Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


COVID-19: stigma e negligenza per le persone con demenza

Oltre l'80% dei decessi collegati al COVID in Canada sono associati con le case di cura, e la maggior parte di loro sono persone anziane con demenza.


In più, una ricerca internazionale recente suggerisce che le restrizioni per la salute pubblica del COVID-19 hanno contribuito a decine di migliaia di morti addizionali di persone con demenza che vivevano in case di cura, a causa delle barriere di accesso alle cure e dell'isolamento sociale.


Questa è un'atrocità nazionale e, peggio, è costruita in gran parte da noi stessi.

 

Il ruolo dello stigma

Fin dall'inizio della pandemia, ciò che è stato sorprendente per noi è quanto poco si è menzionato nei media il ruolo dello stigma nel plasmare le pratiche di cura e le strategie sanitarie pubbliche di risposta al COVID-19.


Siamo scienziate sociali cruciali con esperienza di demenza, etica e assistenza a lungo termine. Collettivamente il nostro lavoro è motivato da una preoccupazione condivisa su come lo stigma sulla demenza permette e legittima costantemente le restrizioni alla libertà degli individui con demenza, e nega loro l'opportunità di perseguire le relazioni e le attività che migliorano la vita.


Abbiamo tracciato questo stigma su due narrazioni culturali della demenza: con la perdita di memoria c'è la cancellazione totale del sé, e la medicalizzazione della perdita di memoria, che riduce l'assistenza delle case di cura a supportare l'incolumità fisica e il comfort di base. Insieme, queste narrazioni perpetuano una rappresentazione collettiva delle persone con demenza come 'non-persone'.


Ciò evidenzia l'abilismo e l'[ageismo]] intrinseco che disumanizza e delimita come usa-e-getta la vita delle persone con demenza. La critica di questa rappresentazione usa-e-getta delle persone con demenza deve essere una parte centrale della discussione e del dibattito pubblico. Senza quella valutazione critica, le strategie di riforma sono destinate a non raggiungere il cambiamento radicale che è necessario.

 

Condizioni ben adatte al COVID-19

Il bilancio del COVID-19 nelle case di cura a lungo termine del Canada è il risultato di condizioni strutturali che sono state  identificate da tempo dai ricercatori nel campo degli studi di invecchiamento. Il COVID-19 ha efficacemente sfruttato queste condizioni, in particolare la forte dipendenza delle case di cura da una forza lavoro interinale e temporanea, scarsità di personale e prodotti inadeguati per l'igiene.


Le analisi di queste condizioni strutturali hanno un posto di rilievo nella copertura dei media e nelle strategie relative di riforma, tra cui: forniture pubbliche senza lucro, lavoro a tempo indeterminato e vantaggi per i fornitori, rapporto minimo fornitore-residente e integrare l'assistenza a lungo termine nel portafoglio sanitario federale.


Mentre tali analisi e strategie di riforma sono criticamente importanti e non devono essere contestate (in effetti, anche noi abbiamo sostenuto la necessità di affrontare queste condizioni strutturali), le nostre analisi ci spingono ad andare oltre.

 

Una nuova etica della cura della demenza

Per realizzare una vera trasformazione, abbiamo bisogno di sforzi a livello di sistema per migliorare le condizioni strutturali nelle case di cura, ma abbiamo anche bisogno di una nuova etica nell'assistenza della demenza.


In particolare, abbiamo bisogno di un'etica che sfida lo stigma, ampliando il dovere di diligenza per includere il sostegno pieno alla creatività, alla fantasia e ad altre potenzialità positive degli individui con demenza. Ciò richiederebbe di dare, nella massima misura possibile, opportunità di arricchimento della vita alle persone con demenza, e supporto al loro impegno nella vita sociale.


Ciò è coerente con la strategia nazionale di demenza del Canada per eliminare lo stigma e creare comunità inclusive per la demenza. È la chiamata a una riforma creativa, visionaria e trasformativa in un momento di urgenza morale.


Una nostra tesi è che sia urgente una nuova etica della cura, per assicurare che gli obiettivi e gli standard dell'assistenza alla demenza si focalizzino sul supporto all'arricchimento della vita delle persone con demenza. Ciò richiede un modello che pesca dai settori e sotto-settori dei diritti umani, della cittadinanza, dell'economia politica, dell'etica e della 'personificazione' del femminismo, un campo che mira a comprendere le esperienze corporee come modi di conoscere.


Questo modello è adatto per affrontare lo stigma associato alla demenza e le carenze strutturali delle case di cura che sono responsabili dell'incuria e dei danni che abbiamo visto in questa pandemia, così come prima del COVID-19.


Il modello riconosce anche che il nostro corpo (capacità, sensi e inclinazioni socio-culturali) sono al centro dell'auto-espressione e del nostro impegno con il mondo. Con il deterioramento cognitivo, l'auto-espressione personificata diventa il mezzo principale di comunicazione e come tale è una questione di giustizia sociale. Di conseguenza, questo modello tiene nella pratica gli stati responsabili del supporto di questi diritti attraverso la regolamentazione e la redistribuzione delle risorse sociali ed economiche.


Ci auguriamo che scienziati sociali e sanitari, gerontologi, esperti di etica, responsabili politici e fornitori di servizi che sono ugualmente impegnati a revisionare l'assistenza delle case di cura siano d'accordo, e destinino risorse a questo sforzo collettivo. È tempo di una nuova etica della cura per sostituire lo stigma della demenza.

 

 

 


Fonte: Alisa Grigorovich (docente di ricerca sanitaria) e Pia Kontos (prof.ssa associata e ricercatrice), Università di Toronto

Pubblicato su The Convesation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.