Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Analisi di grandi masse di dati alimenta la lotta contro l'Alzheimer

Una nuova ricerca aiuta a spiegare la progressione dell'Alzheimer e a prevederne la gravità

AmyloidPlaques

Il morbo di Alzheimer (MA) ha sempre avuto i suoi enigmi e le sue contraddizioni. Per Vladislav Petyuk, ricercatore del Pacific Northwest National Laboratory (PNNL), la cui ricerca sulla malattia progressiva legata all'età abbraccia un decennio, alcune delle difficoltà vengono da studi in cui "possiamo collegare i punti solo una coppia alla volta".


La ricerca di Petyuk, che tocca più aree della scienza biologica e computazionale al PNNL, ha prodotto dozzine di pubblicazioni sul MA, ma ora vede l'ago muoversi nella giusta direzione.


"Negli ultimi 10 anni", ha affermato Petyuk, "la ricerca si è allontanata da un singolo obiettivo di farmaco per concentrarsi maggiormente sulle proteine che hanno un ruolo nella resilienza cognitiva".


La resilienza cognitiva è una misura della capacità del cervello di continuare a lavorare anche con molta neuropatologia del MA, che normalmente produrrebbe la demenza caratteristica. Ciò significa che, in alcune persone, il cervello mostra i sintomi della malattia, ma non influisce sulla capacità della persona di funzionare. Cosa rende alcuni cervelli sensibili e altri resilienti è una domanda aperta.


Petyuk ha collaborato di recente con un team multi-istituto a uno studio che ha esaminato una grande coorte di MA formata da oltre 1.800 persone. I ricercatori hanno usato campioni di sangue e tessuto cerebrale raccolti in precedenza, insieme alle analisi di dati su larga scala per cercare temi centrali per l'identificazione precoce, la prevenzione e il trattamento della malattia.


I risultati della ricerca, pubblicati su Science Advances di novembre 2022, aiutano a spiegare la progressione della demenza correlata al MA in ciascun paziente. Inoltre, i risultati delineano un sistema di classificazione biologica multi-livello che prevede la gravità della malattia e i sintomi neurologici futuri.


"La valutazione delle proteine del cervello e del sangue di un paziente e di altre molecole biologiche, rivelano modelli che possono quindi essere puntati con un intervento su misura"
, ha affermato Petyuk.

[...]

 

 

 


Fonte: Rita Steyn in Pacific Northwest National Laboratory (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Iturria-Medina, ...[+9], DA Bennett. Unified epigenomic, transcriptomic, proteomic, and metabolomic taxonomy of Alzheimer’s disease progression and heterogeneity. Science Advances, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.