Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Accumulo più veloce di fattori di rischio cardiovascolare è collegato a più rischio di demenza

Si ritiene che i fattori di rischio di malattie cardiovascolari, come ipertensione, diabete, obesità e fumo, abbiano ruoli chiave nella probabilità di sviluppare il declino cognitivo, la demenza e il morbo di Alzheimer (MA).


Un nuovo studio, pubblicato il 20 aprile 2022 su Neurology®, suggerisce che le persone che accumulano a un ritmo più rapido questi fattori di rischio nel tempo, hanno un aumento del rischio di sviluppare la demenza del MA o la demenza vascolare, rispetto alle persone i cui fattori di rischio rimangono stabili per tutta la vita.


"Il nostro studio suggerisce che avere un rischio accelerato di malattie cardiovascolari, accumulando rapidamente più fattori di rischio come ipertensione e obesità, è predittivo del rischio di demenza ed è associato all'emergere del declino della memoria"
, ha affermato il primo autore dello studio Bryn Farnsworth Von Cederwald PHD, dell'Università di Umeå in Svezia. "Di conseguenza, gli interventi precoci con persone che hanno rischi cardiovascolari accelerati potrebbero essere efficaci per aiutare a prevenire un ulteriore declino della memoria in futuro".


Lo studio ha esaminato 1.244 persone con un'età media di 55 anni che erano considerate sane in termini di salute cardiovascolare e di memoria all'inizio dello studio. I partecipanti si sono sottoposti a test di memoria, esami sanitari e questionari sullo stile di vita ogni quinquennio per un massimo di 25 anni.


Di tutti i partecipanti, 78 persone (6%) hanno sviluppato la demenza del MA durante lo studio e 39 di loro (3%), hanno sviluppato la demenza da malattie vascolari.


Il rischio di malattie cardiovascolari è stato determinato attraverso il punteggio del rischio Framingham che prevede il rischio a 10 anni di un evento cardiovascolare, considerando fattori come età, sesso, indice di massa corporea (IMC), pressione sanguigna, fumo e diabete. I partecipanti hanno iniziato lo studio con un rischio medio a 10 anni tra il 17% e il 23%.


I ricercatori hanno determinato se avevano un rischio accelerato di malattie cardiovascolari confrontando i partecipanti con la progressione media del rischio di malattie cardiovascolari. Lo studio ha scoperto che il rischio di malattie cardiovascolari è rimasto stabile nel 22% dei partecipanti, è aumentato moderatamente nel tempo per il 60% di loro, ed è aumentato a un ritmo accelerato nel 18% delle persone.


Le persone nello studio con rischio stabile di malattie cardiovascolari avevano un rischio medio del 20% di un evento cardiovascolare su 10 anni durante lo studio, mentre quelle con un rischio aumentato moderatamente sono passati dal 17% al 38% nel corso dello studio, e quelli con un rischio accelerato sono passati dal 23% al 62% per la fine dello studio.


I ricercatori hanno determinato che, rispetto alle persone con un rischio stabile di malattie cardiovascolari, quelle con un rischio accelerato avevano una probabilità da 3 a 6 volte maggiore di sviluppare la demenza del MA e un rischio da 3 a 4 volte maggiore di sviluppare la demenza vascolare. Avevano anche un rischio fino a 1,4 volte maggiore di calo della memoria nella mezza età.


"Diversi fattori di rischio erano elevati nelle persone con un rischio accelerato, indicando che tale accelerazione può derivare da un accumulo di danni provocato da una combinazione di fattori di rischio nel tempo"
, ha affermato Farnsworth von Cederwald. "Pertanto, è importante determinare e affrontare tutti i fattori di rischio in ogni persona, come ridurre la pressione alta, smettere di fumare e abbassare l'IMC, piuttosto che affrontare semplicemente i singoli fattori di rischio nel tentativo di prevenire o rallentare la demenza".


Una limitazione dello studio è stata l'incapacità di determinare se il declino che ha portato alla demenza è iniziato da un rischio accelerato di malattie cardiovascolari. Farnsworth von Cederwald ha affermato che non può essere escluso che anche altri fattori possano contribuire, quindi sono necessarie ulteriori ricerche.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Bryn Farnsworth von Cederwald, M Josefsson, A Wåhlin, L Nyberg, Nina Karalija. Association of Cardiovascular Risk Trajectory With Cognitive Decline and Incident Dementia. Neurology, 20 Apr 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)