Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco anti rigetto può rallentare la progressione dell'Alzheimer con convulsioni

Inibendo l'eccitabilità dei neuroni si rallentano gli effetti cognitivi dell'Alzheimer nei topi modello.

 

Gli squilibri proteici che aumentano l'eccitabilità delle cellule cerebrali possono spiegare perché gli individui con morbo di Alzheimer (MA) che sperimentano anche convulsioni hanno un declino cognitivo più rapido di quelli che non hanno convulsioni. Questi squilibri possono essere presenti nel cervello degli individui prima dell'inizio dei sintomi di MA.


Un team dell'Università della Pennsylvania di Filadelfia, con lo studio pubblicato su Brain, ha scoperto che un farmaco esistente chiamato rapamicina, inizialmente sviluppato come immunosoppressore per i pazienti con trapianto di organi, che sopprime la segnalazione tra i neuroni, è in grado di regolare i neuroni troppo eccitati nei topi modello di MA con convulsioni e di preservare la funzione cognitiva, come la memoria e la capacità di imparare cose nuove.


La ricerca precedente aveva mostrato un'attività cerebrale simile negli individui con MA ed epilessia. Inoltre, molte persone con MA hanno anche almeno una convulsione e ricerche precedenti hanno dimostrato che queste convulsioni causano una progressione più rapida della malattia e peggiorano la compromissione cognitiva, come i problemi di memoria o di apprendimento. Tuttavia, i ricercatori non erano riusciti a identificare la connessione tra MA e convulsioni.


"Gli esperti erano soliti credere che le convulsioni fossero uno sfortunato sottoprodotto della neurodegenerazione che provoca il MA, ma ora vediamo che le convulsioni stesse stanno in realtà facendo progredire la malattia", ha affermato la coautrice senior, Frances E. Jensen MD, presidente del dipartimento di neurologia della Penn. "Ora che abbiamo identificato i meccanismi che inducono i neuroni a essere eccessivamente eccitati e a generare le convulsioni che accelerano il MA, possiamo esplorare le terapie, come la rapamicina, che possono invertire lo squilibrio e rallentare la progressione del MA".


In un cervello sano, due neurotrasmettitori lavorano insieme per gestire la comunicazione tra i neuroni. Il glutammato è responsabile della segnalazione eccitatoria da una cellula all'altra, dicendo ai neuroni quando inviare un messaggio, mentre il GABA gestisce la segnalazione inibitoria che riduce la possibilità di sparo della cellula, dicendole quando smettere di segnalare.


In questo studio, i ricercatori hanno valutato il tessuto post mortem di persone con MA che avevano avuto almeno una convulsione e hanno scoperto che alcune forme di questi neurotrasmettitori erano disregolate. Questi neuroni in tali individui hanno mostrato una maggiore eccitabilità e una inibizione soppressa, il che si traduce in un cervello che invia più segnali tra i neuroni di quanto non abbia bisogno, che i ricercatori chiamano 'cervello iperattivo'. Anche le storie mediche di questi pazienti hanno confermato punteggi inferiori di valutazione cognitiva rispetto ai coetanei con MA ma senza convulsioni.


Per determinare in quale fase del MA inizia questa disregolazione, i ricercatori hanno monitorato l'attività cerebrale nei topi modello di MA con convulsioni. Hanno trovato una maggiore eccitabilità e una ridotta inibizione nei neuroni anche nelle fasi preliminari della malattia, prima che i sintomi cognitivi fossero evidenti.


"Quando a molti individui viene diagnosticato il MA e iniziano a ricevere trattamenti, la loro malattia è avanzata e hanno perso una parte significativa di funzione cognitiva", sostiene Aaron Barbour PhD, ricercatore post-dottorato nel Dipartimento di Neurologia e primo autore. "La nostra ricerca è un passo emozionante verso la possibilità di intervenire con un trattamento prima che i sintomi si sviluppino, per rallentare gli effetti devastanti della malattia".

 

 

 


Fonte: University of Pennsylvania (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: AJ Barbour, [+7], FE Jensen. Seizures exacerbate excitatory: inhibitory imbalance in Alzheimer’s disease and 5XFAD mice, Brain, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.