Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ti manca il tempo? L'esercizio intensivo dà gli stessi benefici in meno minuti

 

Alcuni minuti di esercizio ad alta intensità o di sprint possono essere efficaci quanto le sessioni di allenamento molto più lunghe nello stimolare miglioramenti benefici della funzione mitocondriale, secondo una nuova ricerca, pubblicata sull'American Journal of Physiology-Regulatory, Integrative and Comparative Physiology.


I mitocondri, i centri energetici delle cellule, sono essenziali per una buona salute. Le ricerche precedenti avevano scoperto che l'esercizio crea nuovi mitocondri e migliora la funzione di quelli esistenti. La funzione mitocondriale stimolata, in risposta a una singola sessione di esercizio, genera segnali che possono portare a cambiamenti benefici nelle cellule, riducendo il rischio di malattie croniche.


L'esercizio a intervalli ad alta intensità consiste in brevi raffiche di esercizi aerobici ad alta intensità - attività fisica che aumenta la frequenza cardiaca - alternati a brevi periodi di recupero. Non era finora chiaro comunque se l'intensità di un allenamento influisce sulla risposta mitocondriale.


Un team di ricercatori, delle università australiane Victoria e Deakin, ha studiato otto giovani volontari adulti mentre partecipavano a allenamenti in bicicletta di varia intensità.

  • L'intensità moderata consisteva in 30 minuti di esercizio continuo con uno sforzo di picco del 50%.
  • L'esercizio a intervalli ad alta intensità consisteva in cinque sessioni di bici di 4 minuti con uno sforzo di picco del 75%, ciascuna separata da un minuto di riposo.
  • Lo sprint cycling consisteva in 4 sedute da 30 secondi al massimo sforzo, ognuna separata da 4,5 minuti di tempo di recupero.

Il team di ricerca ha misurato la quantità di energia spesa dai volontari per ciascun allenamento e ha confrontato i cambiamenti mitocondriali nei muscoli della coscia dei partecipanti prima e dopo ogni sessione di allenamento.


I ricercatori hanno scoperto che dopo l'esercizio sono cambiati, in diverse parti dei mitocondri, i livelli di perossido di idrogeno, un tipo di molecola coinvolta nella segnalazione cellulare chiamata 'specie reattive dell'ossigeno' che contiene ossigeno e idrogeno.


Mentre troppe specie reattive dell'ossigeno possono essere dannose per le cellule, i ricercatori hanno notato che i livelli dei volontari erano della quantità appropriata per promuovere potenzialmente le risposte cellulari che avvantaggiano la funzione metabolica piuttosto che causare danni.


Inoltre, il team di ricerca ha scoperto che meno minuti di esercizio ad alta intensità hanno prodotto risposte mitocondriali simili a quelle di un'attività a intensità moderata più lunga:

"Due soli minuti totali di esercizio sprint a intervalli sono stati sufficienti a suscitare risposte simili a 30 minuti di esercizio aerobico di intensità moderata continua. Questo suggerisce che l'esercizio fisico può essere prescritto in base alle preferenze individuali continuando a generare segnali simili che sappiamo conferire adattamenti metabolici benefici. Questi risultati hanno importanti implicazioni per capire il modo in cui si può usare l'esercizio per migliorare la salute metabolica nella popolazione generale".

 

 

 


Fonte: American Physiological Society (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Adam James Trewin, Lewan Parker, Christopher S. Shaw, Danielle Hiam, Andrew P. Garnham, Itamar Levinger, Glenn K. McConell, Nigel K. Stepto. Acute HIIE elicits similar changes in human skeletal muscle mitochondrial H2O2 release, respiration and cell signaling as endurance exercise even with less work. American Journal of Physiology-Regulatory, Integrative and Comparative Physiology, 2018; DOI: 10.1152/ajpregu.00096.2018

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.