Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sviluppato alla Yale test di Alzheimer che misura la perdita di sinapsi

I ricercatori di Yale hanno testato un nuovo metodo per misurare direttamente la perdita sinaptica in soggetti con morbo di Alzheimer (MA). Il metodo, che utilizza la tecnologia PET per cercare una proteina specifica nel cervello legata alle sinapsi, ha il potenziale di accelerare la ricerca di nuovi trattamenti per il MA, hanno detto i ricercatori, il cui studio è stato pubblicato su JAMA Neurology.


Fino ad oggi, la maggior parte della ricerca sugli effetti del MA è stata fatta postmortem. Per studiare nuovi trattamenti, i ricercatori hanno recentemente esplorato metodi per misurare la perdita di memoria nei pazienti viventi.


Questo è stato uno studio collaborativo tra i ricercatori dello Yale PET Center e dello Yale Alzheimer's Disease Research Unit (ADRU) progettato per esaminare una nuova strategia che misura la perdita sinaptica, un indicatore assodato di declino cognitivo. Una diminuzione delle sinapsi, le giunzioni tra le cellule nervose, è correlata al deterioramento cognitivo nei pazienti con MA, hanno detto.


Per quantificare la perdita sinaptica, il team di ricerca ha usato una sostanza radioattiva specifica, [11C] UCB-J, che si lega a una proteina, l'SV2A, presente in quasi tutte le sinapsi. I ricercatori hanno reclutato 21 anziani con MA precoce o con normale capacità cognitiva. A ciascuno è stato iniettato [11C] UCB-J ed è stato sottoposto a scansioni PET ad alta risoluzione. Le scansioni hanno consentito ai ricercatori di visualizzare la "densità" sinaptica in diverse aree del cervello.


I ricercatori hanno analizzato le scansioni, i risultati della risonanza magnetica e le valutazioni cognitive per entrambi i gruppi. Rispetto agli individui con cognizione normale, i partecipanti con MA hanno mostrato una riduzione del 41% nel marcatore SV2A in un'area del cervello associata alla memoria. "Abbiamo scoperto che all'inizio del MA, c'è una perdita di densità sinaptica nella regione dell'ippocampo", ha detto il primo autore Ming-Kai Chen MD.


I risultati mostrano che il test PET non invasivo può fornire una misura diretta della perdita sinaptica negli adulti con compromissione cognitiva, anche lieve. "Con questo nuovo biomarcatore, la scansione PET per SV2A, possiamo misurare la densità sinaptica nel cervello umano vivente", ha osservato Chen, professore associato di radiologia e scansione biomedica, e condirettore medico del Centro PET. Il team di Yale sta attualmente reclutando più partecipanti allo studio per confermare i risultati e potenzialmente usare la tecnica PET per valutare i farmaci per il MA.


Questo strumento di scansione PET viene anche usato negli studi di ricerca clinica di Yale per altre malattie del cervello in cui la perdita di sinapsi è una componente critica della malattia, ha affermato Richard Carson, co-autore e direttore dello Yale PET Center. Queste malattie comprendono il Parkinson, l'epilessia, l'abuso di droghe, la depressione e la schizofrenia.


"Una barriera critica nella ricerca del MA è stata finora l'incapacità di misurare la densità sinaptica negli individui viventi", ha dichiarato il direttore dell'ADRU Christopher Van Dyck MD. "Il team di Carson ha condotto uno sforzo pionieristico per fornirci questa capacità. Per quelli di noi che sono nel campo del MA, la valutazione in vivo della densità sinaptica può trasformare la nostra capacità di monitorare la patogenesi e la risposta al trattamento precoce del MA".

 

 

 


Fonte: Ziba Kashef Yale University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ming-Kai Chen, Adam P. Mecca, Mika Naganawa, Sjoerd J. Finnema, Takuya Toyonaga, Shu-fei Lin, Soheila Najafzadeh, Jim Ropchan, Yihuan Lu, Julia W. McDonald, Hannah R. Michalak, Nabeel B. Nabulsi, Amy F. T. Arnsten, Yiyun Huang, Richard E. Carson, Christopher H. van Dyck. Assessing Synaptic Density in Alzheimer Disease With Synaptic Vesicle Glycoprotein 2A Positron Emission Tomographic Imaging. JAMA Neurology, 2018 DOI: 10.1001/jamaneurol.2018.1836

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.