Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Consigli per evitare l'esaurimento psico-fisico del caregiver

Prendersi cura di una persona malata o morente può certamente essere gratificante, ma può anche essere stressante. Infatti, quasi la metà di tutti i caregivers familiari dicono che sono "un po' stressati" e più di un terzo "molto stressato", secondo il rapporto dell'Alleanza Nazionale per la Caregiving / AARP 'Caregiving in the United States 2015'.

Se sei uno di loro, ecco alcuni suggerimenti che ti aiuteranno a evitare il burnout (esaurimento psico-fisico).

 

1. Ricordati che il tuo lavoro vale.

Non dimenticare mai che ciò che fai ha molto valore, da tutti i punti di vista. Secondo un rapporto dell'Istituto di Politica Pubblica dell'AARP, nel 2013 circa 40 milioni di caregiver famigliari hanno fornito 37 miliardi di ore di assistenza a genitori, coniugi, partner e altri cari adulti, per un valore di 470 miliardi di dollari, che erano 450 miliardi del 2009. Quanti sono 470 miliardi di dollari? È un valore quasi uguale alle vendite totali delle più grandi società del mondo, tipo Walmart (485,9 miliardi di dollari nel 2016).

 

2. Trova i modi per comunicare a tutti.

Naturalmente tutti vogliono sapere come è andato l'intervento chirurgico, la visita o l'esame del papà, ma può essere molto faticoso informare le persone una per una, via telefono o email. Servizi sulla rete (come CaringBridge, PostHope e MyLifeLine.org) ti permettono di inviare messaggi a tutti allo stesso tempo.

 

3. Partecipa a un gruppo di supporto.

I servizi e il supporto nella tua zona possono essere trovati con una ricerca in rete (su questo sito per la parte ovest della provincia di Treviso, con dettagli sui servizi di assistenza psicologica professionale e i gruppi di auto-mutuo-aiuto). Siti internet (come quello della Family Caregiver Alliance o Eldercare Locator in USA) possono aiutarti a individuare le risorse, e ti danno anche la possibilità di unirti a un gruppo di caregiver online. Puoi chattare in linea con altri caregiver nella stessa situazione sul sito web della AARP (torna a visitare questo sito, a giorni sarà attivato un servizio simile di discussione online tra caregiver).

 

4. Organizzati.

Cerca strumenti semplici come calendari ed elenchi di cose da fare che possono aiutarti a dare priorità alle tue responsabilità. Lavora con la persona cara per creare un inventario di dove vengono conservati le cose importanti. È fondamentale conoscere la posizione di alcuni documenti: carte della pensione e del matrimonio, certificati di nascita, testamento o una procura sanitaria, atto di acquisto della casa o del terreno, assicurazioni e accessi al conto corrente, ecc. Essere organizzata/o ti darà tranquillità mentale e ti lascerà preparata/o meglio nel percorso.

 

5. Nutri i rapporti positivi nella tua vita.

Puoi essere sopraffatto, ma prenditi del tempo per parlare con gli amici e con i famigliari a cui ti senti più vicino. Trascorri una serata con qualcuno che è un buon ascoltatore. Limita le tue interazioni con le persone negative che trascinano giù il tuo stato d'animo e la tua prospettiva. Circondati di chi ti apprezza e che si preoccupa veramente.

 

6. Prenditi una pausa.

Non puoi andare avanti 24 ore su 24. Tutti hanno bisogno di una pausa, anche i caregiver. Chiedi ad un amico o ad un parente di sostituirti per alcune ore ogni tanto, in modo da poter fare una passeggiata, vedere un film o andare a cena. In rete puoi anche trovare suggerimenti specifici della tua area per servizi come centri sollievo, assistenza domiciliare, piani di pasti e possibilità di trasporto. Scopri i centri diurni per anziani nella tua comunità, che a volte forniscono assistenza in un ambiente di gruppo per le persone anziane che necessitano di supervisione.

 

7. Non dimenticare di prenderti cura della tua salute.

Fissati l'obiettivo di avere una buona routine di sonno e fai esercizio fisico per un certo numero di ore ogni settimana (non meno di 3 in totale). Assicurati di mangiare sano e bere molta acqua. E consulta il medico per le vaccinazioni e gli esami consigliati. Informa il medico che sei un caregiver e metti in evidenza eventuali preoccupazioni. Anche una pratica quotidiana di rilassamento e di meditazione può essere utile.

 

 

 


Fonte: Shelley Emling in AARP.org (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.