Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le sorprese della mappa 3D dei vasi sanguigni nella corteccia cerebrale

I vasi sanguigni all'interno di un'area sensoriale del  cervello dei mammiferi si avviluppano e si collegano in modo inaspettato, secondo le rivelazioni di una nuova mappa.


Lo studio, pubblicato il 9 Giugno nell'edizione anticipata on line di Nature Neuroscience, descrive l'architettura vascolare all'interno di una regione ben nota della corteccia cerebrale ed esplora ciò che significa la struttura per l'imaging funzionale del cervello e l'insorgenza di un tipo di demenza.


David Kleinfeld, professore di fisica e neurobiologia alla University of California di San Diego (UCSD) e colleghi, hanno mappato i vasi sanguigni in una zona del cervello di topo che riceve segnali sensoriali dai baffi. L'organizzazione delle cellule neurali in questa regione del cervello è ben compresa, come lo è il modello dei vasi sanguigni che entrano dalla superficie del cervello e ritornano dalle profondità, ma la rete in mezzo è sconosciuta. Eppure, queste piccole arteriole e venule portano ossigeno e sostanze nutritive alle cellule cerebrali affamate di energia e portano via i rifiuti.


Il team ha tracciato questa minuscola rete riempiendo i vasi con un gel fluorescente. Quindi hanno ricostruito la rete tridimensionale dei piccoli vasi usando un sistema automatizzato sviluppato dal co-autore Philbert Tsai, che rimuove sottili strati di tessuto con un laser durante l'acquisizione di una serie di immagini. Il progetto si è focalizzato su una regione della corteccia cerebrale in cui le cellule nervose sono così conosciute da poter essere ricondotte ai singoli baffi. Questi neuroni si raggrupano in "fusti", uno per ogni baffo, un modello di organizzazione visto anche in altre aree sensoriali.


Gli scienziati si aspettavano che ogni fusto di baffo avesse il proprio apporto di sangue, ma questo non è vero. I vasi sanguigni non si allineano con la struttura funzionale dei neuroni che nutrono. "Questa è stata una sorpresa, perché i vasi sanguigni si sviluppano in tandem con il tessuto nervoso", dice Kleinfeld. Al contrario i microvasi sotto la superficie si avviluppano e si collegano in schemi che non corrispondono chiaramente ai fusti. Per capire il modello, si sono rivolti a una branca della matematica chiamata teoria dei grafi, che descrive i sistemi come nodi interconnessi. Usando questo approccio, non sono emerse subunità nascoste, a dimostrazione che la rete in realtà forma un graticolo continuo che chiamano l' "angiome".


Le mappe vascolari tracciate in questo studio sollevano una questione di quello che vediamo in realtà in una specie diffusa di imaging cerebrale chiamata risonanza magnetica funzionale, che in un certo modo misura l'attività cerebrale, registrando i cambiamenti dei livelli di ossigeno nel sangue. La teoria è che l'attività riduce ossigeno localmente. Quindi hanno spostato dei baffi su singoli topi e hanno scoperto che i segnali ottici associati a riduzione di ossigeno si concentrano sui fusti, dove le registrazioni elettriche confermato l'attività neurale. Perciò la mappatura del cervello non dipende dalla disposizione modulare dei vasi sanguigni.


I ricercatori hanno anche fatto un passo ulteriore per calcolare i modelli di flusso di sangue in base al diametro e alle connessioni dei vasi e si sono chiesti come questo cambierebbe se una arteriola alimentatrice fosse bloccata. La mappa ha permesso loro di identificare i "domini di perfusione", che predicono il volume della lesione risultante dall'occlusione di un vaso provocata da un coagulo.


Sono anche riusciti a costruire in modo critico un modello fisico di come si formano queste lesioni nel caso di demenza umana.

 

 

 

 

 


Fonte: University of California - San Diego, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Reference: Pablo Blinder, Philbert S Tsai, John P Kaufhold, Per M Knutsen, Harry Suhl, David Kleinfeld. The cortical angiome: an interconnected vascular network with noncolumnar patterns of blood flow. Nature Neuroscience, 2013; DOI: 10.1038/nn.3426

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.