Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'attività fisica riduce la degenerazione di Alzheimer con genotipo APOE ε4

Uno stile di vita sedentario è associato a una maggiore deposizione di amiloide cerebrale, la caratteristica dell'Alzheimer (AD), negli individui a normale cognizione portatori dell'allele ε4 del gene apolipoproteina E (APOE), secondo un rapporto anticipato online su Archives of Neurology, una rivista JAMA / Archives.

Nelle premesse dell'articolo, gli autori scrivono che "la presenza di un allele ε4 dell'APOE è il fattore più sicuro di rischio genetico per l'Alzheimer, e una maggiore percentuale di individui con AD hanno un allele ε4 rispetto alla popolazione generale. Si suggerisce che lo stato dell'APOE può modificare le associazioni tra fattori di stile di vita come l'esercizio fisico ed il rischio di declino cognitivo e demenza".

Per esaminare l'associazione tra esercizio fisico e deposizione di amiloide cerebrale tra i pazienti con e senza l'allele ε4 dell'APOE, Denise Head, Ph.D., (foto a sinistra) e colleghi della Washington University di St. Louis, hanno eseguito la genotipazione dell'APOE e hanno somministrato un questionario sull'impegno di esercizio fisico nell'ultimo decennio a 201 adulti cognitivamente normali (135 donne) di età tra 45 e 88 anni reclutati al Centro Ricerca Knight sull'Alzheimer. Campioni di liquido cerebrospinale sono stati raccolti da 165 partecipanti ed è stato visualizzato l'amiloide cerebrale, con la tomografia ad emissione di positroni (PET) dell'agente che si lega all'amiloide, carbonio 11 (Pittsburgh Compound B (PIB)), su 163 pazienti.

I pazienti che hanno riferito una maggiore quantità di esercizio fisico hanno mediamente meno vincolo PIB corticale (valori potenziali di legame dalla corteccia prefrontale, giro retto, e regioni latero-temporale e precuneus) rispetto ai pazienti che hanno riportato minori quantità di esercizio fisico. I partecipanti che erano positivi all'ε4 hanno avuto anche livelli più alti di amiloide corticale rispetto agli individui negativi per l'allele ε4.

Gli autori hanno anche osservato una "nuova interazione tra lo stato dell'APOE e l'impegno per l'esercizio fisico nel vincolo del [11C] PiB [carbonio 11-chiamato Pittsburgh Compound B] in modo tale che uno stile di vita più sedentario è risultato significativamente associato con un maggiore legamento del [11C] PiB sui vettori ε4, ma non per i non portatori. Tutti i risultati rimangono significativi dopo gl iaggiustamenti per età, sesso, livello di istruzione, indice di massa corporea, presenza o storia di ipertensione, diabete mellito, problemi cardiaci, o depressione; e l'intervallo tra le valutazioni".

Gli autori osservano che, secondo ricerche precedenti, "lo status dell'APOE è associato a maggiore rischio di declino cognitivo e a elevata deposizione di amiloide. Al contrario, l'impegno nell'esercizio fisico è stato associato a minore rischio di declino cognitivo e bassi livelli di deposizione di amiloide. In sintesi, i nostri risultati suggeriscono che l'attività fisica al livello consigliato dall'AHA [American Heart Association] può essere particolarmente utile nel ridurre il rischio di deposizione di amiloide nel cervello per gli individui cognitivamente normali positivi all'ε4".

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Fonte: Archieves of Neurology, online 9/1/12, doi:10.1001/archneurol.2011.845.

Pubblicato in Alzheimer's Reading Room il 9 gennaio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)