Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


In mancanza di trattamenti efficaci, la buona cura è la migliore medicina per l'Alzheimer

Quelli di noi che hanno curato un malato di Alzheimer o di una demenza correlata, sanno che è un lavoro implacabile ed estenuante.


E' un lavoro che che ti porta lontano dal sonno, dal lavoro e dalle cose semplici della vita che danno gioia. Tuttavia, in assenza di una terapia funzionante per questa malattia difficile, la migliore terapia resta prendersi cura in modo efficace.


Ecco perché, da più di trent'anni, il Capitolo di New York dell'Alzheimer's Association si è concentrato sullo sviluppo e la distribuzione di programmi e servizi che alleggeriscono il peso del caregiver di demenza, che dà benefici a lui, alla persona con la malattia e alla sua famiglia.


E dare cure di qualità non è mai stato più importante. Oggi, l'Alzheimer è la sesta causa di morte negli Stati Uniti e l'unica tra le prime 10 che non può essere evitata, curata e nemmeno rallentata. In questo momento, 5,3 milioni di americani hanno questa malattia mortale, più di un quarto di milione proprio qui a New York City. Entro il 2030, senza trattamenti o cure, a livello nazionale, questo numero salirà a 13,8 milioni.


In tutto il mondo, i migliori ricercatori, scienziati e medici professionisti di rinomati ospedali, università, centri di ricerca e aziende farmaceutiche stanno lavorando giorno dopo giorno, per scoprire le cause, per sviluppare trattamenti efficaci, e per trovare una cura per l'Alzheimer e le relative demenze.


Che stiano studiando le placche di amiloide-beta, i grovigli di proteine tau, la genetica, l'effetto dell'ambiente o dello stile di vita, la loro dedizione è senza pari.


E, anche se sono stati fatti grandi passi avanti negli ultimi dieci anni nella diagnostica (che ci permette di aiutare prima coloro che ne hanno più bisogno), la ricerca di Alzheimer rimane poco finanziata, in confronto ad altre malattie con molti meno pazienti.


Ad esempio, il totale dei finanziamenti assegnati dal National Institutes of Health per la ricerca sull'HIV/AIDS ha eclissato il finanziamento per l'Alzheimer nel 2014 (quasi 2,978 miliardi contro 562 milioni), anche se oggi vive con l'Alzheimer un numero quasi cinque volte maggiore di americani rispetto all'HIV (1,1 milioni).


In assenza di una terapia efficace, la nostra attenzione deve essere sulla cura.


La ricerca della Dott.ssa Mary Mittleman, professoressa di ricerca del Dipartimento di Psichiatria della New York University, dimostra che una buona cura fa la differenza. Ad esempio, i caregiver che sono aiutati, sperimentano meno depressione e angoscia. E, proprio altrettanto significativamente, la ricerca della dott.ssa Mittleman dimostra anche che i caregiver che ricevono consulenza sono in grado di tenere a casa il loro famigliare, e fuori di una casa di cura, più a lungo di quelli che non ottengono servizi.

[...]

A New York, lavoriamo da una posizione di forza. Le risorse di qualità a portata di mano sono infinite. Negli ultimi tre decenni, abbiamo sviluppato relazioni straordinarie a lungo termine con importanti partner comunitari, tra cui i migliori centri medici, i ricercatori, le strutture di assistenza a lungo termine, i servizi sanitari a domicilio, il clero, i funzionari governativi e la comunità filantropica.


Queste relazioni durature migliorano la cura importante che forniamo. Noi siamo pastori, in un certo senso, guidiamo le persone verso le migliori risorse esterne disponibili.


Viviamo tutti nella speranza di un mondo senza Alzheimer. Ma fino a quel giorno, la cosa più importante che possiamo fare è fornire supporto a coloro che si preoccupano per gli altri. La migliore medicina per l'Alzheimer, in questo momento, è una buona cura. E, qui nel cuore di Manhattan, la cura è la nostra missione. Questo non cambierà mai.

 

 

 


Fonte: Presidente e CEO del Capitolo di New York dell'Alzheimer's Association

Pubblicato in The Huffington Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.