Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un anziano americano su 10 ha la demenza

Nel primo studio eseguito in oltre 20 anni sulla prevalenza del deterioramento cognitivo nell'intera nazione USA, ricercatori della Columbia University hanno scoperto che quasi il 10% degli adulti statunitensi di età pari o superiore a 65 anni ha la demenza, mentre un altro 22% ha un lieve deterioramento cognitivo (MCI).


Le persone con demenza e MCI hanno maggiori probabilità di essere più anziane, di avere livelli più bassi di istruzione e di essere nero o ispanico. Uomini e donne hanno tassi simili di demenza e MCI.


Sebbene la demenza e l'MCI siano comuni negli Stati Uniti, erano finora scarse le misure accurate e aggiornate della loro prevalenza nazionale. Jennifer J. Manly PhD, prima autrice dello studio e prof.ssa di neuropsicologia in neurologia al Gertrude H. Sergievsky Center e al Taub Institute for Research on Alzheimer's Disease and the Aging Brain della Columbia University, afferma:

"Questi dati sono fondamentali per comprendere le cause, i costi e le conseguenze della demenza e dell'MCI negli Stati Uniti e per informare le politiche volte a ridurre il loro impatto su pazienti, famiglie e i programmi pubblici".

 

Tasso di demenza del 35% dopo i 90 anni

Lo studio si è basato sui dati di quasi 3.500 individui iscritti allo studio nazionale Health and Retirement Study. Tra il 2016 e il 2017, ogni partecipante si è sottoposto a un insieme completo di test neuropsicologici e di interviste approfondite. I ricercatori hanno anche intervistato parenti o contatti personali stretti dei partecipanti. Le informazioni hanno permesso di sviluppare un algoritmo per la diagnosi di demenza o MCI.

 

Demenza e MCI

La demenza è caratterizzata da difficoltà cognitive che iniziano nell'età adulta e influenzano la capacità di una persona di svolgere in modo indipendente le attività quotidiane. L'MCI è una classificazione assegnata alle persone che si ritiene stiano passando dall'invecchiamento normale alla demenza, ma non tutti quelli che hanno MCI procederanno verso la demenza.


I tassi di demenza e MCI aumentavano bruscamente con l'età: il 3% delle persone tra 65 e 69 anni aveva la demenza, ma erano il 35% degli over-90. La Manly afferma:

"Con l'aumentare della longevità e l'invecchiamento della generazione dei Baby Boom, si prevede che la compromissione cognitiva aumenterà in modo significativo nei prossimi decenni, colpendo individui, famiglie e programmi che forniscono assistenza e servizi alle persone con demenza".


L'impatto economico della demenza, inclusa l'assistenza familiare non pagata, è stimato in $ 257 miliardi all'anno negli Stati Uniti e $ 800 miliardi in tutto il mondo.

 

Le disparità nel declino cognitivo sono guidate dall'esposizione a disuguaglianze strutturali e sociali

A differenza della maggior parte dei grandi studi sulla demenza negli Stati Uniti, i ricercatori sono riusciti a esaminare le differenze per età, razza/etnia, genere e istruzione della prevalenza nazionale della demenza e dell'MCI.


I dati mostrano un onere sproporzionato di demenza tra gli anziani che si sono identificati come neri o afroamericani, di MCI tra gli anziani che si identificano come ispanici ed entrambe le categorie di compromissione cognitiva tra le persone che avevano avuto meno opportunità di istruzione.

Razza / etnia Demenza MCI
Neri/afroamericani 15% 22%
Ispanici/Latini 10% 28%
Bianchi 9% 21%
     
Livello di Istruzione Demenza MCI
Meno di scuole superiori 13% 30%
Laurea o superiore 9% 21%


"La ricerca sulla demenza in generale si è concentrata in gran parte su persone bianche istruite"
, afferma la Manly. “Questo studio rappresenta la popolazione di anziani e comprende gruppi che sono stati storicamente esclusi dalla ricerca sulla demenza, ma che hanno un rischio maggiore di sviluppare danni cognitivi a causa del razzismo e della disuguaglianza di reddito strutturali. Se siamo interessati ad aumentare l'equità della salute cerebrale nella tarda età, dobbiamo sapere dove siamo ora e dove dirigere le nostre risorse".

 

 

 


Fonte: Columbia University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: JJ Manly, ...[+6], D Weir. Estimating the Prevalence of Dementia and Mild Cognitive Impairment in the US. JAMA Neurology, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.