Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il collegamento tra diabete e demenza

Le persone con diabete di tipo 2 hanno un maggiore rischio di demenza, ma facendo questi semplici passi, come parte del piano di gestione del diabete, si contribuirà a proteggere la salute del proprio cervello.

Il diabete di tipo 2 è associato con una varietà di problemi di salute, che vanno dai problemi agli occhi e ai piedi a un maggiore rischio di malattie cardiache, ipertensione e ictus.


C'è anche un'altra preoccupazione relativamente nuova tra le persone con diabete di tipo 2: la demenza e il declino cognitivo. Un rischio di demenza più alto è particolarmente allarmante considerando i 5,4 milioni di americani con Alzheimer e gli altri 16 milioni di casi previsti nei prossimi 40 anni. Allo stesso tempo, quasi 26 milioni di americani soffrono di diabete, mentre altri'80 milioni hanno un rischio alto della malattia. Mettiamo insieme queste due tendenze, ed è ovvio che quanto si guadagna da un cervello sano è fondamentale per la salute a lungo termine.

 

Perché il diabete di tipo 2 è collegato a demenza?

In uno studio, i ricercatori hanno scoperto che le persone anziane affette da diabete di tipo 2 hanno un ritiro naturale del cervello due volte e mezzo maggiore dei loro coetanei non diabetici, forse a causa del cambiamento dei livelli di zucchero nel sangue. La maggior parte di questa perdita è nel lobo frontale, dove avvengono le funzioni mentali più alte.


Un'altra possibile spiegazione del collegamento è che il diabete aumenta la produzione di amiloide (gruppi di fibre di proteine) nel cervello. L'accumulo di amiloide nel cervello è un punto focale della ricerca di Alzheimer.


Un'altra ipotesi è che i danni al cervello causati da ipertensione, ictus, attacco cardiaco, o bassi livelli di ossigeno da apnea del sonno (che hanno tutti più probabilità di verificarsi nelle persone con diabete di tipo 2) contribuiscono al rischio di demenza.


Gli effetti metabolici delle fluttuazioni croniche degli zuccheri nel sangue potrebbero anche influenzare la salute del cervello. "Ci sono diversi modi in cui il cervello viene colpito dal processo di invecchiamento, e questi meccanismi sono imitati dagli effetti fisiologici del diabete di tipo 2", osserva James T. Lane, MD, docente Harold Hamm in ricerca clinica sul diabete all'Harold Hamm Diabetes Center di Oklahoma City.


Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Diabetes Care indica un possibile legame tra il diabete e il morbo di Parkinson, un disturbo neurologico degenerativo. I ricercatori hanno scoperto che le persone affette da diabete avevano una maggiore probabilità di sviluppare il morbo di Parkinson, in particolare le donne e i giovani. Il Dr. Lane avverte tuttavia che molti altri studi devono essere effettuati prima di confermare un'associazione definitiva.

 

Proteggere la salute del cervello con una migliore gestione del diabete

"La migliore prevenzione delle complicanze [del diabete], compresa la demenza, è una buona gestione del diabete", spiega Mary Vaccarello-Cruz, MD, endocrinologo pediatrico e direttore medico del Diabetes Education & Research Center della Florida Atlantic University di West Palm Beach. Per fortuna, semplici passi fondamentali sono tutto ciò che serve: l'esercizio quotidiano, il mangiare sano, e l'insistenza su qualsiasi terapia medica prescritta dal proprio medico possono aiutare a compensare il rischio di demenza.


In particolare, gli alimenti ricchi di antiossidanti , come frutti di bosco, verdure, noci e cereali, promuovono la salute del cervello. Anche bere caffè o altri alimenti contenenti caffeina potrebbe fornire un vantaggio cognitivo moderato, anche se sono necessarie ulteriori ricerche per determinare il valore esatto.


Le abitudini di vita dovrebbero includere anche un certo divertimento e giochi per il cervello, in particolare enigmistica, giochi di carte, e quiz di logica, consiglia Naheed Ali, MD, autore di Diabetes and You e di Understanding Alzheimer’s. La ricerca indica che flettere i muscoli pensanti del cervello attraverso il gioco può aiutare a rimanere forti.


Infine, rimanere informati sul diabete e lavorare a stretto contatto con il team medico per il miglior piano di gestione del diabete aumenterà tutti gli aspetti della propria salute.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Scritto da Kristen Stewart, revisione medica di Niya Jones, MD, MPH

Pubblicato in EverydayHealth il 3 Luglio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.