Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alla ricerca di una cura di Alzheimer. Oltre l'ipotesi amiloide.

Cerebral amyloid betaLa maggior parte delle terapie provate per l'Alzheimer cercavano di rimuovere le placche di amiloide-β come quelle nell'immagine (colore scuro).

Per decenni, il campo della ricerca sul morbo di Alzheimer (MA) è stato dominato da una ipotesi prevalente: che la malattia è causata da un accumulo di amiloide-beta (Aβ) nel cervello. Tuttavia, nonostante anni di ricerca e miliardi di dollari spesi per gli studi clinici, non esiste ancora una cura.


In un articolo pubblicato sulla rivista Acta Neuropathologica, dei ricercatori della University of Technology Sydney descrivono le evidenze che spingono a chiedersi se l'enfasi sull'ipotesi amiloide stia impedendo lo sviluppo di teorie alternative - e potenzialmente dirompenti - nella ricerca sul MA.


Bryce Vissel, professore di neuroscienze e Direttore del Centro Neuroscienze e Medicina Rigenerativa dell'UTS, afferma:

"Negli ultimi 30 anni, la maggior parte delle terapie testate per il MA intendevano rimuovere l'Aβ. Sebbene vediamo del merito in questa strategia, suggeriamo che l'inizio e la progressione della malattia sono più complesse di quanto possono essere spiegate dall'Aβ da sola.

"Il MA è una diagnosi che cambia la vita per chi vive con la condizione, la famiglia e gli amici. Abbiamo scritto questo articolo per incoraggiare i leader della ricerca a pensare fuori dagli schemi, nei loro tentativi di trovare i modi per prevenire, fermare o invertire il decorso della condizione".


I potenziali nuovi obiettivi di ricerca devono ancora essere pienamente compresi. Ad esempio, la ricerca esistente mostra che durante la progressione del MA sono presenti la degenerazione vascolare, la neuroinfiammazione e la neurodegenerazione sinaptica, ma il loro ruolo è tuttora sconosciuto.


I ricercatori sostengono inoltre che considerare la patologia cerebrale da sola non è sufficiente per comprendere il MA e che è necessario un approccio più olistico alla previsione e alla diagnosi della malattia, che consideri le caratteristiche uniche di ciascun individuo.


Il co-autore Ian Clark, professore emerito dell'Australian National University, dice:

"Dal momento che l'Aβ e la patologia associata non sono affatto uniche del MA, i tentativi di costruire un meccanismo per questa condizione basata esclusivamente su di essa, non inaspettatamente, continuano a fallire".


Inoltre, l'ipotesi amiloide ha le sue sfide: per esempio, molti individui sani hanno l'Aβ senza MA, e c'è anche un numero significativo di persone con diagnosi di MA nonostante non abbiano Aβ. Inoltre, ci sono almeno nove fattori di rischio noti e modificabili per il MA che potrebbero non essere collegati ai depositi di Aβ.


Il MA è la principale causa di demenza, che colpisce fino a 35 milioni di persone in tutto il mondo ed è una delle principali cause di morte in Australia. Questa ricerca è importante perché fornisce un contrappunto equilibrato a un campo di ricerca significativo che potrebbe influenzare il modo in cui pensiamo alle cause e ai trattamenti.


Il coautore Dr Gary Morris, scienziato postdottorato all'UTS, dice:

"La comprensione delle cause del MA è incompleta. In questo articolo abbiamo tracciato come è emersa la percezione moderna del MA, abbiamo evidenziato dove manca la conoscenza e abbiamo suggerito nuove direzioni per la ricerca sul morbo.

"Il messaggio più importante da portare a casa è che la comprensione delle funzioni normali e delle disfunzioni cerebrali è cresciuta enormemente negli ultimi decenni. Proponiamo che i modelli ipotetici della causa del MA si evolvano per adattarsi a questi progressi. Nel farlo, è probabile che emergano nuove strategie terapeutiche".


Il punto centrale è che Vissel e il suo team propugnano quello che considerano il passo logico successivo nella lotta globale contro il MA. La loro ricerca si concentra su una serie di fattori di rischio e su come si combinano per causare la malattia.


Vissel dice:

"Ciò che è chiaro è che ci sono troppi fallimenti nelle sperimentazioni cliniche, c'è disperazione in tutto il mondo per la mancanza di soluzioni, quindi dobbiamo davvero iniziare a pensare in un modo diverso e questa ricerca presenta alcuni suggerimenti su come farlo.

"In questo studio, forniamo suggerimenti importanti su come andare avanti per conquistare questa malattia. Siamo fiduciosi che gli sforzi mondiali raggiungeranno una soluzione".

 

 

 


Fonte: University of Technology Sydney (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Gary P. Morris, Ian A. Clark, Bryce Vissel. Questions concerning the role of amyloid-β in the definition, aetiology and diagnosis of Alzheimer’s disease. Acta Neuropathologica, 22 Oct 2018, DOI: 10.1007/s00401-018-1918-8

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.