Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dieta MIND legata a prestazioni cognitive migliori

L'invecchiamento richiede un tributo al corpo e alla mente. Ad esempio, il tessuto nel cervello umano che invecchia a volte sviluppa ciuffi anomali di proteine ​​che sono il segno distintivo del morbo di Alzheimer (MA). Quindi come puoi proteggere il tuo cervello da questi effetti?


Dei ricercatori della Rush University hanno scoperto che gli anziani possono trarre benefici da una dieta specifica chiamata MIND anche quando sviluppano questi depositi proteici, noti come placche di amiloide e grovigli. Le placche e i grovigli sono una patologia presente nel cervello, che si accumula tra le cellule nervose e in genere interferisce con le capacità di pensare e di risolvere problemi.


Sviluppato dalla compianta epidemiologa nutrizionale Martha Clare Morris ScD e dai suoi colleghi della Rush, la dieta MIND è un ibrido tra la dieta Mediterranea e la DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension, approcci dietetici per fermare l'ipertensione). Studi precedenti avevano scoperto che la dieta MIND può ridurre il rischio di una persona di sviluppare la demenza del MA.

 

Mantenere la funzione cognitiva

Ora un nuovo studio, pubblicato il 14 settembre sul Journal of Alzheimer’s Disease, ha dimostrato che i partecipanti che avevano seguito la dieta MIND relativamente tardi nella vita, non avevano problemi di cognizione.


Klodian Dhana MD/PhD, primo autore della ricerca e assistente professore nella divisione di Geriatria e Medicina Palliativa della Rush, ha detto:

"Alcune persone hanno abbastanza placche e grovigli nel cervello da ricevere post-mortem la diagnosi di MA, ma non sviluppano la demenza clinica nella loro vita.

"Alcuni hanno la capacità di mantenere la funzione cognitiva nonostante l'accumulo di queste patologie nel cervello, e il nostro studio suggerisce che la dieta MIND è associata a migliori funzioni cognitive, indipendentemente dalle patologie cerebrali relative al MA".


I ricercatori hanno esaminato le associazioni della dieta (dall'inizio dello studio fino alla morte) con le patologie cerebrali e il funzionamento cognitivo negli anziani che partecipavano al Memory and Aging Project del Centro Alzheimer della Rush, che è iniziato nel 1997 e include persone che vivono nell'area di Chicago. I partecipanti erano per lo più bianchi, senza demenza conosciuta, e tutti hanno accettato di sottoporsi a valutazioni cliniche annuali mentre erano in vita, e all'autopsia del cervello dopo la morte.


I ricercatori hanno seguito 569 partecipanti, a cui è stato chiesto di completare valutazioni annuali e test cognitivi per vedere se avevano sviluppato problemi di memoria e di pensiero. A partire dal 2004, i partecipanti hanno ricevuto un questionario annuale sulla frequenza con cui avevano mangiato 144 cibi nell'anno precedente.

 

Cibi per un cervello sano

Usando le risposte al questionario, i ricercatori hanno dato ad ogni partecipante un punteggio di dieta MIND basato sulla frequenza con cui i partecipanti avevano mangiato cibi specifici. La dieta MIND ha 15 componenti dietetici, inclusi 10 'gruppi di cibi per un cervello sano' e 5 gruppi non sani: carne rossa, burro e margarina, formaggio, pasticcini, dolci e cibo fritto o veloce.


Per aderire e beneficiare della dieta MIND, una persona avrebbe bisogno di mangiare almeno tre porzioni di cereali integrali, una di verdure a foglia verde e un altro vegetale ogni giorno, insieme a un bicchiere di vino; fare uno spuntino la maggior parte dei giorni con noci; mangiare fagioli più o meno ogni secondo giorno, mangiare pollame e bacche almeno due volte alla settimana e pesce almeno una volta alla settimana.


La persona deve anche limitare l'assunzione dei cibi malsani designati, limitare il burro a meno di 1 cucchiaino e 1/2 al giorno e mangiare meno di una porzione alla settimana di dolci e pasticcini, di formaggio intero grasso e di cibo fritto o veloce.


Sulla base della frequenza di assunzione riferita per i gruppi di cibi sani e malsani, i ricercatori hanno calcolato il punteggio di dieta MIND per ciascun partecipante per il periodo di studio. Per limitare l'errore di misurazione, nell'analisi è stata usata la media del punteggio dieta MIND dall'inizio dello studio fino alla morte del partecipante. Sono state calcolate 7 misure di sensibilità per confermare l'accuratezza dei risultati.


Dhana ha concluso:

"Abbiamo scoperto che un punteggio dieta MIND superiore si è associato a memoria e capacità di pensiero migliori, indipendentemente dalla patologia del MA e da altre patologie cerebrali comuni legate all'età. La dieta sembrava avere una capacità protettiva e può contribuire alla resilienza cognitiva degli anziani.

"I cambiamenti di dieta possono influire sul funzionamento cognitivo e sul rischio di demenza, nel bene o nel male. Ci sono cambiamenti abbastanza semplici di alimentazione e di stile di vita che una persona potrebbe fare per aiutare a rallentare il declino cognitivo nell'invecchiamento e contribuire alla salute del cervello".

 

 

 


Fonte: Nancy Di Fiore in  Rush University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Klodian Dhana, Bryan James, Puja Agarwal, Neelum Aggarwal, Laurel Cherian, Sue Leurgans, Lisa Barnes, David Bennett, Julie Schneider. MIND Diet, Common Brain Pathologies, and Cognition in Community-Dwelling Older Adults. Journal of Alzheimer's Disease, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.