Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Superata la barriera sanguigna del cervello

Ricercatori della Cornell University potrebbero avere risolto un puzzle vecchio di 100 anni: come aprire e chiudere in modo sicuro la barriera emato-encefalica in modo che possano effettivamente essere inviate [nel cervello] le terapie per curare l'Alzheimer, la sclerosi multipla e i tumori del sistema nervoso centrale.

I ricercatori hanno scoperto che l'adenosina, una molecola prodotta dal corpo, è in grado di modulare l'ingresso di grandi molecole nel cervello.

Per la prima volta, i ricercatori hanno scoperto che quando i recettori dell'adenosina vengono attivati sulle cellule che compongono la barriera emato-encefalica, può essere stabilito un percorso nella barriera emato-encefalica. Sebbene lo studio sia stato fatto sui topi, i ricercatori hanno scoperto anche recettori dell'adenosina sulle stesse cellule negli esseri umani. Hanno anche scoperto che un farmaco esistente, approvato dalla FDA, chiamato Lexiscan, un farmaco base di adenosina usato nella diagnostica attraverso scansione del cuore nei pazienti molto malati, può anche aprire brevemente la porta attraverso la barriera emato-encefalica.

La barriera emato-encefalica è composta di cellule specializzate che formano i vasi sanguigni del cervello. Impedisce selettivamente alle sostanze di entrare nel sangue e nel cervello, consentendo solo a molecole essenziali come aminoacidi, ossigeno, glucosio e acqua di attraversarla. La barriera è talmente restrittiva che i ricercatori non riuscivano a trovare un modo per inserire i farmaci per il cervello, fino ad ora.

"La difficoltà più grande per ogni malattia neurologica è che non siamo in grado di curare queste malattie perché non possiamo portare i farmaci nel cervello", ha detto Margaret Bynoe, professoressa associata di immunologia al College di Medicina Veterinaria della Cornell University e autrice di un articolo che appare il 14 settembre nel Journal of Neuroscience. Aaron Carman, un ex socio postdottorato nel laboratorio della Bynoe, è l'autore principale del documento. Lo studio è stato finanziato dai National Institutes of Health.

"Le grandi compagnie farmaceutiche hanno cercato per 100 anni per trovare il modo di attraversare la barriera emato-encefalica e di mantenere ancora in vita i pazienti", ha detto Bynoe, che con i colleghi ha brevettato i risultati e ha fatto partire una società, Adenios Inc., che sarà coinvolta nei test del farmaco e negli studi preclinici.

I ricercatori hanno cercato di introdurre i farmaci al cervello, modificandoli in modo che si potessero legare ai recettori e "farsi traghettare" su altre molecole per andare attraverso la barriera, ma fino ad ora, questo processo di modificazione aveva portato alla perdita di efficacia del farmaco, dice Bynoe. "L'utilizzo dei recettori dell'adenosina sembra essere un percorso più generalizzato attraverso la barriera", ha aggiunto. "Stiamo sfruttando questo meccanismo per aprire e chiudere la porta quando vogliamo". Nel documento, i ricercatori descrivono il trasporto riuscito di macromolecole quali grandi destrani e anticorpi nel cervello. "Abbiamo voluto vedere fino a che punto potremmo introdurre grandi molecole e se ci fosse una limitazione sulla dimensione", ha detto Bynoe.

I ricercatori hanno anche inviato con successo uno degli anticorpi anti-beta amiloide attraverso la barriera emato-encefalica e l'hanno osservato legarsi alle placche di beta-amiloide che causano l'Alzheimer in un modello di topo transgenico. Un lavoro simile è stato avviato per il trattamento della sclerosi multipla, in cui i ricercatori sperano di stringere la barriera piuttosto che aprirla, per evitare che cellule immunitarie distruttive entrino a causare la malattia.

Anche se ci sono molti antagonisti noti (farmaci o proteine che bloccano specificamente la segnalazione) dei recettori dell'adenosina nei topi, il lavoro futuro cercherà di individuare tali farmaci per l'uomo. I ricercatori prevedono inoltre di esplorare come portare farmaci contro il cancro al cervello e comprendere meglio la fisiologia dietro il meccanismo di modulazione della barriera emato-encefalica da parte dei recettori dell'adenosina.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 

 


Fonte: Materiale della Cornell University, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

Pubblicato in ScienceDaily il 13 settembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.