Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Disturbo isolato del comportamento del sonno REM: può prevedere demenza o Parkinson?

Due studi internazionali che coinvolgono scienziati e pazienti di 5 paesi hanno dimostrato che è possibile distinguere presto chi svilupperà, e quando, una malattia neurodegenerativa.

The Nucleus Basalis of Meynert Koulousakis et al jAlzDisIl nucleus basalis di Meynert (Fonte: Koulousakis et al / jAlzDis)

Un team di ricerca internazionale guidato dal professore medico Shady Rahayel dell'Université de Montréal (UdeM) ha impresso una grande svolta alla previsione delle malattie neurodegenerative. Grazie a due studi dell'UdeM complementari, gli scienziati sono ora in grado di determinare, con anni di anticipo, quali individui con un particolare disturbo del sonno svilupperanno il Parkinson o la demenza da corpi di Lewy (DLB).


Gli studi si sono concentrati sul disturbo del comportamento del sonno REM isolato (iRBD), una condizione in cui le persone urlano, si dimenano o manifestano i loro sogni, a volte abbastanza violentemente da ferire un partner di letto. "Non è solo un sonno irrequieto: è un segnale di avvertimento neurologico", ha affermato Rahayel, neuropsicologo e ricercatore al Center for Advanced Research in Sleep Medicine dell'ospedale Sacré-Cœur di Montreal.


Circa il 90% delle persone con questo disturbo del sonno passerà al Parkinson o alla DLB. Fino ad ora, tuttavia, era impossibile sapere quale malattia sarebbe insorta o quando.

 

Primo biomarcatore: prevedere il Parkinson

Il primo studio, guidato dalla dottoranda dell'UdeM in Neurosciences Violette Ayral e pubblicato in Neurology, ha coinvolto 428 partecipanti di cinque paesi: Canada, Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Repubblica Ceca. Ha esaminato il sistema glinfatico del cervello, una rete che espelle i rifiuti metabolici durante il sonno, comprese le proteine ​​legate alla neurodegenerazione. Quando questo sistema è compromesso, i rifiuti si accumulano, scatenando potenzialmente malattie come il Parkinson.


Con una tecnica di risonanza magnetica avanzata chiamata DTI-ALPS, i ricercatori hanno misurato la circolazione di fluido in specifiche regioni cerebrali di 250 pazienti con iRBD e 178 soggetti sani di controllo, seguendoli in media per 6 anni. La scoperta chiave: i pazienti con un indice DTI-ALPS più basso nell'emisfero sinistro del cervello (indicante una ridotta circolazione del fluido) avevano una probabilità 2,4 volte più alta di sviluppare il Parkinson negli anni seguenti. Non è stato trovato alcun legame del genere per la demenza da corpi di Lewy.

"Questa asimmetria rispecchia ciò che vediamo clinicamente nel Parkinson iniziale, dove i sintomi motori spesso iniziano da un lato del corpo; può segnare la prima fase della malattia", ha detto Ayral.


Lo studio fornisce la prima evidenza che la funzione glinfatica, misurata dalla risonanza magnetica, può prevedere la progressione del Parkinson ed è il più grande studio internazionale mai condotto su questo argomento tra i pazienti con disturbo del sonno REM confermato dalla polisonnografia.

 

Secondo biomarcatore: prevedere la DLB

Il secondo studio, condotto dalla dottoranda in neuropsicologia dell'UdeM Celine Haddad e pubblicato su Alzheimer's & Dementia, ha analizzato 438 partecipanti degli stessi 5 paesi del primo studio. È stato necessario un approccio diverso per prevedere l'insorgenza di DLB, una condizione che combina sintomi parkinsoniani (tremori, rigidità) e sintomi simili all'Alzheimer (compromissione cognitiva, confusione, allucinazioni). È la seconda demenza degenerativa più diffusa dopo l'Alzheimer.


I ricercatori hanno misurato la quantità di 'acqua libera' (acqua non legata dalle cellule cerebrali e in grado di fluire liberamente tra di loro) nel nucleo basale di Meynert, una regione chiave per il pensiero e il ragionamento. Questa acqua libera è un segno di cambiamenti microscopici precoci, come infiammazione o perdita cellulare, e funge da marcatore indiretto di degenerazione neuronale.


Il controllo mediano di 8,4 anni ha dato risultati impressionanti: le persone che hanno sviluppato DLB avevano livelli significativamente più alti di acqua libera in questa regione del cervello, dando loro una probabilità 8 volte superiore di passare a questa forma di demenza. Questo metodo si è rivelato più sensibile degli approcci tradizionali basati sull'atrofia cerebrale. "Ciò che è affascinante è che questo indicatore coglie cambiamenti molto precoci, anche prima che emergano i sintomi", ha detto la Haddad.

 

Verso la medicina di precisione

Questi studi rappresentano la più grande ricerca di scansione internazionale mai condotta su pazienti con iRBD confermato dalla polisonnografia e aprono la strada a test di rilevamento personalizzati per prevedere quale malattia si svilupperà prima che appaiano i sintomi.


I medici saranno in grado di adattare il monitoraggio medico alla traiettoria di ciascun paziente e migliorare gli obiettivi degli studi clinici per trattamenti preventivi, affermano i ricercatori, aggiungendo che il loro modello di intervento precoce potrebbe trasformare la cura delle malattie neurodegenerative, affrontandole prima che si verifichino danni irreversibili.


"Sapevamo già che il disturbo del comportamento del sonno REM isolato è un segnale di avvertimento per queste malattie", ha detto Rahayel. "Quello che non sapevamo era chi avrebbe sviluppato cosa. Grazie a questi studi complementari, ora abbiamo strumenti per prevedere e personalizzare meglio le cure".

 

 

 


Fonte: Julie Gazaille in Université de Montréal (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. V Ayral, [+16], S Rahayel. DTI-ALPS associates with differential phenoconversion in patients with isolated REM sleep behaviour disorder: a multicenter MRI study. Neurology, 2025, DOI
  2. C Haddad, [+19], S Rahayel. Free water predicts dementia with Lewy bodies in isolated REM sleep behavior disorder. Alz&Dem, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)