Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La cannabis influenza davvero la memoria? Ecco cosa dice la ricerca

Cannabis Fotto: Dmytro Tyshchenko / Shutterstock

Il consumo di cannabis è da tempo associato alla perdita di memoria, ma finora questo concetto è stato in gran parte aneddotico. Ora che i ricercatori cominciano a esaminare la cannabis e l'effetto che ha sulla salute umana, si inizia a capire meglio l'effetto che ha sul cervello umano, e se la cannabis mette davvero in pericolo la memoria.


La memoria può essere a breve e a lungo termine. Quella a breve termine è la memorizzazione temporanea degli eventi immediati, mentre quella a lungo termine è lo stoccaggio delle informazioni a tempo indeterminato.


Le evidenze attuali mostrano che l'intossicazione da cannabis può modificare o alterare temporaneamente l'elaborazione della memoria a breve termine. Questo sembra essere causato dai composti nella cannabis che rompono la segnalazione neurale quando si legano ai recettori responsabili della memoria nel cervello. La rottura della memoria a breve termine può invero avere un impatto sull'apprendimento, e può anche causare la perdita di interesse o problemi di concentrazione.


Tuttavia, ricerca preliminare mostra anche che la cannabis potrebbe avere un impatto positivo sulle malattie neurodegenerative che colpiscono la memoria, come l'Alzheimer, la corea di Huntington e l'epilessia. In studi su animali, soprattutto con l'uso di componenti presenti nella cannabis, i ricercatori hanno trovato che potrebbe rallentare o addirittura impedire l'avanzata di queste malattie, essenzialmente creando neuroni.


Questi effetti, apparentemente paradossali della stessa droga, sono spiegati meglio da due sostanze chimiche presenti nella cannabis: il delta 9-tetraidrocannabinolo (THC) e i cannabinoidi (CBD). Tutti noi abbiamo naturalmente i recettori dei cannabinoidi nel nostro cervello. Il THC è in grado di legarsi in modo efficace a questi recettori, creando effetti euforici. Tuttavia i CBD possono interferire con questo processo di legatura, smorzando il senso di euforia.


Nei vari tipi di cannabis sono presenti diversi rapporti tra queste due sostanze chimiche. Il consumo di un prodotto di cannabis con THC ma senza CBD, aumenta il rischio di sviluppare problemi di salute mentale, come la psicosi. Tuttavia, i CBD potrebbero realmente essere usati per trattare la psicosi.


La cannabis con alti livelli di THC e quantità più basse, o trascurabili, di CBD, sembra avere un effetto negativo sulla memoria a breve termine, in particolare negli adolescenti. Il problema principale è la loro capacità di trattenere e richiamare le informazioni. Fortunatamente questo non è permanente.


Ma queste recenti scoperte sul ruolo di THC e CBD della cannabis mostrano che non possiamo più dire semplicemente che la cannabis di per sé causa psicosi o danneggia la memoria. Piuttosto, potrebbe essere il tipo di cannabis, ed i composti in esso contenuti, ad avere rischi o benefici specifici.


E anche se ci sono pochi dubbi che alcune persone che fanno uso di cannabis sperimentano deterioramento della memoria, è difficile stabilire che la causa è la cannabis. Uno dei motivi è la difficoltà di escludere l'impatto di altri farmaci che le persone possono avere usato, e se questi farmaci hanno contribuito a questo deterioramento della memoria. Ad esempio, anche l'abuso di alcol può causare danni cerebrali e perdita di memoria. Un altro problema evidente nello studio di questo problema è chiedere alle persone con problemi di memoria di ricordare il loro passato, l'uso di droghe e gli eventuali problemi connessi: la loro capacità di richiamare questi dettagli potrebbe essere compromessa.


Recenti ricerche suggeriscono anche che qualsiasi compromissione della memoria associata all'uso di cannabis può essere invertita quando la persona smette di usare la cannabis. Questo effetto è stato osservato soprattutto in coloro che avevano usato la cannabis almeno una volta alla settimana.


Proprio come dosi più elevate di alcol possono potenzialmente causare danni cerebrali, anche dosi più elevate o un uso più frequente di cannabis, possono causare problemi di memoria a lungo termine, che può essere per esempio la capacità di apprendere in modo efficace e di concentrarsi su un compito. Alcune persone possono usare sia alcol che cannabis, spesso contemporaneamente, peggiorando il potenziale impatto sulla memoria.


Una nuova ricerca suggerisce anche che è la cannabis, piuttosto che l'alcol, ad essere responsabile del danno al cervello adolescente in sviluppo. Anche se l'alcol può distruggere o danneggiare gravemente i neuroni del cervello e le loro funzioni di segnalazione, questo studio ha dimostrato che la cannabis cambia realmente il tessuto cerebrale neurale responsabile della memoria. Ma questo cambiamento può essere invertito nel giro di settimane, se una persona si astiene. Anche se le indagini suggeriscono che meno giovani stanno usando sia cannabis che alcol, quegli adolescenti che fanno uso di cannabis la usano con frequenza doppia.


La ricerca mostra che i giovani che usano con frequenza la cannabis mostrano un assottigliamento delle cortecce temporale e frontale, che sono entrambe aree che supportano il funzionamento della memoria. La memoria è un aiuto fondamentale per l'apprendimento e lo studio, ma la cannabis non solo colpisce la memoria, può anche ridurre la motivazione ad apprendere. Questa duplice influenza riduce l'impegno di un giovane nell'istruzione e le sue prestazioni.


Tuttavia, l'uso della cannabis più tardi nella vita (50 anni e oltre) sembra avere solo un impatto moderato sulle funzioni cognitive, compresa la memoria. Queste riduzioni modeste non sono ancora comprese pienamente, e c'è carenza di ricerca di alta qualità in questo settore. Ciò dovrà cambiare perché non sono solo i giovani ad usare la cannabis. Mentre sempre più paesi legalizzano la cannabis, anche gli anziani potrebbero voler provarla.


Anche se non c'è probabilità di danni gravi danni alla memoria di una persona se prova la cannabis, la ricerca attuale sembra essere d'accordo che più è frequente l'uso, maggiore è il rischio. Anche se c'è ancora molto che i ricercatori ancora non sanno dell'uso della cannabis sulla memoria, le evidenze correnti suggeriscono che qualsiasi deterioramento della memoria può essere invertito se una persona si astiene dall'uso.

 

 

 


Fonte: Ian Hamilton (professore associato di dipendenze e salute mentale, Università di York) e Elizabeth Hughes (professoressa di salute mentale, Università di Leeds)

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.