Iscriviti alla newsletter

Proteina precursore di Alzheimer prende decisioni in autonomia

Un gruppo di ricerca guidato dal Department of Psychiatry & Behavioral Neurosciences dalla University of South Florida ha scoperto che un frammento della proteina precursore dell'amiloide (APP) - noto come sAPP-α e associato all'Alzheimer - sembra autoregolare la sua stessa produzione.

La scoperta potrebbe condurre a metodi per prevenire o trattare l'Alzheimer attraverso il controllo della regolazione dell'APP. Lo studio è stato pubblicato online su Nature Communications.


"Lo scopo di questo studio era di aiutare a capire meglio perché, nella maggior parte dei casi di Alzheimer, l'elaborazione dell'APP diventa deregolamentata, portando alla formazione di depositi proteici e perdita di neuroni", ha detto l'autore senior dello studio Dr. Jun Tan (foto), professore di psichiatria e cattedra Robert A. Silver al Rashid Laboratory for Developmental Neurobiology del Silver Child Development Center della USF. "I molti fattori di rischio dell'Alzheimer possono cambiare il modo in cui viene elaborata l'APP, e questi cambiamenti sembrano promuovere la formazione di placche e perdita di neuroni".


Si stima che 30 milioni di persone in tutto il mondo e 5 milioni negli Stati Uniti hanno l'Alzheimer. Con l'invecchiamento della generazione del "Baby Boom", la prevalenza della malattia debilitante si prevede in notevole aumento negli Stati Uniti nei prossimi anni. Attualmente non ci sono trattamenti determinanti per prevenire, invertire o arrestare la progressione della malattia, solo farmaci che possono migliorare i sintomi per un breve periodo.


"Per la prima volta, abbiamo una prova diretta che una parte secreta dell'APP stessa, detta 'sAPP-α', agisce come un fondamentale meccanismo tappabuchi"
, ha detto l'autore dello studio, il Dott. Demian Obregon, un residente specializzato in ricerca al Department of Psychiatry & Behavioral Neurosciences dell'USF Health. "I fattori di rischio associati all'Alzheimer portano ad un declino dei livelli di aAPP-alfa, traducendosi in una eccessiva attività di un enzima chiave nella formazione di Aβ". Negli studi iniziali utilizzando cellule, e negli studi di follow-up utilizzando topi geneticamente modificati per simulare l'Alzheimer, i ricercatori hanno trovato che la neutralizzazione della sAPP-α porta alla formazione di più Aβ. Questa attività dipende dalla capacità della sAPP-α di associarsi all'enzima di conversione dell'APP, il BACE1. Quando questa interazione è stata bloccata, è ripresa la formazione di Aβ.


Gli autori suggeriscono che attraverso il monitoraggio e la correzione dei bassi livelli di sAPP-α, o attraverso il rafforzamento della sua associazione con BACE, si può prevenire o curare l'Alzheimer.


Il Dr. Demian Obregon e il Dr. Lucy Hou USF del Dipartimento di Psichiatria e Neuroscienze Comportamentali, autori principali dello studio, hanno collaborato con i colleghi del Laboratorio di Neuroscienze del National Institute on Aging e con i colleghi del Center for Aging and Brain Repair dell'USF, e del James A. Haley Veterans' Hospital e della Saitama Medical University in Giappone. Altri autori: Juan Deng, MD; Brian Giunta, MD; Jun Tian, BS; Donna Darlington, MS; Md Shahaduzzaman, MD; Yuyuan Zhu, MD, PhD; Takashi Mori, DVM, PhD; and Mark P. Mattson, PhD. La ricerca è stata finanziata dal National Institutes of Health, dal National Institute on Aging, e dal Veterans Affairs Merit.

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Pubblicato in WorldPharmaNews il 11 Aprile 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

La demenza ci fa vivere con emozioni agrodolci

23.05.2023

Il detto è: dolce è la vita. E, anche se vorremmo momenti costantemente dolci, la vita s...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Farmaci per il sonno: limitazioni e alternative

18.04.2023

Uno studio pubblicato di recente sul Journal of Alzheimer's Disease è l'ultima ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.