Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il consumo di cannabis rallenta il declino cognitivo? Dipende dal tipo e dall'uso

Cannabis Dmytro Tyshchenko Shutterstock

Un nuovo studio condotto da ricercatori della Upstate Medical University di Syracuse/NY, mostra che l'uso di cannabis ricreativa può offrire una certa protezione dal declino cognitivo.


Lo studio, della studentessa Zhi Chen e del professor Roger Wong PhD/MPH/MS, pubblicato su Current Alzheimer Research, ha analizzato una grande mole di dati dei CDC e ha scoperto che, rispetto ai non utenti, l'uso di cannabis non medica, come per scopi ricreativi, era significativamente associato a una riduzione del 96% delle probabilità di declino cognitivo soggettivo (SCD).


Pure l'uso medico e duale (medico e non medico) erano associati a una riduzione delle probabilità di SCD, sebbene non significativamente. La frequenza e il metodo del consumo di cannabis non erano significativamente associati all'SCD. L'SCD è un esito importante di interesse poiché la ricerca precedente ha mostrato che le persone con SCD hanno un rischio doppio di demenza, che attualmente non ha approcci definitivi di prevenzione o cura.


Wong ha affermato che studi precedenti avevano trovato associazioni negative tra l'uso di cannabis e il declino cognitivo, quindi i risultati attuali sono sorprendenti, sebbene sia pronto a sottolineare che lo studio ha avuto diversi limiti e che questi risultati sono solo un'istantanea di un anno:

"L'informazione principale è che la cannabis potrebbe proteggere la nostra cognizione, ma è fondamentale fare studi longitudinali, perché questa è solo un'istantanea del 2021. Non sappiamo se la cannabis non medica porta a una migliore cognizione, o viceversa, se quelli con una cognizione migliore hanno maggiori probabilità di usare la cannabis non medica.

"Abbiamo bisogno di studi longitudinali per vedere a lungo termine se l'uso di cannabis non medica protegge la nostra cognizione nel tempo. È qualcosa che non sappiamo ancora, ma quella ricerca è ostacolata dal momento che la cannabis rimane illegale a livello federale".


I dati per questo studio sono stati ottenuti da 4.744 adulti statunitensi over-45 del 2021 Behavioral Risk Factor Surveillance System. L'SCD era l'aumento auto-riferito di confusione o perdita di memoria nell'ultimo anno. Le probabilità di SCD per ragione di uso della cannabis, per frequenza e per metodo sono state esaminate dopo aver imputato i dati mancanti, applicato pesi di campionamento e regolato per fattori socio-demografici, di salute e uso di sostanze.


Lo studio differisce dalle ricerche precedenti in quanto si è concentrato sugli adulti di mezza età e sugli anziani e ha considerato in modo univoco le tre sfaccettature di uso della cannabis: tipo (medico o non medico), frequenza e modalità (fumare, svapare, mangiare o tamponare).


"Il motivo per cui penso che questo studio sia così buono è che abbiamo esaminato tutte le diverse dimensioni dell'uso della cannabis", ha detto Wong. "Il fatto che li abbiamo inclusi tutti e tre è un grande contributo alla ricerca perché non credo che uno studio del genere sia stato condotto prima".


Wong ha affermato di essere sorpreso che la modalità e la frequenza non abbiano alcuna influenza sull'SCD poiché altri studi che hanno coinvolto partecipanti più giovani avevano trovato una connessione negativa tra la salute del cervello e l'uso di cannabis, indicando forse che l'età dei partecipanti ha un ruolo nei diversi risultati.


[...] Gli autori notano alcune limitazioni nello studio, inclusa l'incapacità di considerare i regolamenti sulla cannabis stato-per-stato; pertanto, potrebbe sorgere una potenziale distorsione di selezione se la popolazione di alcuni stati è sopra o sotto rappresentata a causa delle diverse misure di uso di cannabis.


I punti di forza dello studio includono l'uso di dati nazionali, che aumenta la generalizzabilità dei risultati. Wong ha affermato che la differenza di protezione tra uso medico e non medico dipendono dai composti che costituiscono la cannabis: la cannabis di livello medico ha concentrazioni più elevate di cannabidiolo (CBD) mentre quella non medica ha concentrazioni più elevate di delta-9-tetraidrocannabinolo (THC).


Gli utenti non medici usano spesso la cannabis per migliorare il sonno e ridurre lo stress. Il sonno scarso e lo stress cronico aumentano il rischio di demenza, per cui la protezione nell'SCD può derivare da sonno migliore e dal sollievo dallo stress che la cannabis fornisce. La cannabis medica è usata principalmente per alleviare il dolore.


"Sulla base dei nostri risultati, non crediamo che il cannabidiolo della cannabis medica dia vantaggi alla salute cognitiva", ha detto Wong.

 

 

 


Fonte: Upstate Medical University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Z Chen, R Wong. Association Between Cannabis Use and Subjective Cognitive Decline: Findings from the Behavioral Risk Factor Surveillance System. Current Alzheimer Research, Feb 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.