Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Svelati gli scatenanti biologici della malattia mortale di Huntington

dna to rna transcription to protein translation

La malattia di Huntington (MH) provoca movimenti involontari e demenza, non ha cura ed è fatale. Per la prima volta, gli scienziati dell'Università della California di Riverside hanno dimostrato di poter rallentare la sua progressione nei moscerini della frutta e nei vermi, aprendo la porta ai trattamenti umani.


La chiave per comprendere questi progressi è il modo in cui le informazioni genetiche nelle cellule vengono convertite da DNA in RNA e quindi in proteine. Il DNA è composto da sostanze chimiche chiamate nucleotidi: adenina (A), timina (T), guanina (G) e citosina (C). L'ordine di questi nucleotidi determina quali istruzioni biologiche sono contenute in un filamento di DNA.


A volte, alcuni nucleotidi del DNA si ripetono, espandendo il filamento di DNA. Nell'MH, questa espansione si verifica con tre nucleotidi, citosina-adenina-guanina (CAG). L'espansione in un numero straordinario di sequenze CAG ripetute di DNA è associata a insorgenza precoce e aumento della gravità dei sintomi dell'MH. Osservazioni simili sono state fatte per una serie di altre malattie neurodegenerative.


Quando queste ripetizioni di DNA vengono tradotte in RNA, c'è un insidioso effetto collaterale. La cellula modifica chimicamente l'accumulo di RNA extra. Wang e i suoi collaboratori hanno scoperto che l'RNA modificato ha un ruolo cruciale nella neurodegenerazione.


“Siamo i primi a scoprire che un tipo di modifica chimica, chiamata metilazione, avviene con più frequenza con le ripetizioni extra nell'RNA. Quindi vediamo una distribuzione anormale e l'accumulo di una particolare proteina nelle cellule", ha affermato Yinsheng Wang, professore distinto di chimica all'UCR. "In altre parole, la metilazione converte una proteina cellulare importante in rifiuti".


Queste scoperte derivano da osservazioni parallele della stessa proteina nei tessuti cerebrali di pazienti di MH, di SLA e di demenza frontotemporale. Le ripetizioni più lunghe di RNA indicano un tasso di modifica più elevato, che genera più rifiuti proteici e aggrava la malattia.


"Anche le persone sane hanno fino a 34 ripetizioni CAG su un particolare gene, il gene HTT", ha detto Wang. "Tuttavia, a causa di fattori ambientali o genetici, potrebbero esserci fino a 100 ripetizioni CAG nelle cellule delle persone con MH".


Le sequenze di RNA lunghe e ripetitive possono trasformarsi in un eccesso di proteine nelle cellule, creando 'spazzatura cellulare', che ha effetti tossici. Un nuovo studio pubblicato su Nature descrive come la metilazione dell'RNA sulle ripetizioni CAG è implicata nel complesso meccanismo alla base dell'MH.


Lo studio spiega anche che i ricercatori hanno notevolmente ridotto la progressione della malattia nei vermi e nei moscerini della frutta e ha esteso la durata della vita dei moscerini introducendo nelle cellule una proteina che rimuove la metilazione.
Al momento non c'è modo di curare o addirittura di rallentare la progressione dell'MH. I professionisti sanitari in genere offrono farmaci per aiutare con alcuni sintomi. Sebbene questa svolta non sia una cura, rappresenta la possibilità di una terapia efficace, in un campo dove ora non ne esiste alcuna.


Il team di ricerca, che comprende i professori Weifeng Gu dell'UCR, X. William Yang dell'UCLA e Nancy M. Bonini dell'Università della Pennsylvania, sta ora cercando piccole molecole (farmaci) che possono inibire la metilazione e formare la base di una terapia per l'MH. Poiché le ripetizioni dell'RNA sono presenti in malattie simili, come la SLA e alcuni tipi di atassia spinocerebellare, la porta è aperta a trattamenti per queste diverse malattie fatali e degenerative.


"Non pensiamo che i meccanismi che abbiamo studiato siano gli unici che determinano l'MH", ha detto Wang. "Tuttavia, abbiamo dimostrato che puntandoli possiamo ridurre la malattia negli organismi modello, il che potrebbe portare a una vita più lunga e migliore per coloro che soffrono di questa malattia, e potenzialmente anche di altre".

 

 

 


Fonte: Jules Bernstein in University of California - Riverside (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Sun, [+13], Y Wang. m1A in CAG repeat RNA binds to TDP-43 and induces neurodegeneration. Nature, 8 Nov 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)