Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Domenico Praticò: Affrontare il viaggio dopo la diagnosi di Alzheimer

La diagnosi e il percorso dell'Alzheimer o di altri disturbi cognitivi sono molto impegnativi. Affrontare la malattia con la sua 'nuova normalità', e accogliere l'individuo è molto importante.

 pathway connemara national park ireland cloudy sky Image by wirestock on Freepik

Durante la mia vita professionale mi sono sempre impegnato a trovare risposte ai complessi problemi della malattia di Alzheimer o di altre malattie cognitive. Di una cosa ne sono certo: è una sfida quotidiana da fare a piccoli passi che però alla fine danno risultati.


Durante questi anni, mi sono reso conto delle sfide quotidiane che sia i pazienti che le famiglie di individui affetti dalla malattia devono affrontare. Una di queste sfide è la complessa questione dello stigma associato alla malattia e la lotta all'idea sociale di normalità. Le norme sociali raramente guardano favorevolmente alle diversità, comprese quelle che si manifestano con una diagnosi di una malattia seria e difficile.


I cambiamenti in un individuo secondari alla malattia potrebbero essere percepiti come una debolezza o un deficit. Poiché la paura di affrontare l'ignoto è forte, in questi casi potendo scegliere, molti prendono le distanze da quella persona e il suo contesto. Questo atto di distanziamento è probabilmente una reazione alla paura, al non sapere il modo giusto di agire, di dire o fare la cosa sbagliata. Però secondo me affidarsi alla gentilezza e alla compassione verso l'individuo affetto dalla malattia è sempre la strada migliore.


Potremmo anche porci una domanda: cos'è la normalità, e chi tra noi può rivendicare tale etichetta?
Dopo tutto, l'individualità è ciò che rende ognuno di noi unico, speciale e insostituibile. La normalità non può essere realmente definita e chi vorrebbe definirla? Nessuno vorrebbe una famiglia, una comunità o un mondo piatto fatto di una uguaglianza universale. Nonostante la malattia possa causare cambiamenti in un individuo, quella persona è comunque la stessa, unica e meravigliosa persona di sempre. È ora di ridefinire il concetto di 'normale'. Nel farlo, bisogna abbandonare i pregiudizi e cancellare gli stigma. Nel contesto della malattia di Alzheimer e di altre malattie cognitive, per gli individui affetti e le relative famiglie l'accettazione senza stigmi sarebbe già un progresso notevole.


Ridefinire il concetto di normalità inizia da ognuno di noi.
A nessuno è garantita una vita senza sfide, sofferenza o ostacoli. E nessuno di noi può onestamente dire che vivere è un'esperienza senza ostacoli o sofferenza. In effetti, condividiamo tutti questi aspetti della nostra umanità, comprese le prove più difficili come la diagnosi e la gestione della malattia, sia come colpiti da essa, o come familiari o spettatori. Non c'è dubbio che la malattia metta alla prova la nostra accettazione del 'normale' nel modo più difficile.


Il percorso di graduale cambiamento cognitivo che deriva dalla malattia di Alzheimer è senza dubbio terrificante. Esso presenta cambiamenti che sono esteriormente evidenti, involontari e contrastano in maniera netta con la definizione sociale di 'normale'. Tocca a noi impegnarci per ridefinire questo concetto, accettando a braccia aperte coloro che hanno più bisogno del nostro supporto.


C'è una forza, una dignità e una virtù incredibile che accompagna anche la diagnosi di una malattia come l'Alzheimer.
Accettiamo ogni individuo nel momento della diagnosi, perché è ancora lo stesso individuo incredibile di sempre. Aiutiamo gli altri a fare lo stesso attraverso l'inclusione, la discussione aperta e coraggiosa.


Io sono convinto che mai come oggi le cure per molte malattie (se non tutte) siano a portata di mano. Comunque parallelamente, e di pari importanza, io sono anche convinto che dobbiamo fare del progresso nel campo della tolleranza, della rimozione dei pregiudizi, e dell'accettazione di un concetto di 'normalità' in continua evoluzione. Ma non dimentichiamo che tutto ciò inizia dentro ognuno di noi, dentro i nostri cuori e nel modo in cui trattiamo gli altri.


Per informazioni sui gruppi di auto-mutuo-aiuto, tieni d'occhio la sezione Eventi di questo sito o cerca nella tua zona di residenza.

 

 

 


Fonte: Domenico Praticò in Pratico Lab

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.