Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una proteina dà ​​speranza per sclerosi multipla e Alzheimer

SYDNEY: Una singola proteina coinvolta nelle malattie infiammatorie cerebrali, compresa la sclerosi multipla e l'Alzheimer, potrebbe portare a nuovi trattamenti e migliori diagnosi.

Gli scienziati dell' Australian Nuclear Science and Technology Organisation (ANSTO) stanno utilizzando una tecnica chiamata riflettometria a neutroni per studiare la proteina traslocatrice, responsabile del trasporto di molecole attraverso le membrane mitocondriali.

brain inflammation scan
A sinistra: due viste di una risonanza magnetica del
cervello. A destra: Le scansioni PET corrispondenti
con un marcatore delle proteine traslocatrice che
evidenziano l'infiammazione (Credit: ANSTO)

La proteina traslocatrice si trova nelle cellule di tutto il tessuto dei mammiferi e si ritiene svolga una serie di ruoli importanti, anche nella regolazione dello stress. La sua presenza nel cervello, tuttavia, è un segno di infiammazione, che può essere causata da lesioni o una serie di malattie come la sclerosi multipla e l'Alzheimer.

 

"Praticamente non c'è nel cervello sano"

"[La proteina traslocatrice] praticamente non c'è nel cervello sano, ma poi improvvisamente appare quando c'è infiammazione del cervello, il che implica che potrebbe essere molto importante", ha spiegato Claire Hatty, biofisica coinvolta nella ricerca dell'ANSTO per il suo dottorato di ricerca. Un articolo sulla ricerca - che è ancora nelle fasi preliminari - sarà pubblicato nell'ANSTO Research Selections 2012, entro il prossimo mese.


La riflettometria a neutroni consiste nello sparare neutroni ad un oggetto, in questo caso una membrana sintetica cellulare integrata con la proteina. La tecnica consente ai ricercatori la penetrazione non invasiva della superficie della membrana cellulare per studiare da vicino la sua struttura.


"Stiamo utilizzando tecniche che sono di solito usate in fisica, quindi trovo interessante come possiamo applicarle alla biologia"
, ha aggiunto Hatty. Come parte della sua ricerca di dottorato, la Hatty spera di poter dare uno sguardo più da vicino al modo in cui la proteina traslocatrice interagisce con i farmaci su scala molecolare.

 

Nuovi farmaci, una migliore visualizzazione dell'infiammazione del cervello

"Poiché questa proteina appare durante il processo infiammatorio che contribuisce a malattie come la sclerosi multipla, se siamo in grado di capire meglio quello che sta facendo, e come contribuisce a tale processo, potremmo finalmente essere in grado di creare farmaci in grado di modulare il processo e anche ridurre l'infiammazione", ha detto. "Ci vorrà del tempo, ma è quello che speriamo di ottenere".


Anche altri ricercatori dell'ANSTO utilizzano la proteina a causa del suo potenziale di imaging, per la ricerca di infiammazione cerebrale. Questo potrebbe essere utile come marcatore per malattie come il morbo di Alzheimer, e la scansione infiammazione causata da lesioni cerebrali. "I processi di neurodegenerazione, come l'Alzheimer, sono accompagnati da infiammazione, quindi la proteina può essere usata per tracciare l'infiammazione cerebrale prima che ci sia una qualsiasi perdita di neuroni", ha detto Hatty.


Il risultato potrebbe essere una diagnosi precoce - e idealmente un trattamento - dell'Alzheimer, prima che insorgano i sintomi. "Quasi tutte le malattie del cervello hanno una componente infiammatoria e si ritiene che la proteina traslocatrice svolga un ruolo importante in questo processo", ha commentato Steve Meikle, un medico di scansione all'Università di Sydney, non coinvolto nella ricerca dell'ANSTO.


"Questa ricerca fornisce nuove informazioni sulla struttura e la funzione di questa proteina importante, che in ultima analisi aiuterà gli sviluppatori di nuovi farmaci nella loro ricerca per la produzione di trattamenti più efficaci per le malattie del cervello come la sclerosi multipla"
, ha detto. "Potrà anche contribuire allo sviluppo di nuovi strumenti di imaging che consentono di rilevare l'infiammazione nel cervello durante le prime fasi, quando il trattamento può essere più efficace".

 

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da Gemma Black in Cosmos Magazine il 29 Agosto 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.