Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Indicatori precoci di demenza: 5 comportamenti da monitorare dopo i 50 anni

Dementia Early Signs and Symptoms 722x406

La demenza è spesso considerata un problema di memoria, come quando una persona anziana pone le stesse domande o perde le cose. In realtà, le persone con demenza non solo avranno problemi in altre aree della cognizione, come l'apprendimento, il pensiero, la comprensione e il giudizio, ma possono anche sperimentare cambiamenti nel comportamento.


È importante capire cosa è la demenza e come si manifesta. Non immaginavo che gli strani comportamenti di mia nonna fossero un primo segnale di avvertimento di una condizione molto più grave. Diventava facilmente agitata se non riusciva a completare compiti come cucinare o preparare un dolce.


Affermava di vedere una donna in casa anche se in realtà non c'era nessuno. È diventata anche diffidente nei confronti degli altri e nascondeva le cose in luoghi strani. Questi comportamenti ci sono stati per un po' prima che infine ricevesse la diagnosi di demenza.

 

Deterioramento cognitivo e comportamentale

Quando i cambiamenti cognitivi e comportamentali interferiscono con l'indipendenza funzionale di un individuo, si considera che quella persona ha la demenza. Tuttavia, quando i cambiamenti cognitivi e comportamentali non interferiscono con l'indipendenza di un individuo, ma comunque influenzano negativamente le relazioni e le prestazioni sul posto di lavoro, sono classificati rispettivamente come lieve deterioramento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment) e lieve deterioramento comportamentale (MBI, mild behavioural impairment).


MCI e MBI possono essere presenti insieme, ma in un terzo delle persone che sviluppano la demenza dell'Alzheimer, i sintomi comportamentali arrivano prima del declino cognitivo. Individuare questi cambiamenti comportamentali, che emergono in tarda età adulta (dopo i 50 anni) e rappresentano un cambiamento persistente dei modelli di lungo termine, può essere utile per implementare trattamenti preventivi, prima che insorgano sintomi più gravi.


Come dottoranda in scienze mediche, la mia ricerca si concentra su comportamenti problematici che si presentano più avanti nella vita e indicano un aumento del rischio di demenza.

 

Cinque segni comportamentali da monitorare

Ci sono 5 comportamenti importanti che possiamo osservare in amici e familiari che hanno più di 50 anni, che potrebbero giustificare ulteriore attenzione.

 

1. Apatia

L'apatia è un declino di interesse, di motivazione e di guida. Una persona apatica potrebbe perdere interesse per amici, famiglia o attività. Potrebbe mancare di curiosità per argomenti che normalmente avrebbero avuto il suo interesse, perdere la motivazione ad agire sui propri obblighi o diventare meno spontanea e attiva. Potrebbe anche sembrare che ci sia una mancanza di emozioni rispetto al suo solito sé, e che non si curi più di nulla.

2. Disregolazione affettiva

La disregolazione affettiva include sintomi di malumore o ansia. Chi mostra disregolazione affettiva può sviluppare tristezza o instabilità dell'umore o diventare più ansioso o preoccupato per cose di routine come eventi o visite.

3. Mancanza di controllo degli impulsi

Il discontrollo degli impulsi (impulse dyscontrol) è l'incapacità di ritardare la gratificazione e di controllare comportamenti o impulsi. Chi ha il discontrollo d'impulsi può diventare agitato, aggressivo, irritabile, lunatico, polemico o facilmente frustrato. Può diventare più testardo o rigido, così da non essere disposto a vedere altre opinioni e insistere sul proprio punto di vista. A volte può sviluppare comportamenti sessualmente disinibiti o invadenti, mostrare comportamenti o compulsioni ripetitive, iniziare a giocare d'azzardo o a rubare nei negozi o avere difficoltà a regolare il consumo di sostanze come tabacco o alcol.

4. Inappropriatezza sociale

L'inappropriatezza sociale include difficoltà ad aderire alle norme sociali nelle interazioni con gli altri. Una persona socialmente inappropriata può perdere il giudizio sociale che in precedenza aveva su cosa dire o come comportarsi. Può essere meno preoccupata di come le sue parole o azioni influenzano gli altri, discutere apertamente di questioni private, parlare con estranei come se fossero familiari, dire cose maleducate o mancare di empatia nelle interazioni con gli altri.

5. Percezioni o pensieri anormali

Il contenuto anormale di una percezione o di un pensiero si riferisce a cose ed esperienze sensoriali credute fortemente. La persona con percezioni o pensieri anormali può diventare sospettosa delle intenzioni degli altri o pensare che gli altri stiano pianificando di danneggiarla o di rubare le sue cose. Può anche descrivere di udire voci o parlare con persone immaginarie e/o comportarsi come se stesse vedendo cose che non ci sono.

-----------

Prima di considerare uno di questi comportamenti come segno di un problema più grave, è importante escludere altre potenziali cause di cambiamento comportamentale come farmaci o medicazioni, altre condizioni mediche o infezioni, conflitti interpersonali o stress o una recidiva di sintomi psichiatrici associati a una diagnosi psichiatrica precedente. In caso di dubbio, potrebbe essere il momento di una visita dal medico.

 

L'impatto della demenza

Molti di noi conoscono qualcuno che ha la demenza o si è preso cura di qualcuno con demenza. Ciò non è sorprendente, dato che si prevede che la demenza colpirà un milione di canadesi entro il 2030.


Anche se le persone tra i 20 e i 40 anni pensano di avere decenni prima che la demenza le colpisca, è importante rendersi conto che la demenza non è un viaggio individuale. Nel 2020, i partner di assistenza - familiari, amici o vicini - hanno trascorso mediamente 26 ore settimanali assistendo i canadesi più anziani che vivono con demenza. Ciò equivale a 235.000 posti di lavoro a tempo pieno o a 7,3 miliardi di dollari all'anno.


Questi numeri dovrebbero triplicare entro il 2050, quindi è importante cercare dei modi per compensare queste traiettorie previste prevenendo o ritardando la progressione della demenza.

 

Identificare quelli a rischio

Sebbene attualmente non esista una cura per la demenza, ci sono stati progressi nello sviluppo di trattamenti efficaci, che possono funzionare meglio se partono prima nel corso della malattia.


Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere i sintomi della demenza nel tempo; ad esempio, lo studio online CAN-PROTECT può valutare molti fattori che contribuiscono all'invecchiamento del cervello.


Identificare quelli a rischio di demenza riconoscendo i cambiamenti in età avanzata della cognizione, della funzione e del comportamento è un passo per prevenire non solo le conseguenze di tali cambiamenti, ma anche la malattia stessa o la sua progressione.

 

 

 


Fonte: Daniella Vellone, dottoranda di scienze mediche e scansione, Università di Calgary

Pubblicato in Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.