Ricerche
Anche il nostro cervello, come il resto del corpo, diventa 'pigro' con l'età
'Mappando la piegatura del cervello di oltre 1.000 persone, abbiamo dimostrato che il nostro cervello si piega secondo una semplice legge universale'. Dr Wang YujiangPerdere la compattezza e l'elasticità giovanile della pelle è uno dei primi segni esteriori dell'invecchiamento.
Ora sembra che non sia solo la nostra pelle che inizia a corrugarsi, ma anche il nostro cervello.
Una nuova ricerca dell'Università di Newcastle in Gran Bretagna, in collaborazione con l'Università Federale di Rio de Janeiro, ha studiato il modo in cui il cervello umano si piega e come questa 'piegatura corticale' cambia con l'età.
Collegando il cambiamento della piegatura del cervello alla tensione sulla corteccia cerebrale (lo strato esterno del tessuto neurale nel cervello) il team ha scoperto che, con l'invecchiamento, la tensione sulla corteccia sembra diminuire. Questo effetto è più pronunciato nei soggetti con Alzheimer.
Nella pubblicazione apparsa su PNAS, il team scrive che questa nuova ricerca mette in luce i meccanismi sottostanti che influenzano la piegatura del cervello e che potrebbero essere usati in futuro per aiutare a diagnosticare le malattie cerebrali.
La prima autrice Dott.ssa Yujiang Wang (nella foto) dell'Università di Newcastle, spiega:
"Una delle caratteristiche fondamentali del cervello dei mammiferi è rappresentata dalle scanalature e pieghe su tutta la superficie - un po' come una noce - ma fino ad ora nessuno era riuscito a misurare questa piegatura in modo coerente.
"Mappando il piegamento del cervello di oltre 1.000 persone, abbiamo dimostrato che il nostro cervello si piega secondo una semplice legge universale. Abbiamo anche dimostrato che un parametro della legge, che viene interpretato come la tensione all'interno della corteccia, diminuisce con l'età.
"Nell'Alzheimer questo effetto si osserva ad un'età più precoce ed è più pronunciato. Il passo successivo sarà verificare se c'è un modo per usare i cambiamenti nella piegatura come indicatore precoce della malattia".
Comune a tutti i mammiferi
L'espansione della corteccia cerebrale è la caratteristica più evidente dell'evoluzione del cervello dei mammiferi ed è generalmente accompagnata da gradi crescenti di piegatura della superficie corticale. Nel cervello adulto medio, per esempio, se la corteccia di un lato - o emisfero - fosse aperta e appiattita avrebbe una superficie di circa 100.000 mm2, circa una volta e mezza la dimensione di un foglio di carta A4.
Ricerche precedenti avevano dimostrato che la piegatura della corteccia di tutti i mammiferi segue una legge universale: indipendentemente da forma e dimensione, in tutti si piega allo stesso modo. Tuttavia, finora non c'era stato alcuno studio sistematico a dimostrare che la stessa legge vale all'interno di una specie.
La dott.ssa Wang, che lavora alla School of Computing Science della Newcastle University, spiega:
"Il nostro studio ha dimostrato che possiamo usare questa stessa legge per studiare i cambiamenti nel cervello umano. Da questo, abbiamo identificato un parametro che cala con l'età, che interpretiamo come cambiamento della tensione sulla superficie corticale. E' quello che succede alla pelle: con l'avanzare dell'età, la tensione scende e la pelle inizia a rilassarsi.
"Sappiamo da tempo che la dimensione e lo spessore della corteccia cambiano con l'età, ma l'esistenza di una legge generale della piegatura ci mostra come combinare queste quantità in un'unica misura di piegatura che può poi essere confrontata tra i generi, le età e gli stati di malattia".
Il cervello delle donne è piegato meno
Il team ha inoltre scoperto che il cervello maschile e femminile sono diversi in dimensione, superficie e grado di piegatura. In effetti, il cervello femminile tende ad essere un po' meno piegato di quello maschile alla stessa età. Nonostante questo, hanno dimostrato che il cervello maschile e femminile seguono esattamente la stessa legge. "Questo indica per la prima volta, che abbiamo un modo coerente di quantificare la piegatura corticale negli esseri umani", spiega la Wang.
Per tutta la durata della vita degli individui sani, la piegatura corticale cambia nello stesso modo sia negli uomini che nelle donne, ma in coloro che hanno l'Alzheimer la variazione del ripiegamento cerebrale era significativamente differente. Quindi "E' necessario altro lavoro in quest'area, ma la nostra scoperta suggerisce che l'effetto dell'Alzheimer sulla piegatura del cervello è simile all'invecchiamento precoce della corteccia".
Fonte: Newcastle University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Yujiang Wang et al. Universality in human cortical folding in health and disease. PNAS, October 2016 DOI: 10.1073/pnas.1610175113
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Annuncio pubblicitario
Privacy e sicurezza dati - Informativa ex Art. 13 D. Lgs. 196/03
Gentile visitatore,
l'Associazione tratterà i Tuoi dati personali nel rispetto del D. Lgs. 196/G3 (Codice della privacy), garantendo la riservatezza e la protezione dei dati.
Finalità e modalità del trattamento: I dati personali che volontariamente deciderai di comunicarci, saranno utilizzati esclusivamente per le attività del sito, per la gestione del rapporto associativo e per l'adempimento degli obblighi di legge. I trattamenti dei dati saranno svolti in forma cartacea e mediante computer, con adozione delle misure di sicurezza previste dalla legge. I dati non saranno comunicati a terzi né saranno diffusi.
Dati sensibili: Il trattamento di dati sensibili ex art. 1, lett. d del Codice sarà effettuato nei limiti di cui alle autorizzazioni del Garante n. 2/08 e n. 3/08, e loro successive modifiche.
Diritti dell'interessata/o: Nella qualità di interessato, Ti sono garantiti tutti i diritti specificati all'art. 7 del Codice, tra cui il diritto di chiedere e ottenere l'aggiornamento, la rettificazione o l'integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, e il diritto di opporsi, in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati personali che Ti riguardano.
Titolare del trattamento è l'Associazione di volontariato "Associazione Alzheimer o.n.l.u.s.”, con sede a Riese Pio X – Via Schiavonesca, 13 – telefax 0423 750 324.
Responsabile del trattamento è la segretaria dell’Associazione in carica.
Gestione «cookies»
Un cookie è una breve stringa di testo che il sito web che si sta visitando salva automaticamente sul computer dell'utente. I cookies sono utilizzati dagli amministratori di molti siti web per migliorarne funzionamento ed efficienza e per raccogliere dati sui visitatori.
Il nostro sito non utilizza i cookies per identificare i visitatori, ma per raccogliere informazioni al fine di arricchirne i contenuti e rendere il sito più fruibile.
Come cambiare le impostazioni del browser per la gestione dei cookies
È possibile decidere se permettere ai siti web che vengono visitati di installare i cookies modificando le impostazioni del browser usato per la navigazione. Se hai già visitato il nostro sito, alcuni cookies potrebbero essere già stati impostati automaticamente sul tuo computer. Per sapere come eliminarli, clicca su uno dei link qui di seguito: