertensione e il diabete aumentino il rischio di sviluppare il MA.


Quando si considera il collegamento tra questi fattori, è importante ricordare l'accuratezza delle diagnosi di demenza. Con gli strumenti di cui disponiamo oggi, una persona riceverà una diagnosi di demenza, ad esempio di MA o di demenza vascolare, con un'accuratezza del 60-90%. Quindi dal 10 al 30% delle persone con diagnosi di demenza ha la diagnosi sbagliata.

 

 

L'unica diagnosi accurata

La maggior parte delle ricerche sull'associazione tra ipertensione, diabete e MA viene eseguita in clinica. Ciò significa che le persone in questi studi sono vive e potrebbero ricevere una diagnosi errata. L'unico modo per diagnosticare il disturbo della demenza di una persona con un'accuratezza del quasi 100% è attraverso l'autopsia, analizzando i campioni di cervello al microscopio, quindi il modo migliore per fare ricerca su questo argomento è attraverso studi basati su autopsie in cui è possibile confermare che i soggetti avevano diagnosi corrette. E questo è l'approccio del nostro ultimo studio.


Volevamo capire se l'insorgenza di ipertensione e diabete differiva tra le persone con diagnosi di MA e quelle con diagnosi di demenza vascolare. La nostra ricerca si è basata su 268 pazienti deceduti, di età superiore ai 65 anni. Abbiamo analizzato campioni di cervello per confermare la diagnosi di demenza: MA o vascolare. Usando le cartelle cliniche e il Registro Nazionale Svedese del diabete siamo riusciti a determinare se i nostri soggetti avevano ipertensione o diabete, o entrambi.


Abbiamo riscontrato un'elevata presenza sia di ipertensione che di diabete di tipo 2 tra i soggetti con demenza vascolare, mentre i soggetti con MA hanno mostrato una frequenza nettamente inferiore delle due malattie:

  • nel gruppo MA, il 37% aveva la pressione alta, contro il 74% nel gruppo con demenza vascolare.
  • il 12% del gruppo con MA aveva il diabete, rispetto al 31% nel gruppo con demenza vascolare (il 16% degli svedesi sopra i 65 anni ha il diabete; si può ipotizzare che avendo il MA si abbia un rischio più basso di contrarre il diabete, o che avendo il diabete si ha un rischio più basso di contrarre il MA).

Nonostante questi risultati, è comunque importante tenere sotto controllo la pressione del sangue ed evitare il diabete di tipo 2. Questi sono fattori che portano alle malattie cardiovascolari, la principale causa di morte nel mondo.


Speriamo invece che le nostre scoperte possano aumentare la conoscenza di questi fattori di rischio e dei tipi di demenza. Le associazioni corrette tra fattori di rischio e tipi di malattia aiuteranno gli scienziati a non trarre conclusioni fuorvianti e ad astenersi da tentativi di trattamento privi di significato.

 

 

 


Fonte: Elisabet Englund (prof.ssa associata di neuropatologia clinica) e Keivan Javanshiri (dottorando), Università di Lund.

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Keivan Javanshiri, Maria Landqvist Waldö, Niklas Friberg, Fredrik Sjövall, Karin Wickerström, Mattias Haglund, Elisabet Englund. Atherosclerosis, Hypertension, and Diabetes in Alzheimer's Disease, Vascular Dementia, and Mixed Dementia: Prevalence and Presentation. Journal of Alzheimer's Disease, 25 Sept 2018, DOI: 10.3233/JAD-180644

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.