Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Districare le origini della vita

Piegatura proteica, prima e dopo - da WikipediaRicercatori del Laboratorio di Bioinformatica Evolutiva della University of Illinois, in collaborazione con scienziati tedeschi, hanno utilizzato tecniche di bioinformatica per sondare il mondo delle proteine alla ricerca di risposte alle domande sulle origini della vita.

Le proteine sono formate da catene di aminoacidi e si ripiegano in strutture tridimensionali che determinano la loro funzione (nell'immagine Wikipedia una proteina prima e dopo la piegatura). Secondo il professore di scienze delle colture Gustavo Caetano-Anollés, si sa molto poco su chi guida, in termini evolutivi, questa piegatura.


In collaborazione con ricercatori dell'Istituto per gli studi teorici di Heidelberg, ha lavorato a livello di interfaccia evolutiva molecolare e di dinamica molecolare, per determinare le variazioni nella velocità di piegatura nel corso del tempo, da quando sono apparse le proteine, circa 3,8 miliardi di anni fa. Per farlo, ha esaminato tutte le strutture proteiche note, definite nel database Classificazione Strutturale delle Proteine (SCOP) e le ha individuate in 989 genomi completamente sequenziati.


In uno studio precedente, i ricercatori del gruppo di Caetano-Anollés hanno usato lo SCOP e le informazioni genomiche per ricostruire alberi filogenomici che descrivono la storia del mondo della proteina. La ricerca attuale si basa su questi tipi di alberi. "Non sono alberi tipici che la gente vede nell'analisi filogenetica", dice. "Nell'analisi filogenetica, di solito le punte degli alberi, le foglie, sono organismi o microbi. In questi, sono interi sistemi biologici". Al contrario, le foglie di questi alberi sono nuovi domini proteici, unità evolutive di struttura e funzioni compatte. 


Le proteine sono in genere complesse combinazioni di diversi domini. "Abbiamo un mondo di circa 90.000 di queste strutture, ma sembra che stiano producendo sempre gli stessi disegni", dice. Nel corso degli ultimi 10 anni, ha fatto parte dello sforzo per mappare questi disegni, o pieghe, poiché sono determinati dal modo in cui le catene proteiche si ripiegano su se stesse. Ad oggi sono state caratterizzate circa 1.300 piegature.


Per questo studio, i ricercatori hanno identificato sequenze proteiche nel genoma che avevano la stessa struttura di piegatura di proteine note. Hanno quindi usato tecniche di bioinformatica per confrontare le une alle altre su una scala temporale per determinare quando le proteine sono entrate a far parte di un organismo particolare. Questo ha permesso loro di mappare strutture di proteine e organismi su una linea temporale.


Sarebbe impossibile con la tecnologia odierna calcolare direttamente la velocità di piegatura di tutte queste proteine, quindi i ricercatori hanno approfittato del fatto che una proteina si ripiega sempre negli stessi punti e hanno usato un parametro chiamato Size Modified Contact Order (SMCO). L'ordine di contatto è la capacità di una proteina di stabilire legami tra i segmenti della catena polipeptidica.


Quando si incontrano punti vicini sulla catena, essi generalmente formano strutture elicoidali; quando si uniscono punti distanti, formano filamenti beta che interagiscono tra loro e formano fogli. L'ordine di contatto misura quanti dei collegamenti sono locali e quanti sono distanti. Studi sperimentali hanno dimostrato che è correlato con la velocità di piegatura. La misura è normalizzata (misura modificata) per considerare la lunghezza della proteina, che influenza la velocità di piegatura.


Hanno visto un modello particolare nei risultati. "Abbiamo visto una clessidra", dice Caetano-Anollés. "All'inizio, le proteine non sembrano piegarsi così velocemente. E poi, col passare del tempo, c'è la tendenza a una piegatura sempre più veloce. E poi si raggiunge un punto critico, e a questo punto abbiamo la tendenza che si inverte, sembra di tornare a una piegatura rallentata". Tuttavia a dominare è la tendenza verso una maggiore velocità.

Questo punto coincide con quello che lui chiama il "Big Bang" nell'evoluzione delle proteine. Circa 1,5 miliardi di anni fa, sono ​emersi domini di strutture più complesse e proteine multi-dominio, con la comparsa di organismi pluricellulari. Le catene di amminoacidi che compongono le proteine sono diventate anche più corte a questo punto del tempo.

 

Perché è importante la velocità di piegatura?

"Se la proteina non si piega, nella stragrande maggioranza dei casi non ha una funzione. Quindi la piegatura implica una funzione. E la velocità di piegatura implica velocità di conseguire tale funzione", spiega. "Per una cellula, questo è molto importante, perché se le proteine si piegano molto lentamente, c'è un tempo di attesa prima che quella funzione sia accessibile alla cellula".


Le piegatrici veloci sono anche meno inclini ad aggregarsi, o a raggrumarsi, così lavorano più velocemente. Inoltre, le proteine che si ripiegano rapidamente hanno maggiori probabilità di ripiegarsi correttamente. Il misfolding [=errata piegatura] è collegato a malattie come l'Alzheimer.


Caetano-Anollés dice però che questa ricerca fornisce un contributo importante per capire come funzionano le molecole. "La complessità delle funzioni biologiche delle molecole è ancora poco conosciuta", afferma."Se mescoliamo il mondo della dinamica molecolare con il mondo dell'evoluzione molecolare, possiamo determinare quali aspetti delle sequenze sono importanti per la dinamica molecolare, e quindi applicarli all'ingegneria genetica, alla biologia sintetica, e così via".

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: University of Illinois College of Agricultural, Consumer and Environmental Sciences, via AlphaGalileo.

Riferimento: Cédric Debès, Minglei Wang, Gustavo Caetano-Anollés, Frauke Gräter. Evolutionary Optimization of Protein Folding. PLoS Computational Biology, 2013; 9 (1): e1002861 DOI: 10.1371/journal.pcbi.1002861.

Pubblicato in Science Daily il 11 Marzo 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.