Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


*** Siamo in settembre, uno dei 12 mesi dell'anno del tutto uguali per i malati di Alzheimer, i familiari e i caregiver.

Cellule a difesa del cervello vivono più di quanto si credeva, ma ...

Cellule a difesa del cervello vivono più di quanto si credeva, ma ...Gli scienziati hanno marcato singole microglia (una è visibile in giallo), per differenziarle dalle altre (in verde) e seguirle in vivo per tutta la loro vita. (Copyright: Petra Füger, 2017)Eliminare patogeni e rifiuti cellulari: questo è un compito importante delle cellule microglia, le cellule immunitarie del cervello.


Esse appartengono al gruppo di cellule cerebrali non neurali che danno supporto alla normale funzione delle cellule nervose.


Un nuovo studio nei topi mostra ora che queste cellule di pulizia possono vivere quanto i roditori stessi. La nuova ricerca viene da scienziati dell'Hertie Institute for Clinical Brain Research dell'Università di Tübingen e del Centro tedesco per le malattie neurodegenerative (DZNE).


In una pubblicazione anticipata online della rivista Nature Neuroscience gli scienziati hanno seguito in vivo delle singole cellule microglia al microscopio. La durata inaspettata di vita delle microglia indica le funzioni di queste cellule: "La loro longevità consente loro di imparare e di invecchiare", spiega il professor Dr. Mathias Jucker. "Questo può consentire loro di formare una memoria immunologica e di contribuire allo sviluppo di malattie neurodegenerative".


Fino ad ora non era chiaro se le cellule microglia potessero creare una memoria degli agenti patogeni, simile a quella sviluppata dalle cellule immunitarie nel resto del corpo. Questa funzione assicura un'attivazione più rapida ed efficiente delle cellule difensive quando avviene un secondo contatto.


"Se le cellule microglia vivessero solo brevemente, una memoria immunologica non avrebbe molto senso. Ora che sappiamo che questo non è il caso, l'idea diventa proprio concepibile", dice il coautore Dr. Angelos Skodras. Infatti, ci sono prime indicazioni che una stimolazione precoce del sistema immunitario del cervello cambia permanentemente l'attività delle cellule microglia.


Oltre a questo compito, si sospetta da tempo che le microglia abbiano un ruolo nello sviluppo di malattie neurologiche legate all'età. "Una scoperta stupefacente negli ultimi anni è che la maggior parte dei fattori di rischio dell'Alzheimer riflette dei cambiamenti nei geni attivi delle cellule di microglia", dice Jucker. Non è ancora chiaro come le cellule contribuiscono allo sviluppo della malattia, e tuttavia "L'invecchiamento e la senescenza delle microglia possono avere un ruolo: questo richiede una lunga vita delle cellule".


Nel cervello sano il numero di microglia rimane più o meno costante. Tuttavia, fino ad ora gli scienziati hanno dibattuto se le microglia sono cellule di breve durata che proliferano rapidamente, o se sono cellule di lunga vita che si dividono raramente. Le misurazioni precedenti sono state solo indirette e hanno portato a risultati contraddittori.


In questo studio, la prima autrice Dr. Petra Füger ha marcato geneticamente delle singole microglia nei topi e ha osservato direttamente il ricambio di queste cellule usando la scansione a 2 fotoni per molti mesi nel cervello del topo. "Poiché l'esito era completamente aperto, c'era una scommessa nel dipartimento, con previsioni che variavano da un paio di mesi a più di un anno", ricorda Jucker.


Alla fine, metà delle cellule studiate ha mostrato una durata calcolata fino a 28 mesi, che corrisponde alla durata di vita del topo. "Con questo studio siamo finalmente riusciti a dimostrare la longevità delle microglia", concludono gli autori.

 

 

 


Fonte: Universitaet Tübingen (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Füger et al. Microglia turnover with aging and in an Alzheimer´s model via long-term in vivo single-cell imaging. Nature Neuroscience, August 2017 DOI: 10.1038/nn.4631

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.