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Il comportamento compulsivo è comune nelle persone con Alzheimer o demenza?

Quando qualcuno riceve la diagnosi di Alzheimer o di altra demenza, cambiano molti aspetti della sua vita e cambiano continuamente durante tutto il viaggio con la malattia.


Spesso scoppiano paura e ansia, con un forte desiderio da parte dell'individuo di mantenere la coerenza e la routine nella sua vita visto che le cose diventano sempre meno familiari.


Attraverso questa paura e ansia, possono nascere i comportamenti ossessivi. Il disturbo ossessivo-compulsivo è caratterizzato da pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi. Cercare questi segni nella persona:

  • Sistema e ordina costantemente le cose?
  • Le nasconde o se le accaparra di abitudine?
  • Controlla costantemente porte e finestre?
  • Vuole costantemente andare in bagno o si lava le mani in continuazione?
  • Si pizzica la pelle?
  • Si muove costantemente?


La persona può avere questo tipo di comportamento per noia o per eccesso di energia. Col progredire della malattia, ci sono meno probabilità che l'individuo sia in grado di fare quello che faceva prima e ora ha meno attività per riempire la giornata. Quindi è importante mantenere routine strutturate e pianificare le attività significative e propositive che gradiscono.


In specifiche demenze, come la demenza frontotemporale, la malattia di Huntington o la paralisi sopranucleare progressiva, le persone spesso mostrano tendenze compulsive, come un lavarsi estremo delle mani o muoversi da una zona all'altra. Hanno la necessità di fare queste azioni ripetute.


E' difficile rompere un tale ciclo, e il caregiver deve decidere se è solo fastidioso o è sufficientemente rilevante (problemi di sicurezza) per intervenire:

  • Se i comportamenti sono innocui, accettarli e passare ad altre cose.
  • Se i comportamenti compulsivi interferiscono con la sicurezza o mettono in grande difficoltà l'individuo, allora il caregiver deve distrarlo con un'altra attività e dare continua rassicurazione.
  • Se i comportamenti diventano estremi, si dovrebbe consultare un medico per un adeguato piano di cura.

 

 

 


Fonte: The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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