Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Patologia e potenziali obiettivi di trattamento dell'Alzheimer identificati in organoidi cerebrali

Human Cerebral Organoids Organoidi cerebrali umani Fonte NIAID via Wikimedia Commons

Il morbo di Alzheimer (MA) è la malattia neurodegenerativa più comune negli anziani, colpendo fino a un ultra 65enne su 20. Oltre ai fattori ambientali e dello stile di vita, le mutazioni genetiche possono predisporre al MA un individuo, e alcune rare forme di MA 'familiare' ereditato (fMA) sono causate da mutazioni genetiche note, che provocano con elevata probabilità lo sviluppo del MA e in età relativamente giovane. Nella maggior parte dei casi, il MA viene diagnosticato in fasi avanzate, ma alterazioni patologiche nelle cellule cerebrali possono sorgere prima nella vita, in particolare nel fMA, che si manifesta precocemente.


Per studiare i cambiamenti del fMA nelle cellule cerebrali a inizio vita, ricercatori che includono Zhen-Ge Luo e i colleghi dell'Università ShanghaiTech, in Cina, hanno sfruttato degli organoidi cerebrali derivati da cellule staminali, per modellare in laboratorio aspetti di sviluppo e funzione iniziali del cervello umano. Il loro lavoro è stato pubblicato in Stem Cell Reports.


Gli organoidi derivati da pazienti con fMA riassumevano caratteristiche specifiche del MA come l'aumento della proteina amiloide, contenevano neuroni meno maturi e avevano tassi di mortalità cellulare più elevati rispetto agli organoidi sani. Gli organoidi fMA hanno anche subito cambiamenti specifici nell'espressione genica. Uno dei geni di rilievo è il TMSB4X che produce una proteina antinfiammatoria chiamata Timosina β4 (Tβ4). Da notare che, come negli organoidi cerebrali, l'espressione di TMSB4X è ridotta anche nei neuroni dei campioni cerebrali di MA post mortem.


Sulla base di questa scoperta, i ricercatori hanno trattato organoidi cerebrali fMA con Tβ4 per verificare se ciò può prevenire o invertire alcuni dei cambiamenti specifici del MA. È incoraggiante che il trattamento Tβ4 ha ridotto la proteina amiloide, ha aumentato il numero di neuroni sani negli organoidi e normalizzato i cambiamenti di espressione genica. Quando somministrato ai topi con la mutazione fMA, ha aumentato i livelli di Tβ4 nel cervello dei topi, i livelli di proteina amiloide si sono ridotti e le alterazioni dell'espressione genica si sono ripristinate. Ulteriore Tβ4 ha ridotto l'infiammazione e ha impedito la sovra attivazione dei neuroni, una caratteristica comune del MA.


Questo studio esemplifica come si possono usare gli organoidi cerebrali per identificare potenziali obiettivi di intervento specifici per il MA. Sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati e se la Tβ4 può essere sicura ed efficace nei pazienti, se ha effetti benefici nei pazienti già diagnosticati con MA e se può ritardare l'insorgenza della malattia nei portatori di mutazioni di fMA.

 

 

 


Fonte: International Society for Stem Cell Research (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Z Peng-Ming, [+7], L Zhen-Ge. Thymosin beta 4 as an Alzheimer disease intervention target ... Stem Cell Reports, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)