Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Fitonutrienti possono potenziare la tua salute. Eccone 4 e dove trovarli (anche nel tuo caffè)

Il caffè fa spesso notizia per i potenziali benefici e svantaggi per la salute. Una revisione della ricerca ha trovato che bere alcune tazze di caffè al giorno si è associato ad un rischio più basso di morte per qualsiasi causa. Quelli che bevevano caffè avevano un rischio minore di sviluppare malattie cardiache, diabete di tipo 2, malattie epatiche, depressione, Alzheimer, Parkinson, e tumori della prostata, dell'endometrio, del fegato e della pelle.


Tuttavia, la revisione ha trovato anche la prova di effetti negativi legati alla gravidanza e al rischio di fratture nelle donne anziane, anche dopo che i risultati sono stati corretti per i possibili fattori confondenti, come il fumo.


Alcuni degli effetti positivi del caffè sono stati attribuiti ai componenti alimentari chiamati 'fitonutrienti'. Ma se non sei un bevitore di caffè, non ti preoccupare, puoi trovare fitonutrienti anche in altri alimenti.

 

Cosa sono i fitonutrienti?

I fitonutrienti, o fitochimici, sono composti chimici che producono le piante per aiutarsi a crescere bene. Possono scoraggiare i predatori o aiutare a combattere gli agenti patogeni. La ricerca sta facendo luce anche sui loro potenziali benefici per la salute umana.


Quando digeriamo e assorbiamo i cibi e le bevande che sono ricchi di fitonutrienti, questi composti diventano attivi nei percorsi biochimici del nostro organismo che riguardano la salute e influenzano la possibilità di sviluppare una malattia.


Gli scienziati hanno identificato migliaia di fitonutrienti nelle piante, tra cui noci, fagioli, semi, verdure, frutta e cereali. La ricerca per identificare quelli con il potenziale di prevenire e trattare le malattie sta accelerando.

 

Quattro fitonutrienti

Due dei fitonutrienti presenti nei chicchi di caffè sono l'acido caffeico e l'acido clorogenico. Li puoi trovare anche in una vasta gamma di frutta, verdura, erbe aromatiche e spezie.

  1. L'acido caffeico è presente in datteri, prugne, olive, patate, farina di semi di girasole, cannella, comino, noce moscata, zenzero, anice stellato, menta, cumino dei prati, timo, origano, salvia e rosmarino.

  2. L'acido clorogenico è presente in prugne, mirtilli, mele, pere, pesche, carciofi, patate, semi di girasole, menta, salvia e origano.

    La maggior parte della ricerca sugli acidi caffeico e clorogenico è stato fatta in laboratorio, per cui i risultati non possono essere applicati direttamente alle persone. Ma quegli studi suggeriscono che questi composti agiscono sui percorsi di segnalazione che contribuiscono allo sviluppo di malattie croniche, compreso il cancro.

    Essi possono impedire lo sviluppo del cancro neutralizzando i radicali liberi che danneggiano le pareti cellulari, e convertendo le sostanze cancerogene potenziali in composti meno tossici.

    Inoltre, in studi sui topi, gli acidi caffeico e clorogenico hanno soppresso la crescita dei livelli di zucchero nel sangue dopo aver mangiato. Questi risultati suggeriscono un meccanismo per abbassare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, anche se avremo bisogno di ricerca al di là degli studi di laboratorio prima di poter procedere a una qualsiasi conclusione.


Tra gli altri fitonutrienti con proprietà antinfiammatorie e protettive simili ci sono la quercetina e il glucosinolato.

  1. I composti della quercetina danno un po' del loro colore a fiori, frutta e verdura. La quercetina aiuta le piante ad adattarsi alle condizioni di crescita locali e regola gli ormoni che influenzano la loro crescita e sviluppo.

    Fonti di cibo includono asparagi, olive nere, cacao, mirtilli, grano saraceno, prugne, fave, prugne, mele, cipolle rosse e marroni, scalogno, more, lamponi, fragole, broccoli, lattuga rossa, vino rosso, fagiolini, zucchine, origano, maggiorana, chiodi di garofano e capperi.

    Anche se la maggior parte degli studi sulla quercetina sono stati fatti anch'essi sulle cellule o sugli animali, e non sugli esseri umani, essi mostrano che la quercetina ha effetti antinfiammatori, antiossidanti e anti-cancro. La quercetina altera il modo in cui si sviluppano, crescono e si diffondono le cellule tumorali, e aiuta a ucciderle. Quindi, è augurabile più ricerca sulla quercetina come potenziale agente terapeutico anticancro.

    Gli integratori di quercetina sono stati testati sugli esseri umani per i loro effetti sulla pressione arteriosa. In una revisione di sette studi randomizzati e controllati, la pressione arteriosa sia sistolica che diastolica è risultata significativamente ridotta nei pazienti che assumevano quercetina.

  2. I glucosinolati danno ad alcune piante il loro sapore pungente. Si trovano in broccoli, cavolo, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, ravanelli daikon, kale, wasabi, bok choi, rucola, rafano, ravanelli, rape, crescione e senape.

    La trasformazione dei prodotti alimentari influenza il contenuto di glucosinolati, la cottura a vapore li preserva di più rispetto alla bollitura.

    La bioattività dei glucosinolati è probabile che si sia evoluta come parte dei sistemi di difesa delle piante contro le malattie e gli insetti infestanti. Gli studi di laboratorio nelle cellule, nei topi e nei ratti hanno dimostrato che i glucosinolati esercitano un'attività antimicrobica, così come un'attività anti-cancro, disattivando potenziali agenti cancerogeni.

    Abbiamo bisogno di ulteriori ricerche per valutare se i glucosinolati possono essere usati per aumentare l'efficacia delle terapie anticancro attuali.

 

Mettere tutto insieme

Anche se i progressi della ricerca per identificare come i fitonutrienti potrebbero aiutare a prevenire le malattie e a migliorare salute e benessere, mangiare vari alimenti ricchi di fitonutrienti fa parte di una dieta equilibrata.


Ecco alcune idee per includere più cibi di questo tipo nei pasti e negli spuntini:

  • Acquista una nuova erba o spezia la prossima volta che vai al supermercato, e usala in cucina regolarmente.
  • Prova una composta di frutta speziata. Fai bollire un mix di frutta fresca, in scatola, essiccata o congelata, come mele, pesche, albicocche, o frutti di bosco con spezie come cannella, zenzero, chiodi di garofano o anice stellato. Conserva in frigo e spalmala su cereali o yogurt.
  • Fai una base di spezie, rosolando cipolle tagliate in una padella con una spruzzata di olio d'oliva, aglio tritato e un cucchiaino di erbe secche come comino, cumino dei prati, origano, timo o maggiorana. Aggiungila a zuppe, salse e pasticci.
  • Trita finemente menta piperita, menta o prezzemolo e aggiungila a piselli cotti, purè di patate e insalate.

 

 

 


Fonte: Clare Collins, professoressa di nutrizione e dietetica, Università di Newcastle

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.