Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Depositi amiloide-β aumentano con l'età, sono legati a rigidità arterie, anche nei sani

L'irrigidimento delle arterie sembra essere associato con un accumulo progressivo di placche di amiloide-β (Αβ) nel cervello dei pazienti anziani senza demenza, suggerendo una relazione tra la gravità della malattia vascolare e la placca che è una caratteristica dell'Alzheimer.


Le evidenze suggeriscono che la rigidità arteriosa è legata all'invecchiamento cerebrale, alla malattia cerebrovascolare, ad una funzione cognitiva compromessa e alla demenza negli anziani.


Timothy M. Hughes, PhD, MPH, della Wake Forest University di Winston-Salem in Nord Carolina, e i suoi colleghi hanno eseguito uno studio per esaminare l'associazione tra la rigidità arteriosa e il cambiamento nella deposizione di Αβ nel tempo, usando la tomografia a emissione di positroni (PET). Essi hanno studiato 81 pazienti senza demenza tutti over 83. La rigidità arteriosa è stata misurata usando la velocità dell'onda di polso (PWV) in varie parti del corpo.


La proporzione di pazienti con deposizione di Αβ è aumentata dal 48 per cento all'inizio dello studio al 75 per cento dopo due anni. Il PWV brachiale-caviglia (un confronto tra la pressione del sangue nel braccio e nella gamba) era più alta tra i pazienti con deposizione di Αβ al basale e al follow-up, mentre il PWV femoro-caviglia (un confronto tra la pressione del sangue nella coscia e nella gamba) è più elevata solo nei pazienti Αβ-positivi al follow-up.

Può essere rilevante perché:

E' una ulteriore prova che la presenza di amiloide-beta nel cervello, da sola, non determina l'Alzheimer, in quanto appare anche negli anziani non dementi, cioè sani.


Può costituire un ulteriore colpo assestato ai tentativi di rimuovere farmacologicamente l'amiloide, come terapia anti-Alzheimer. 


L'accumulo di Αβ nel tempo è associato ad una maggiore rigidità arteriosa centrale. Gli autori riconoscono che, anche se la deposizione di Αβ e la rigidità vascolare sembrano essere associati, i meccanismi non sono ben definiti.


Secondo l'autore, "questo studio dimostra che la rigidità arteriosa, misurata con il PWV, è associata con la quantità di Αβ nel cervello ed è un indicatore indipendente della progressione dell'Αβ nelle persone anziane senza demenza. ... L'esatto meccanismo che collega la rigidità arteriosa alla deposizione di Αβ nel cervello ha bisogno di essere chiarito".


Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health.

 

 

 

 

 


FonteThe JAMA Network Journals(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Timothy M. Hughes, PhD, MPH; Lewis H. Kuller, MD, DrPH; Emma J. M. Barinas-Mitchell, PhD; Eric M. McDade, DO; William E. Klunk, MD, PhD; Ann D. Cohen, PhD; Chester A. Mathis, PhD; Steven T. DeKosky, MD; Julie C. Price, PhD; Oscar L. Lopez, MD. Arterial Stiffness and β-Amyloid Progression in Nondemented Elderly Adults. JAMA Neurol., March 2014 DOI: 10.1001/.jamaneurol.2014.186

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.