Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Vari fattori hanno un ruolo nello sviluppo dell'Alzheimer

Come valuti il rischio di Alzheimer?

Il morbo di Alzheimer (MA) è l'unica malattia tra le prime 10 cause di morte negli Stati Uniti che non può essere prevenuta, rallentata o curata. Non sappiamo ancora esattamente la sua causa, ma le ragioni probabili potrebbero essere collegate ai cambiamenti relativi all'età nel cervello, insieme a fattori genetici, ambientali e di stile di vita.


Si ritiene che il MA inizi 20 anni o più prima che sorgano i sintomi. Inizia con cambiamenti nel cervello che la persona stessa non nota. Solo dopo anni di cambiamenti silenti del cervello, gli individui sperimentano sintomi evidenti, come perdita di memoria e problemi linguistici, che insorgono perché le cellule nervose (neuroni) in parti del cervello coinvolte nel pensiero, nell'apprendimento e nella memoria (funzione cognitiva) sono state danneggiate o distrutte.


L'età è il maggiore fattore di rischio del MA, visto che il numero di individui con la malattia raddoppia ogni cinque anni oltre i 65 anni, e circa un terzo degli over-85 può avere il MA. I cambiamenti relativi all'età nel cervello includono atrofia di alcune sue parti, infiammazione, danno vascolare, produzione di molecole instabili (chiamate radicali liberi) e guasto della produzione di energia all'interno delle cellule.


È importante notare che l'età non è l'unico fattore di rischio per la malattia, poiché molti individui vivono ben oltre i 90 anni senza sviluppare la malattia. Inoltre, il MA può svilupparsi in chi ha meno di 65 anni (insorgenza precoce o giovane), e questa forma interessa oltre 200.000 persone all'anno solo negli Stati Uniti.


Un altro fattore di rischio della malattia riguarda la genetica. Gli scienziati hanno identificato un fattore di rischio genetico nel gene dell'apolipoproteina E (ApoE) sul cromosoma 19. Il gene ApoE nella variante con allele 4 (ApoE4) aumenta specificamente il rischio di sviluppo della malattia, sebbene questo non implichi che ereditare il gene ApoE4 porterà sicuramente al MA, poiché alcuni individui con il gene non sviluppano mai la malattia e invece altri che contraggono la malattia non hanno il gene ApoE4.


Oltre alla genetica, i ricercatori suggeriscono che altri fattori, come la salute, l'ambiente e le influenze dello stile di vita hanno un ruolo nello sviluppo e nel decorso della malattia. Molti studi hanno esaminato la relazione tra declino cognitivo e le condizioni vascolari (malattie cardiache, ictus e ipertensione) e con le condizioni metaboliche (diabete e obesità). La regola generale per ridurre il rischio di malattia è che 'ciò che fa bene al cuore fa bene al cervello'.


Dieta nutriente ed equilibrata, esercizio fisico regolare, quantità corretta di sonno, coinvolgimento sociale e impegno in attività nuove e mentalmente stimolanti: sono tutte azioni associate al mantenimento di cuore e cervello sani mentre si invecchia.


Ulteriori studi hanno collegato più istruzione con un rischio minore di MA, e ci sono anche differenze nei rischi tra i gruppi razziali e i sessi, tutti fattori che continuano a essere studiati per comprendere meglio le cause della malattia e per sviluppare trattamento e prevenzione efficaci.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.