Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'alcol [moderato] aiuta a prevenire l'Alzheimer?

Sono sempre stato un peso leggero quando si è trattato di bere. Bastano solo uno o due bicchieri di vino per farmi diventare alticcio. Uno dei miei compagni di stanza del college ipotizzava che potrei essere affetto da qualche tipo di malattia anti-sociale che mi ha causato allergia all'alcol. Viene fuori adesso che questa "afflizione" potrebbe avermi protetto il cervello dall'Alzheimer da sempre.


La ricerca ha dimostrato un'associazione tra il consumo moderato di alcol e un minor rischio di sviluppare l'Alzheimer. Un recente studio su quasi 15.000 partecipanti ha rilevato che i bevitori leggeri avevano quasi il 30 per cento in meno di rischio di demenza rispetto alle persone che si sono astenute del tutto o che ne avevano bevuto troppo. Non era un studio in doppio cieco controllato con placebo, quindi non è una prova assoluta che il bere moderato protegge il cervello, ma è comunque bello sapere che mentre ti godi un bicchiere di vino a cena, c'è la possibilità che protegga il cervello.


Troppo alcol, però, ha dimostrato di essere dannoso per il cervello, e la misura di questo troppo varia a seconda dello studio specifico. Alcuni studi suggeriscono che un bicchiere di vino o liquore protegge il cervello per le donne e due bicchieri sono il limite del cervello sano per gli uomini. Questa differenza tra i due sessi può semplicemente riflettere il fatto che gli uomini sono generalmente più grandi rispetto alle donne e possono quindi tollerare più alcool.


Alcuni esperti suggeriscono che il consumo moderato di alcol riduce il rischio di Alzheimer a causa delle abitudini di vita ad esso associate. Le persone che bevono con moderazione possono trattare molti altri aspetti della loro vita con moderazione, e quel tipo di personalità potrebbe proteggere il loro cervello dallo stress cronico - un altro fattore di rischio per l'Alzheimer.


Un'altra possibilità è che una sostanza chimica nella bevanda alcolica protegga il cervello, mentre troppo di questa sostanza chimica non fa lo stesso. Scienziati della Scuola di Medicina Mount Sinai di New York hanno studiato gli effetti del vino sui topi di laboratorio da esperimento che possedevano un gene umano dell'Alzheimer.

Hanno scoperto che quando i topi ingerivano moderate quantità di vino Cabernet Sauvignon - la quantità equivalente per il topo di un bicchiere - gli animali acquisiscono una capacità di memoria migliore e diminuisce la produzione delle placche della proteina amiloide nel cervello.


Piccole quantità di vino, birra e super alcolici sembrano tutte ridurre il rischio dell'Alzheimer. Le sostanze chimiche antiossidanti nell'alcool potrebbero proteggere il cervello, e i bevitori di vino possono beneficiare di un composto aggiuntivo per mantenere il cervello sano che si trova nell'uva chiamato resveratrolo, che aumenta la durata della vita negli animali, come la diminuzione calorica. Alcuni ricercatori ritengono che una persona potrebbe dover consumare troppo vino per dare benefici salutari al cervello dal resveratrolo, ma la quantità esatta non è nota.


Gli scienziati sono finalmente riusciti a spremere questo ingrediente fuori dalla bottiglia di vino e metterlo in una capsula, in modo che tutti possano vivere più a lungo e meglio prendendo capsule di resveratrolo. Non è ancora chiaro se l'ingrediente necessario raggiunge effettivamente il cervello in forma di capsule, per cui gli amanti del vino saranno felici di sapere che si hanno ancora bisogno di lavare le capsule di resveratrolo con un buon bicchiere di Bordeaux.

 

 

 


Gary W. Small, M.D.Scritto da Gary Small, MD, direttore del Centro di longevità UCLA e co-autore di "Il Programma di Prevenzione Alzheimer: mantieni il tuo cervello sano per il resto della tua vita."

Pubblicato in The HuffingtonPost il 18 gennaio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.