Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Pesticidi legati al Parkinson e al gene che ne aumenta il rischio

Degli studi hanno dimostrato che alcuni pesticidi possono aumentare il rischio di sviluppare il Parkinson nelle persone.


Ora, i ricercatori dell'University of California di LosAngeles hanno scoperto che la forza di tale rischio dipende dalla costituzione genetica di un individuo, fatto che, nelle popolazioni più esposte ai pesticidi, potrebbe aumentare la probabilità di una persona di sviluppare la malattia debilitante da 2 a 6 volte.


In uno studio precedente, pubblicato in gennaio 2013 in Proceedings of the National Academy of Sciences, il team dell'UCLA aveva scoperto un legame tra il Parkinson e il pesticida benomil, un fungicida che è stato bandito dalla «US Environmental Protection Agency». Questo studio ha trovato che il benomil impedisce all'aldeide deidrogenasi (ALDH) di convertire gli aldeidi - composti organici che sono altamente tossici per le cellule della dopamina nel cervello - in agenti meno tossici, contribuendo in tal modo al rischio di Parkinson.


Nello studio appena pubblicato, i ricercatori dell'UCLA hanno testato un certo numero di altri antiparassitari e ne hanno trovato altri 11 che inibiscono l'ALDH e aumentano il rischio di Parkinson - ed a livelli molto più bassi di quanto non siano attualmente usati, ha detto l'autore principale dello studio, Jeff Bronstein, professore di neurologia e direttore del programma disturbi del movimento all'UCLA. Bronstein ha detto che il team ha anche scoperto che le persone con una variante genetica comune del gene ALDH2 sono particolarmente sensibili agli effetti dei pesticidi che inibiscono l'ALDH e hanno una probabilità da 2 a 6 volte più alta di sviluppare il Parkinson, quando sono esposti a questi pesticidi, rispetto agli individui senza la variante.


I risultati del nuovo studio epidemiologico appariranno domani 5 febbraio nell'edizione online di Neurology, la rivista medica dell'American Academy of Neurology. "Siamo molto sorpresi che così tanti pesticidi inibiscano l'ALDH ed a concentrazioni abbastanza basse, ben al di sotto di quelle necessarie agli antiparassitari per fare il loro lavoro", ha detto Bronstein. "Questi pesticidi sono praticamente onnipresenti e possono essere inclusi nel nostro cibo. Essi sono usati nei parchi e nei campi da golf e nel controllo dei parassiti all'interno di edifici e abitazioni. Quindi questo amplia significativamente il numero di persone a rischio".


Lo studio ha confrontato 360 pazienti con Parkinson in tre contee della California centrale ad agricoltura intensiva, e 816 persone della stessa zona che non avevano il Parkinson. I ricercatori hanno focalizzato la loro analisi su persone esposte ambientalmente ai pesticidi sul lavoro e in casa, usando le informazioni del «California Department of Pesticide Regulation».


Nel precedente studio su PNAS, Bronstein e il suo team avevano determinato il meccanismo che porta ad un aumento del rischio: l'esposizione ai pesticidi inizia una cascata di eventi cellulari, che impedisce all'ALDH di tenere un coperchio sull'aldeide DOPAL, una tossina che si trova naturalmente nel cervello; quando l'ALDH non disintossica il DOPAL a sufficienza, si accumula, danneggia i neuroni e aumenta il rischio individuale di sviluppare il Parkinson.


"L'inibizione dell'ALDH sembra essere un importante meccanismo attraverso il quale queste tossine ambientali contribuiscono alla patogenesi del Parkinson, soprattutto in individui geneticamente vulnerabili", ha detto l'autore dello studio Beate Ritz, professore di epidemiologia alla «Fielding School of Public Health» dell'UCLA. "Questo suggerisce diversi possibili interventi per ridurre l'insorgenza del Parkinson o per rallentarne la progressione".


In questo studio, il team di ricerca ha sviluppato un test di laboratorio per determinare quali pesticidi inibiscono l'ALDH. Ha poi scoperto che i partecipanti allo studio epidemiologico, che avevano una variante genetica nel gene ALDH, avevano un rischio maggiore di Parkinson quando erano esposti a questi pesticidi. Essere solo portatori della variante, tuttavia, non aumenta il rischio della malattia, ha osservato Bronstein.


"Questo rapporto fornisce la prova della rilevanza dell'inibizione dell'ALDH nella patogenesi del Parkinson, identifica i pesticidi che dovrebbero essere evitati per ridurre il rischio di sviluppare la malattia e suggerisce che dovrebbero essere sviluppate e testate terapie che modulano l'attività enzimatica dell'ALDH, o che eliminano le aldeidi tossiche, per ridurre potenzialmente l'insorgenza del Parkinson o per rallentarne la progressione, in particolare per i pazienti esposti ai pesticidi", conclude lo studio.


La ricerca è stata finanziata dal National Institute of Environmental Health Sciences, dal National Institute of Neurological Disorders and Stroke, dal Veterans Administration Healthcare System, dalla Michael J. Fox Foundation, dalla Levine Foundation, dalla Parkinson Alliance, dalla National Defense Science and Engineering e dal Ruth L. Kirschstein Institutional National Research Service.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of California, Los Angeles (UCLA), Health Sciences.

Riferimenti:  A. G. Fitzmaurice, S. L. Rhodes, M. Cockburn, B. Ritz, J. M. Bronstein. Aldehyde dehydrogenase variation enhances effect of pesticides associated with Parkinson disease. Neurology, 2014; 82 (5): 419 DOI: 10.1212/WNL.0000000000000083

Pubblicato da Kim Irwin in newsroom.ucla.edu (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)