Avete mai desiderato di poter tornare indietro nel tempo? Sono sicuro che molti di noi l’hanno sognato in un momento o in un altro.
Beh, non posso dirvi quante volte mio padre mi chiedeva se doveva andare a scuola alla mattina. Quando, finalmente, lo mettevo a letto per la notte, l’Alzheimer spesso trasportava la sua mente indietro nei giorni di scuola, nella sua giovinezza.
La malattia attacca per prima la memoria a breve termine dei pazienti e poi gradualmente disintegra quella a lungo termine. Quando mio padre ha avuto inizialmente la diagnosi, il medico ha spiegato come la sua memoria avrebbe iniziato a scomparire.
Ci ha detto di immaginare il cervello come un globo pieno di strade e autostrade. Quando si costruisce una strada, di solito questa inizia come un percorso attraverso i boschi. Mentre si procede attraverso la boscaglia, dopo che si passa i rami spostati scattano indietro, ma dopo che si è passati molte volte i rami si rompono e il sentiero si fa più ampio e facile da percorrere.
Considerate questi percorsi, nuovi nati, come ricordi a breve termine. Alla fine questi percorsi diventano strade e autostrade. Sono tragitti che la mente ha percorso migliaia di volte fino, diciamo, ai ricordi d'infanzia. Questi sono i ricordi a lungo termine. Naturalmente mio padre ha chiesto al medico: "Allora, mi stai dicendo che mi perderò nel bosco".
In sostanza, le persone con Alzheimer possono incontrare qualcuno per la prima volta, ascoltare una nuova storia o essere richiesto di fare qualcosa; il ricordo di queste cose può essere lavato via in pochi minuti o addirittura secondi. Purtroppo anche la loro memoria di lungo termine diventa una cosa del passato.
Anche i nomi dei loro cari amati più vicini diventare fuori della loro portata. Mi sono reso conto un giorno che in realtà conoscevo mio padre meglio di quanto egli stesso si conosceva. Non riusciva più a ricordare la sua infanzia; che io invece conoscevo molto bene da tutte le storie che mi aveva raccontato per tutta la mia vita. Sono così felice di averlo ascoltato!
Conserva sempre quei momenti, anche se è la centesima volta che senti la storia. Potresti essere l'unico rimasto a detenere la chiave della parte in deterioramento della loro storia. Quando viaggiano indietro nel tempo nelle loro menti, fa che ne godano.
Non si può dire per quanto tempo possono avere quei ricordi. Quando dimenticano chi sei, sii consapevole del fatto che sei ancora nella loro mente e anima. Ma la strada per arrivare a te può essere cancellata o sbarrata; semplicemente non possono più viaggiare fino a dove ti trovi.
Sei ancora nel loro cuore e lo sarai per sempre.
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Scritto da Gary Joseph LeBlanc è stato per un decennio il caregiver primario di suo padre dopo che questi ha avuto la diagnosi di Alzheimer.
Pubblicato in HernandoToday il 20 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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